Quando mediti, per favore senti che la meditazione non è un atto di una persona avida. Quando siamo avidi, vogliamo divorare tutto. Diventiamo mangiatori voraci e poi soffriamo di mal di stomaco. Anche nella vita spirituale dobbiamo andare molto piano, con costanza e certezza. Quando preghiamo e meditiamo, prima di tutto dobbiamo conoscere le nostre capacità. Non dobbiamo scoraggiarci, ma se so che la mia capacità è di correre cento metri, allora correrò cento metri per alcuni giorni o alcuni mesi, o anche per qualche anno. Ma se ho la capacità di correre solo cento metri e all'improvviso voglio correrne quattrocento, naturalmente non riuscirò. Completerò la corsa con grandissimo sforzo e poi cadrò, mi farò del male semplicemente. Anche qui quindi, quando meditiamo, dobbiamo sapere per quanto tempo possiamo meditare con tutta l'anima, cinque minuti o dieci minuti o quindici minuti o venti minuti. Dopo quel tempo potremmo avere una specie di avidità inconscia. Sentiamo che se riusciamo a ottenere tutto dall'oggi al domani diventeremo tutte anime realizzate in Dio, ma questo tipo di avidità sarà la nostra rovina.
Quindi, quando preghiamo e meditiamo, dobbiamo conoscere le nostre capacità: quanta volontà possiamo esercitare e quanto amore profondo, devozione, e resa abbiamo per Dio. Un bambino piccolo ha una certa forza, ma non sa che quando tira giù qualcosa di molto grande dall'alto, questa cade e lui si fa molto male. Come un bambino, anche tu stai facendo scendere giù qualcosa di molto pesante. È molto pesante nel senso che ha un potere enorme. E dove andrà il potere che hai invocato? Naturalmente il potere è un potere buono, ma a causa della sua enormità non è in grado di rimanere dentro di te. Non sei nella posizione di accogliere tale potere.
Quindi, quando mediti ogni mattina, per favore senti la necessità di vedere la tua capacità. Ora sei in grado di mangiare solo tre pezzi di pane. Se vedi che qualcuno accanto a te sta mangiando sei pezzi, allora pensi: "Cosa c'è che non va in me? Perché non posso avere la capacità di mangiare sei pezzi?" Ma lascia che lui mangi sei pezzi se ne ha la capacità. Forse c'è qualcun altro accanto a te che non può mangiarne nemmeno uno, può prendere solo mezzo pezzo di pane. Quindi, secondo le tue capacità, secondo la tua fame interiore, cercherai di soddisfare te stesso; secondo la loro la capacità altri faranno lo stesso. Quindi, le forze di cui parli non sono non-divine. Sono forze divine, ma il problema sorge perché stai cercando di farle discendere al di là delle tue capacità.From:Sri Chinmoy,Chiromanzia, reincarnazione e stato onirico, Agni Press, 1977
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