Chiromanzia, reincarnazione e stato onirico

Concentrazione, meditazione e contemplazione

Concentrazione, meditazione e contemplazione1

Siamo tutti cercatori dell'infinita Verità, Luce e Beatitudine. Ogni individuo qui è un cercatore, ognuno con diverse capacità. Io sono un cercatore della Verità, Luce e Beatitudine assolute proprio come voi. Proprio perché siamo tutti cercatori, siamo tutti sulla stessa barca, una barca d'oro. Questa barca naviga verso la sua destinazione, la Sponda d'oro dell'Aldilà sempre trascendente.

Un cercatore è colui che sa qualcosa del mondo interiore. Un cercatore si differenzia da una persona ordinaria solo perché pensa al mondo interiore, perché si prende cura del mondo interiore proprio come si prende cura del mondo esteriore.

Un cercatore ha un amico che è il più intimo, nel mondo interiore: l'aspirazione, l'ascendente anelito interiore. Di nuovo, ha un nemico davvero deplorevole: il desiderio. Vuole essere totalmente liberato dal suo nemico, dal desiderio, e vuole stare sempre con la sua amica eterna, l'aspirazione.

Quando aspiriamo, ci rendiamo conto che ci sono tre cose molto significative che dobbiamo sapere per scoprire Dio, vedere Dio faccia a faccia e crescere nell'immagine stessa di Dio. Quali sono queste tre cose di fondamentale importanza? Concentrazione, meditazione e contemplazione. Ogni cercatore dovrebbe sapere qualcosa sulla concentrazione, la meditazione e la contemplazione. Dato che io sono un cercatore, per la Grazia infinita di Dio so qualcosa a riguardo della concentrazione, meditazione e contemplazione.

Questa sera desidero condividere con voi molto brevemente ciò che so sulla concentrazione, meditazione e contemplazione. Nel mondo interiore, quando voglio correre velocissimo, secondo le mie capacità ovviamente, mi concentro. Nel mondo interiore, quando desidero volare più in alto, medito. E nel mondo interiore, quando desidero immergermi in profondità, più in profondità, nella massima profondità, contemplo.

Corro e la concentrazione è mia amica. Volo e la meditazione è mia amica. Vado in profondità e la contemplazione è mia amica.

Quando mi concentro, invoco Dio il Potere. Quando medito, invoco Dio la Pace. Quando contemplo, invoco Dio la Delizia. Ogni individuo qui, in una certa misura incarna Dio il Potere, Dio la Pace e Dio la Delizia. Quando invochiamo Dio, sentiamo che Dio il Potere, Dio la Pace o Dio la Delizia scendono su di noi dall'alto, o che Dio il Potere, Dio la Pace o Dio la Delizia emergono da dentro di noi.

Qui sulla Terra, in e attraverso Swami Vivekananda, Dio il Potere si è manifestato in misura considerevole; nel 1893 qui in America, il "Parlamento delle Religioni" fu testimone di questo fatto supremo. Dio la Pace si manifestò considerevolmente in e attraverso il Signore Budda. Infine, quando pensiamo al Signore Krishna, quando meditiamo sul Signore Krishna, vediamo che Dio la Delizia si è manifestato in lui e attraverso di lui. Quando ci concentriamo, meditiamo e contempliamo, queste tre grandi figure spirituali appaiono alla nostra visione mentale.

Quando mi concentro, sento di aver bisogno di Dio. In realtà mi concentro proprio perché ho bisogno di Dio. Quando medito, sento che Dio ha bisogno di me. E quando contemplo, sento che sia Dio che io abbiamo bisogno l'Uno dell'altro. Ho bisogno di Lui per la Realizzazione, per scoprire ciò che sono eternamente: l'Assoluto più elevato; e Dio ha bisogno che io Lo manifesti in perfetta perfezione, in e attraverso di me. Il cercatore in me vede e sente tutto questo, quando si concentra, medita e contempla.

Quando mi concentro, vedo la meta proprio di fronte a me oppure in un luogo lontano, remoto. Quando medito, vedo Dio nel mio cuore o vedo la mia Meta nel mio cuore. E quando contemplo, vedo e sento di essere l'eterno viaggiatore che cammina lungo la strada dell'Eternità. Allo stesso tempo sono la via, la via eterna, e l'eterna Meta. Io sono il viaggiatore, io sono la via, io sono la Meta. Quando contemplo, mi rendo conto di questo, e di qualcosa di più: mi rendo conto che in questo momento io sono l'Amante Divino e Dio è il Supremo Amato, e il momento successivo Dio è l'Amante Divino ed io sono il Supremo Amato. L'amante divino e l'Amato Supremo si scambiano costantemente i ruoli. Questo è ciò che scopro quando contemplo.

La concentrazione richiede da me un cuore coraggioso. La meditazione richiede da me un cuore calmo, quieto e tranquillo. La contemplazione esige da me un cuore-unità, un cuore di unità inseparabile e universale. Se devo vincere sul campo di battaglia della vita, ciò di cui ho bisogno è un cuore coraggioso per concentrarmi, un cuore calmo e tranquillo per meditare, e un cuore di unità universale per contemplare.

La concentrazione mi dice che ogni secondo è inestimabile; non devo sprecare nemmeno una frazione di secondo. La meditazione mi dice di avvalermi di tutte le opportunità divine che bussano alla porta del mio cuore; non devo sprecare nessuna opportunità, perché ogni opportunità mi sta portando un passo avanti verso la mia Meta destinata. La contemplazione mi dice di scoprire il Tempo eterno, il Tempo libero del Cielo, dentro al tempo fugace legato alla Terra.

Nel mondo interiore, prima di concentrarmi uso la mia amica-aspirazione, il mio anelito interiore, per purificare i miei occhi. Devo purificare i miei occhi se voglio concentrarmi al meglio. Prima di meditare, uso la mia amica-aspirazione per purificare il mio cuore. E prima di contemplare, chiedo alla mia amica-aspirazione di purificare tutta la mia esistenza terrena, il mio corpo, vitale, mente e cuore, in modo che io possa fare la migliore contemplazione, secondo le mie capacità.

L'immaginazione aiuta considerevolmente il cercatore in noi. Prima di concentrarci, se riusciamo a immaginare, in silenzio, il Sole ardente, il Sole infuocato, ci aiuterà notevolmente nella nostra concentrazione. Come una calamita, il cercatore in noi attira il potere del Sole, il potere illimitato del Sole.

Poi, prima di meditare, se riusciamo a immaginare il vasto cielo, la vastità del cielo entrerà in noi e ci aiuterà considerevolmente. Ci aiuterà a stabilire tranquillità e pace nella mente, nel cuore, nella nostra struttura fisica terrena.

E prima di contemplare, dovremmo in silenzio immaginare la Luna, la bellezza della Luna, che è l'emblema, qui sulla Terra, dell'Assoluto Supremo. La bellezza della Luna rappresenta la Coscienza della Madre Divina. L'aspetto della Madre, dell'Amato Supremo, è incarnato dalla Luna. Quindi, se immaginiamo la Luna, la bellezza, la delizia, la dolcezza, la vicinanza, l'intimità dell'Assoluto Supremo li sentiamo operare in e attraverso di noi. Oppure, se riusciamo a immaginare il bambino più bello della Terra e se, con la forza della nostra immaginazione, riusciamo a sentire questo bambino bellissimo, nei recessi più intimi del nostro cuore, questo ci aiuterà notevolmente.

Quando raggiungo il massimo della concentrazione, vedo il mio terzo occhio. Questo terzo occhio, che sta tra le sopracciglia un po' più sopra, mi offre un passaggio per entrare nel passato, nel presente e nel futuro. Tutto ciò che dev'essere annullato nel passato, lo annullo. Tutto ciò che nel futuro remoto dev'essere accelerato, lo porto nell'immediatezza di oggi. E tutto ciò che deve portare frutto oggi, nel presente, lo rendo possibile immediatamente.

Quando raggiungo lo zenit della mia meditazione, l'apice della meditazione, vedo Sat-Chit-Ananda: Esistenza Coscienza Beatitudine, diventare miei amici. Questa triplice coscienza, che può essere considerata come una, mi dice che le appartengo; sono dentro di essa, sono con essa e sono per essa. L'Esistenza-Coscienza-Beatitudine mi rivendica come proprio, così come io la rivendico come mia.

Poi, quando faccio la mia migliore contemplazione e raggiungo la contemplazione più elevata, vedo l'Eternità, l'Infinità e l'Immortalità. Mi dicono che sono il loro inseparabile amico. Sono un essere umano, ma loro sanno che sono tutt'uno con il cuore dell'Infinito, con il respiro dell'Eternità e con la vita dell'Immortalità.

A livello pratico: quando mi concentro, mi concentro sulla cosa più piccola, sulla cosa più piccola possibile, perché è così che io e tutti possiamo sviluppare rapidamente il potere di concentrazione.

Quando medito, medito sulla cosa più grande possibile. Questo è il modo segreto in cui si può acquisire molto velocemente il potere della meditazione.

Poi, quando contemplo, gioco insieme il ruolo della concentrazione e della meditazione. Mi concentro sulla più piccola sostanza, diciamo, su una goccia, la più piccola goccia. Allo stesso tempo medito sul vasto oceano. Così mi concentro sull'anima e sul corpo della più piccola goccia, e medito sull'anima e sul corpo del vasto oceano. Quando contemplo, in quel momento viene prima la Realizzazione del Divino Amante e dell'Amato Supremo. Di nuovo, all'interno della contemplazione devono esserci anche concentrazione e meditazione. La concentrazione indica l'aumento dell'intensità in profondità e in lunghezza. La meditazione indica l'assimilazione della vastità che è già acquisita o raggiunta.

Cornell University, 26 Novembre 1975

Domanda: Puoi dirci come concentrarci e meditare?

Sri Chinmoy: Concentrazione, meditazione e contemplazione: questi sono i tre gradini della scala spirituale. Prima ci concentriamo, poi meditiamo, poi contempliamo. Immagina un fiore davanti a te, o se puoi immagina il fiore che sboccia nel tuo cuore. Ora ci concentreremo. All'inizio la nostra concentrazione sarà focalizzata sull'intero fiore. Ci sono un bel po' di petali e foglie, e gradualmente cercheremo di concentrare la nostra attenzione sull'esistenza più piccola possibile del fiore. E poi ancora, se vogliamo, la nostra concentrazione andrà dalla più piccola porzione all'intero fiore, o dall'anima del fiore al corpo del fiore. È così che perfezioniamo la nostra concentrazione.

Poi, quando ci concentriamo, possiamo passare dalla porzione più grande del fiore alla porzione più piccola, o dal corpo all'anima. Ancora una volta, possiamo passare dalla porzione più piccola alla più grande, dall'anima al corpo. Possiamo contrarre la nostra coscienza o espandere la nostra coscienza. In entrambi i casi è molto efficace.

Quando meditiamo, non permettiamo ai pensieri negativi di entrare nella mente. Se viene un buon pensiero, un pensiero di progresso, gli permetteremo di crescere. Ma se viene un pensiero non-divino, cercheremo immediatamente di distruggerlo. Un pensiero non-divino è come un ladro e non permetteremo al ladro di entrare nella nostra stanza. Ma se è un amico, lo accoglieremo. Gioia, amore, pace: questi sono i nostri amici, lasceremo che entrino in noi. Ma la paura, il dubbio, l'ansia, la preoccupazione, l'insicurezza e l'impurità sono i nostri nemici. Nella meditazione mediteremo sull'immensità: il vasto cielo azzurro o una vasta distesa d'acqua. Meditazione significa unità con la vastità.

Quando contempliamo, offriremo il nostro corpo, il nostro vitale, la nostra mente, il nostro cuore e la nostra anima, con il massimo amore e gioia, al nostro Amato Supremo, affinché Egli possa fare di noi il Suo perfetto strumento per la Sua Manifestazione. Lui solo è il nostro Amato Supremo. Lui solo è la nostra Realtà più alta. Contempleremo il più alto Assoluto, il nostro Amato Supremo. Nella contemplazione diventiamo tutt'uno con l'oggetto o il soggetto della contemplazione. In questo momento noi siamo l'Amante Divino e il Supremo è il Supremo Amato; il momento successivo noi siamo il Supremo Amato e il Supremo è l'Amante Divino. Questa è la contemplazione.

Domanda: A volte confondiamo forse la concentrazione intensa del vitale con una buona e potente meditazione?

Sri Chinmoy: La concentrazione e la meditazione sono due cose totalmente diverse. Si può facilmente sapere se si sta facendo concentrazione o meditazione. Quando è concentrazione, c'è un'intensità enorme, come una freccia che entra nel bersaglio. Questo si chiama concentrazione. Ma la vera natura della meditazione è di portare la pace nell'intero essere, specialmente nella mente. L'intensità c'è, ma l'intensità è inondata di luminosità, mentre quando ti concentri potrebbe non essere necessario avere la massima luminosità.

La concentrazione vuole risultati immediati. È pronta ad ottenere qualsiasi cosa, per così dire, con le buone o con le cattive. Ma la meditazione non lo farà. La meditazione ha a sua disposizione un tempo infinito. Ciò non significa che la meditazione trascuri l'istante, no: apprezza l'istante, ma allo stesso tempo in esso vede il tempo infinito. Ecco perché la meditazione ha dentro di sé una pace infinita.

Quindi, se si conosce il risultato che si ottiene dalla concentrazione e dalla meditazione, non si può sbagliare, sono due cose differenti. L'intensità del vitale al momento della concentrazione non è negativa se proviene dal vitale purificato e non dal vitale esigente. Il vitale è un'ottima cosa, è come un cavallo molto dinamico, ma la domanda è: come lo utilizziamo. La maggior parte delle persone usa il vitale nel mondo della passione, della disarmonia, della discussione, dell'avidità; ma questo stesso vitale può essere usato come forza dinamica per combattere l'ignoranza, l'imperfezione e la morte. Quindi, se possiamo usare un vitale purificato al momento della concentrazione, allora il nostro successo sarà molto soddisfacente e ci assicurerà che la Realizzazione della nostra Meta sulla Terra non è solo un sogno.

Meditazione e invocazione

Domanda: Cosa succede quando diversi discepoli ti invocano contemporaneamente?

Sri Chinmoy: Quando guidi l'auto, guardi avanti e di lato e guardi anche dietro nello specchietto. Allo stesso tempo, stai premendo con il piede sull'acceleratore. Puoi fare contemporaneamente quattro o cinque cose... Quante cose puoi fare con il fisico! Ma se diventi spirituale, se ottieni Pace, Luce e Beatitudine, allora puoi fare molte più cose. Mentre stavo parlando con te, l'anima della sorella di Rekha è venuta e si è seduta ai miei piedi. Era una buona discepola e le ho dato tanto affetto, ma ha lasciato il nostro sentiero. Con gli occhi umani stavo parlando con te, ma allo stesso tempo con il mio terzo occhio la stavo nutrendo.

Proprio ora l'anima di Katyayani è venuta e si sta muovendo. Mentre ti parlavo, la sua anima era seduta ai miei piedi. Se ci fosse un occultista di altissimo livello qui, la vedrebbe immediatamente. Katyayani vive in Canada e la sorella di Rekha vive nel New Mexico. Dal Canada e dal New Mexico le loro anime sono venute da me.

Se succede qualcosa di molto grave a uno dei miei figli spirituali, in quel momento la mia mente fisica potrebbe non esserne consapevole, ma la mia anima lo saprà. La tua intera figura o il tuo viso si porranno di fronte a me. Cinque o sei giorni fa un'altra discepola era molto arrabbiata con i suoi figli, e subito l'ho vista proprio davanti a me. Ho pensato che fosse turbata da sua figlia... Ma di solito questo accade solo se si tratta di qualcosa di molto serio.

Domanda: Se recitiamo il nome di qualcuno mentre dorme, possiamo nutrire la sua anima?

Sri Chinmoy: Per essere molto franco con te, se reciti il nome di qualcuno mentre dorme, non avrà alcun effetto. Perdonami, ma potresti recitare con tutto il tuo amore, affetto e premura per quella persona, ma purtroppo non sarai in grado di identificarti con la sua anima. La sua anima potrebbe essere in una regione in cui non puoi entrare. Ma nel mio caso, in qualsiasi momento, in qualunque regione si trovi l'anima, posso andarci. Solo quando diventi tutt'uno con l'anima in questo modo, la recitazione diventa efficace. Come vostra guida spirituale, quando vi faccio una fervente richiesta durante un incontro, di ripetere il nome di un altro discepolo in modo da poter aiutare l'anima di quella persona, in quel momento vi porto tutti totalmente nel mio cuore. Se vuoi, ripeti il nome del Supremo o il nome del tuo Guru, e poi recita la tua preghiera per quella persona. Dico sempre che se ripeti il nome del Supremo, il Supremo si identifica con te. L'Anima del Supremo è dentro di te e la tua anima è nel Supremo, mentre l'anima del tuo amico non è dentro di te. Quindi, se ripeti il nome del Supremo alcune volte e poi offri a Lui la tua preghiera, otterrai i risultati più immediati.

Domanda: Come dovremmo intonare "Supreme" (pron. Suprém n.d.t.) in un gruppo?

Sri Chinmoy: Immagina di essere in una specie di viaggio. Senti che sei su una barca o da qualche parte con altri pellegrini. Senti sempre un movimento nel canto, vai verso l'alto o in avanti o verso l'interno. Quando dici "Supreme", senti che stai raggiungendo una destinazione particolare. Ogni volta che intoni, senti che stai trascendendo la tua meta.

Domanda: Guru, se per esempio stai meditando nel Dag Hammarskjold Auditorium delle Nazioni Unite, le stanze circostanti possono essere influenzate dalla tua presenza?

Sri Chinmoy: Dipende da due cose. In quel giorno, in quella determinata ora, dipende da quanta Luce il Supremo in me vuole rivelare; e dipende da quanta ricettività hanno le stanze adiacenti. Se le stanze adiacenti hanno un'enorme ricettività e se il Supremo in me vuole rivelare abbondante Luce, allora sicuramente tutte le stanze circostanti ne saranno influenzate. Ma se il Supremo vuole la Luce concentrata solo per i cercatori che stanno ascoltando il mio discorso, allora sarà destinata solo a loro. Di nuovo, quando faccio discorsi, molte volte capita che la Luce che facciamo discendere non rimanga solo con i cercatori selezionati, i trenta o quaranta cercatori che si trovano lì. Tutto dipende dalla ricettività. Se qualcuno che si trova nella stanza accanto è ricettivo, può ottenere molto di più di qualcun altro che si trova nella stessa stanza ma che non è ricettivo. Anche qualcuno che è a miglia di distanza dall'auditorium può ottenerla, a patto che sia molto ricettivo. È tutta una questione di ricettività. Non importa dove si trovi, se è ricettivo otterrà qualcosa.

Domanda: Ti piace meditare all'aperto nei parchi?

Sri Chinmoy: Sì, ma dobbiamo sapere se i discepoli possono meditare meglio all'aperto o al chiuso. Mentre cantavamo durante la meditazione a Central Park, molte persone curiose sono venute a vederci. Una persona che non stava meditando con noi si avvicinò a me mentre distribuivo il prasad. Quindi puoi vedere che possono esserci molte distrazioni. (Il "prasad" è cibo che si riceve in dono dopo la meditazione. Tradizione dell'India dal grande valore spirituale -n.d.t.)

Domanda: Come possiamo rinunciare al desiderio di una meditazione forte, in modo che la consapevolezza dell'anima con la sua vibrazione più sottile abbia la possibilità di farsi avanti in modo più completo?

Sri Chinmoy: Dobbiamo sapere che se un aspirante è di un livello molto elevato, non ha bisogno di iniziare a meditare con l'idea di ottenere un risultato specifico. Se vuole ottenere un risultato subito dopo la meditazione, cerca solo di avere una meditazione molto forte o potente. Ma un cercatore non dovrebbe aspirare ad ottenere il risultato desiderato da una potente meditazione. Quando un vero aspirante inizia a meditare, non anela per nessun risultato, ma solo per la sua offerta di sé durante la sua meditazione più alta. Se anela al risultato, allora sta solo immaginando qualcosa mentalmente, sta pensando ad una meravigliosa torta, che in questo caso è della Luce o un'altra qualità, secondo il suo desiderio o fantasia.

Domanda: Ogni mattina dovremmo cercare di alzarci il prima possibile per meditare?

Sri Chinmoy: Se la tua normale ora di meditazione è alle sei e mezza, quello è il momento migliore per meditare, e non alle quattro. Inizia alle sei e mezza per adesso, quindi aumenta la tua capacità. Tra qualche mese puoi provare ad alzarti alle cinque e mezza o alle sei, e qualche mese dopo puoi provare ad alzarti ancora prima. Se vai da qui a Manhattan in treno, devi fermarti in molte stazioni. Oggi diciamo che hai la capacità di andare alla prima stazione; domani o dopo qualche mese potrai recarti alla seconda stazione. Il tuo obiettivo è così; trascendendo sempre se stesso, finalmente arriverai a destinazione. Devi andare lontano da qui, ma inizia! L'ora è suonata. Se inizi, per me è abbastanza. Quindi cerca di aumentare la tua capacità. Quando tutti i membri di una famiglia studiano insieme, il fratellino all'asilo pregherà, mediterà e leggerà per soli cinque minuti; poi chiuderà i suoi libri e se ne andrà. Suo fratello più grande, che ha più capacità ed è in un corso più avanzato, leggerà per un'ora o due. E il terzo fratello, il maggiore, studierà ancora più a lungo. I genitori vedono che i loro figli hanno iniziato a leggere insieme, ma la soddisfazione dipende dalla necessità. Il bambino più piccolo è all'asilo, quindi naturalmente la sua necessità è minore. Ancora, alcune persone credono di non avere affatto tempo per meditare. Hanno figli o parlano di questo o quel motivo. Pensano che la meta sia molto lontana. Ma quando iniziamo a meditare, non dobbiamo pensare quale sarà la nostra meta finale. Iniziamo, e meditiamo secondo le nostre capacità.

Domanda: Cosa succede se sei andato a letto tardi la sera prima? Dovresti mantenere la stessa ora di meditazione?

Sri Chinmoy: Sì, mantieni la stessa ora; dopo la meditazione puoi tornare a dormire. Dovresti meditare anche se sei andato a trovare degli amici e torni a casa alle quattro. Puoi dormire due ore e alzarti alle sei, quindi reimpostare la sveglia e tornare a dormire. Ma senti che il tuo divino Amico dovrebbe venire a bussare alla tua porta alle sei. Cos'è più importante: l'amico Dio o i tuoi amici umani? Sei andato a trovare altri amici la sera prima e hai passato delle ore con loro. Ma ora hai un appuntamento con il tuo divino Amico. Non puoi dire "andrò più tardi." Chi è più importante, Dio o un essere umano?

Domanda: Per quanto tempo dovremmo meditare?

Sri Chinmoy: Di solito non chiedo ai miei discepoli di meditare più di mezz'ora al giorno. Meditano per mezz'ora in modo molto potente, ma poi di solito non riescono a mantenere la loro intensità. Al massimo possono meditare per quarantacinque minuti. Ma se si cerca di meditare per una o due ore, la mente non collabora. Se ne hai la capacità, puoi meditare per ore e ore. Altrimenti... la maggior parte dei miei discepoli, se tentano un giorno di meditare quarantacinque minuti, non riusciranno bene dopo mezz'ora. Se per mezz'ora hai meditato bene, è come se avessi mangiato una grossa pagnotta. Ma se questo non ti basta, proverai ad ottenere ancora qualcosa per altri quindici minuti. Durante quei quindici minuti potresti ottenere solo un boccone in più, una piccola porzione. Hai ancora fame, ma non ti viene concessa un'altra pagnotta. Eppure stai ricevendo qualcosa durante quei quindici minuti in più. Chissà, forse avrai altri due minuti di buona meditazione. Da un lato potresti sentire che, dal momento che non stai meditando bene, perché sprecare il tuo tempo prezioso? perciò senti che è meglio andare via dopo mezz'ora. D'altra parte, dato che potresti meditare bene negli ultimi due minuti, perché comportarti come uno sciocco? Aspetta che siano trascorsi i quarantacinque minuti. Se non aspetti, non avrai idea di quale sarebbe stato il risultato. Ma non puoi dire: "Se rimango ancora per un po', otterrò la stessa quantità di Pace e Beatitudine." No! Potresti riceverne solo una piccola quantità anche se sei in grado di mangiare. Poiché hai ancora fame, puoi vedere se la divina cameriera ti sta portando un po' più di cibo.

Domanda: Che dire della domenica quando abbiamo la meditazione di gruppo alle sei? Le sei non è il mio normale orario di meditazione.

Sri Chinmoy: La domenica sono responsabile per coloro che vengono a meditare. Molti non vengono; possono meditare alla loro ora normale. Ho degli esseri interiori e il Supremo ne è il testimone, ma le persone che vengono a meditare con me mediteranno alle sei.

Domanda: Un giorno devo uscire di casa alle cinque del mattino, quindi mi alzo prima rispetto agli altri giorni e medito alle quattro e mezza.

Sri Chinmoy: Allora dovrai meditare alle quattro e mezza anche negli altri giorni. Non cercare di mantenere l'ora originale quel giorno mentre sei in metropolitana, a scuola o al lavoro. Queste meditazioni devono essere in aggiunta alla tua meditazione mattutina. Altrimenti inizia il relax. Oggi devi andare da qualche parte, domani da qualche altra parte. Solo la domenica sono responsabile per te. Altrimenti attieniti al tuo orario. Non hai bisogno di un orario specifico per la meditazione serale. In quel momento il fiume sta già scorrendo ed entrando nell'oceano. Sono responsabile solo della meditazione mattutina quando il fiume inizia a scorrere. Se riesco a far scorrere il fiume, so che un giorno raggiungerà la sorgente. Anche se non raggiungi la destinazione oggi, finché c'è un po' di movimento, raggiungerai la destinazione domani o il giorno dopo. Se stai fluendo verso l'oceano della coscienza, questo è abbastanza per me. Puoi anche meditare nella tua pausa caffè, alle tre o alle quattro, ma devi iniziare la mattina.

Domanda: Cosa succede se ci sono impegni inaspettati e non possiamo meditare al mattino al nostro orario normale?

Sri Chinmoy: Questo problema non esiste. Quest'ora è molto importante. Devi sapere che questo non è come un appuntamento dal dentista. È il tuo incontro con il tuo Eterno Padre, il tuo Amato. Se qualcuno vuole organizzare un incontro con te ma tu non sei disponibile, dirai: "Torna di nuovo la prossima settimana." Farai in modo di vedere qualcuno alle dieci o alle cinque, e quella sarà l'ora. Se il Supremo viene all'ora stabilita e tu dici: "Torna la prossima settimana" ti dirà che può venire solo all'ora stabilita, e questa è l'unica volta che può vederti. Se sei malato o soffri di qualcosa, è inevitabile; se hai la febbre, che puoi farci? Questa è l'unica scusa che accetterò; in caso contrario, dovrai dire a te stesso di alzarsi presto.

Domanda: Recentemente durante la meditazione ho avuto sensazioni dolorose. Sono forse attacchi di forze non-divine?

Sri Chinmoy: Non sono forze negative. Non sono non-divine nel tuo caso. Queste sono forze divine, ma sfortunatamente le stai trascinando ben oltre le tue capacità. Il tuo contenitore interiore (inner vessel, n.d.t.) non è abbastanza grande da trattenere le forze che stai facendo scendere, è per questo che hai queste sensazioni dolorose. Altrimenti ci sarebbe un flusso regolare e continuo.

Quando mediti, per favore senti che la meditazione non è un atto di una persona avida. Quando siamo avidi, vogliamo divorare tutto. Diventiamo mangiatori voraci e poi soffriamo di mal di stomaco. Anche nella vita spirituale dobbiamo andare molto piano, con costanza e certezza. Quando preghiamo e meditiamo, prima di tutto dobbiamo conoscere le nostre capacità. Non dobbiamo scoraggiarci, ma se so che la mia capacità è di correre cento metri, allora correrò cento metri per alcuni giorni o alcuni mesi, o anche per qualche anno. Ma se ho la capacità di correre solo cento metri e all'improvviso voglio correrne quattrocento, naturalmente non riuscirò. Completerò la corsa con grandissimo sforzo e poi cadrò, mi farò del male semplicemente. Anche qui quindi, quando meditiamo, dobbiamo sapere per quanto tempo possiamo meditare con tutta l'anima, cinque minuti o dieci minuti o quindici minuti o venti minuti. Dopo quel tempo potremmo avere una specie di avidità inconscia. Sentiamo che se riusciamo a ottenere tutto dall'oggi al domani diventeremo tutte anime realizzate in Dio, ma questo tipo di avidità sarà la nostra rovina.

Quindi, quando preghiamo e meditiamo, dobbiamo conoscere le nostre capacità: quanta volontà possiamo esercitare e quanto amore profondo, devozione, e resa abbiamo per Dio. Un bambino piccolo ha una certa forza, ma non sa che quando tira giù qualcosa di molto grande dall'alto, questa cade e lui si fa molto male. Come un bambino, anche tu stai facendo scendere giù qualcosa di molto pesante. È molto pesante nel senso che ha un potere enorme. E dove andrà il potere che hai invocato? Naturalmente il potere è un potere buono, ma a causa della sua enormità non è in grado di rimanere dentro di te. Non sei nella posizione di accogliere tale potere.

Quindi, quando mediti ogni mattina, per favore senti la necessità di vedere la tua capacità. Ora sei in grado di mangiare solo tre pezzi di pane. Se vedi che qualcuno accanto a te sta mangiando sei pezzi, allora pensi: "Cosa c'è che non va in me? Perché non posso avere la capacità di mangiare sei pezzi?" Ma lascia che lui mangi sei pezzi se ne ha la capacità. Forse c'è qualcun altro accanto a te che non può mangiarne nemmeno uno, può prendere solo mezzo pezzo di pane. Quindi, secondo le tue capacità, secondo la tua fame interiore, cercherai di soddisfare te stesso; secondo la loro la capacità altri faranno lo stesso. Quindi, le forze di cui parli non sono non-divine. Sono forze divine, ma il problema sorge perché stai cercando di farle discendere al di là delle tue capacità.

Domanda: A volte sento che sto meditando bene nel cuore, ma la testa resiste. Poi ho molta pressione e tensione nella parte superiore della mente.

Sri Chinmoy: L'unico tuo problema è che senti che non mi importa di te. Quando quella 'malattia' sarà curata, allora sarai guarito. Quando quella malattia sarà guarita, non ce ne saranno altre a disturbarti. Alcuni altri discepoli hanno questa malattia cronica. È una malattia potente, la sensazione che il tuo Guru non ti ami, non si prenda cura di te. Io mi preoccupo per te, ma a modo mio, in modo divino. Il mio modo divino nessuno lo capisce. La tensione e la pressione derivano da un pensiero: che il tuo Guru non si preoccupi per te. Se non mi fossi preso cura di te, non sarei venuto in America. Ci tengo; ecco perché sono venuto al mondo, in Occidente, e in America. La maggior parte di voi soffre di una sola malattia, e quella malattia deriva da una causa: la sensazione che io non mi prenda cura di voi. Ancora una volta vorrei dire che ci tengo a voi, ma a modo mio. Una volta compreso questo, queste pressioni andranno via e tutto sarà rilassato. Una volta che sentite che ci tengo, avrete una gioia enorme.

Domanda: Quando cerco di sentire qualcosa che scorre nella mia meditazione, inizio ad esserne compiaciuto. Dovrei cercare di evitarlo?

Sri Chinmoy: All'inizio di una gara, quando il giudice dice: "Pronti, partenza, via!" c'è tantissima attenzione e tensione, poi, dopo trenta metri, le braccia e le gambe raggiungono una sorta di coordinazione. In quel momento ti senti completamente rilassato, senti che non stai affatto correndo. Ma la tua velocità non è in alcun modo diminuita, è ancora molto alta. Solo perché la mente non ti sta convincendo del fatto che stai facendo uno sforzo insolito, immagini di non correre abbastanza veloce. Ma non è vero. Quando dipingo, o scrivo poesie, in quel momento sono molto veloce, ma completamente rilassato mentre lo faccio. Quindi, quando stai facendo qualcosa, non pensare all'inizio. Al momento dell'inizio arrivano vigilanza, entusiasmo, indecisione, tensione, paura e dubbio, e ti fanno sentire che 'stai facendo qualcosa'. Poi, una volta che hai iniziato, queste forze ti lasciano. In quel momento stai per completare il tuo viaggio. Se pensi alla partenza, faresti solo un confronto tra la partenza e il punto a metà gara. Ma questo è un errore. Quando sei a metà gara, cerca solo di raggiungere la meta. Guarda avanti e non pensare a quello che hai fatto prima.

Domanda: Qual è il significato di vedere un'intensa luce blu durante la meditazione?

Sri Chinmoy: Vedere la luce blu è un'esperienza molto bella, molto alta. La luce blu è la luce della pura spiritualità e anche la luce dell'Infinito. Se vedi la luce blu intorno a qualcuno o intorno a te, significa che il tuo essere interiore sta rispondendo al vasto Infinito o che la tua spiritualità sta ora maturando e stai entrando in qualcosa di molto vasto. La tua spiritualità è entrata in tutta la tua esistenza interiore ed esteriore. Se vedi luce blu intorno ad alcuni Maestri spirituali, è perché alcuni di questi Maestri hanno prevalentemente luce blu, come nel caso di Sri Krishna; sebbene abbiano anche tutti i tipi di luce.

Domanda: Cosa dovremmo fare se durante la meditazione la nostra fiamma di aspirazione non arde così intensamente come vorremmo?

Sri Chinmoy: Prendiamo la fiamma interiore ardente, come la nostra fame. Un giorno potremmo essere morsi dalla fame, un altro giorno potremmo non avere affatto fame, però mangiamo. La mattina presto quando è ora di colazione, anche se non abbiamo una vera fame, mangiamo. È una routine quotidiana o un'abitudine che ci siamo formati, e che è necessaria per la nostra salute. Dovremmo mangiare tutti i giorni, che siamo veramente affamati o meno. Se mangiamo ogni giorno, automaticamente tutto il corpo viene nutrito e i muscoli vengono rafforzati. Allo stesso modo, se un giorno la fiamma interiore non brucia in modo molto brillante, diciamo, dobbiamo comunque meditare, altrimenti nel mondo interiore diventeremo deboli. Non riceviamo cibo delizioso ogni giorno, non è possibile. Anche il miglior cuoco del mondo non può preparare ogni giorno il cibo più delizioso, ma dobbiamo comunque mangiare. Anche nella vita spirituale non possiamo aspettarci ogni giorno il tipo più elevato di meditazione. Anche in questo caso, il tipo più elevato di meditazione dipende dal raggiungimento e dalla realizzazione spirituale del cercatore. Ma arriva il momento in cui si è sul punto di realizzarsi spiritualmente, o quando si ha realizzato Dio. In quel momento la meditazione dipende da Lui. Ora, nel mio caso, se voglio fare la meditazione più alta, a qualsiasi ora, anche subito dopo aver mangiato, posso entrare nella mia coscienza più alta. Ma questo non è possibile per i cercatori principianti. Così, il loro dovere è meditare per il nutrimento spirituale ogni giorno, che abbiano fame o meno.

Domanda: A volte dopo aver meditato perdo la gioia che ho ricevuto dalla mia meditazione. C'è un metodo che mi aiuti a mantenere quella gioia?

Sri Chinmoy: Ci possono essere due ragioni per cui perdi la gioia che hai ricevuto. Un motivo è molto semplice: la mente inizia a funzionare in modo più potente e veemente. Durante il suo funzionamento, la mente permette l'ingresso di pensieri oscuri, impuri e non-divini. Se la mente permette a questi pensieri di entrare, consciamente o inconsciamente, allora la gioia scompare, non durerà. Ma se la purezza è ben stabilizzata nel tuo essere, allora la gioia durerà a lungo o per sempre.

Oppure può accadere che il tuo contenitore interiore sia piccolo; questo può essere il secondo motivo. Hai invocato la luce, che è la gioia stessa, ma la quantità che hai fatto scendere dall'alto è al di là della capacità e della ricettività del tuo contenitore. La quantità che hai ottenuto durante la meditazione ti ha soddisfatto ma non sei in grado di trattenere la quantità in eccesso, quindi essa scompare. In quel momento ti senti infelice.

Così questo accade per uno di questi due motivi. O la gioia è oltre la capacità del contenitore, o le idee impure entrano nel tuo cuore che aspira, e la gioia, che è luce, non può durare.

L'iniziazione e il Maestro

L'iniziazione e il Maestro

La parola iniziazione è insieme dolce e molto significativa. In India la prima cosa che un aspirante chiede a un altro aspirante è: "Sei iniziato?" E poi chiede: "Chi è il tuo Guru?" Se non c'è iniziazione, la purificazione del corpo, del vitale, della mente, del cuore e dell'anima sarà un processo penosamente lento. Bisogna essere iniziati per realizzare la Meta più elevata.

La parola sanscrita per l'iniziazione è diksha. Diksha significa offerta, offerta di se stessi. Il Guru dà al discepolo una parte del suo respiro vitale e il discepolo dà al Maestro la sua profonda promessa che fino alla fine della sua vita sarà totalmente fedele al Maestro e servirà il Maestro incondizionatamente. Nell'iniziazione, il Maestro accetta coscientemente l'ignoranza del discepolo che inizia; il discepolo offre al Maestro una solenne promessa: che dopo essere stato purificato e trasformato, sarà uno strumento del Maestro cosciente, devoto e completamente sottomesso (surrendered, n.d.t.). Il Maestro durante l'iniziazione gli farà la promessa: "Ti farò realizzare la Verità più alta, Dio." Allora l'anima del discepolo farà una promessa spirituale al Maestro: "Dopo che avrò raggiunto la mia perfezione spirituale manifesterò la tua Luce, la Luce del Supremo, sulla Terra. Tu mi rendi perfetto nella mia Realizzazione e io ti adempirò nella tua Manifestazione." Il Maestro alla fine dice: "Che tu mi manifesti o no, il mio ruolo è farti realizzare l'Altissimo."

Se Dio vuole, può apparire davanti a un cercatore durante la meditazione o in una visione o in un sogno. Può assumere una forma umana luminosa e dire al cercatore che lo sta iniziando, o può dargli un mantra. Questa è l'iniziazione diretta, ma è molto rara. Di solito, l'iniziazione dev'essere fatta da un Maestro vivente.

Le Upanishad, le sacre scritture dell'India, parlano di tre diversi tipi di iniziazione. In un tipo di iniziazione, il discepolo deve prostrarsi davanti al Maestro, dopo essersi lavato e preparato. A volte deve prima praticare il celibato per un paio di mesi o anni. Porta riso, noci di cocco e poche altre cose tradizionali. Deve anche dare un compenso sacerdotale sotto forma di denaro o servizio. Poi il discepolo si siede ai piedi del Guru e il Guru gli sussurra un mantra all'orecchio. Questo mantra può essere una parola o alcune parole o anche alcune frasi. Quindi, secondo il modo tradizionale, il Guru tocca la fronte, la schiena e il cuore del discepolo al ritmo del battito del cuore del discepolo. L'aspirante deve praticare questo mantra per tutta la vita. Deve ripeterlo sinceramente, devotamente e profondamente ogni giorno, senza fallo. Insieme al mantra, il Guru gli dà istruzioni su come sedersi correttamente per meditare, come pregare e come adorare Dio. Questo è il modo tradizionale indiano di dare l'iniziazione.

L'anno scorso a Porto Rico iniziai una bambina che aveva solo pochi mesi in questo modo tradizionale. Le sussurrai un particolare mantra all'orecchio e parlai interiormente alla sua anima nel linguaggio dell'anima e le dissi cosa avrebbe dovuto fare da grande. Questa è l'unica iniziazione, che ho fatto in questo modo.

Nel secondo metodo di iniziazione, il Guru esercita il proprio potere interiore per elevare la coscienza del discepolo, non importa in quale coscienza si trovi il discepolo in quel momento. Il discepolo può essere in una coscienza molto bassa o molto alta. Ma il Guru inietta in lui il suo potere spirituale, e con la forza del suo potere, eleva il discepolo molto più in alto di quanto non fosse. Ho fatto questo tipo di iniziazione diverse volte.

La terza via è l'iniziazione attraverso la compassione. Qui il Guru, lentamente e costantemente, eleva il discepolo al più alto piano di coscienza attraverso una compassione illimitata e incondizionata. Ho fatto questo tipo di iniziazione molte volte.

Un Maestro spirituale può iniziare un discepolo anche attraverso gli occhi o toccandolo fisicamente, benedicendolo sulla testa e ponendo una mano sul suo cuore. Ho usato spesso questi metodi. Ho anche iniziato occultamente persone a miglia di distanza mentre erano in uno stato di coscienza molto elevato durante la meditazione nella loro casa. Ma questo l'ho fatto solo poche volte. Ma qualunque approccio io utilizzi, in ogni caso a coloro che accetto come discepoli, offro una parte del mio Respiro di Unità con il Supremo.

Mentre lavoravo al Consolato indiano, lessi sul The New York Times di un discepolo che stava iniziando venti o trenta aspiranti sotto gli auspici di un certo maestro spirituale. Stava distribuendo mantra e iniziando le persone mentre fumava una sigaretta. Questo tipo di iniziazione è a dir poco un crimine. Non è possibile dare il proprio respiro mentre si fuma una sigaretta e non è possibile dare l'iniziazione per procura. Se un discepolo è un'anima realizzata, certamente può dare l'iniziazione. Ma se il Maestro sa perfettamente che il discepolo non si è realizzato e se il discepolo stesso lo sa, allora se il Maestro gli dice di andare ad iniziare altri, è un terribile errore. Se un Maestro è a migliaia di miglia di distanza dal cercatore, dovrebbe iniziarlo direttamente, sul piano occulto. Se non ha la capacità di farlo, non ha il diritto di definirsi un Maestro spirituale. L'iniziazione per procura è sbagliata e priva di valore.

Se un discepolo vuole avere un'iniziazione cosciente, la prima cosa che ci si aspetta da lui è l'umiltà, la massima umiltà. Vi racconto una storia. Una volta un cercatore andò da un Maestro spirituale e disse: "Per favore iniziami." Era un grande cercatore, ma purtroppo era piuttosto orgoglioso. Il Maestro disse: "Sono disposto ad iniziarti domani, ma devi portarmi qualcosa o qualcuno che sia meno degno di te."

Il cercatore era felice. Pensava che sarebbe stato facile, poiché sentiva che c'erano molte persone e molte cose infinitamente inferiori a lui. Il giorno seguente, portò un filo d'erba al Maestro spirituale e disse: "Ecco un filo d'erba. Sono sicuro di essere superiore a questo filo d'erba."

Il Maestro disse: "Sei uno sciocco. Guarda questo filo d'erba: quanto è vasto il cuore di questo filo d'erba! Permetteresti a qualcuno di camminare sul tuo petto? Saresti furioso. Ma questo filo d'erba ti permette di camminare sul suo stesso cuore! Questo filo d'erba è infinitamente superiore a te. Portami qualcos'altro." Il cercatore era sbalordito e pensò: "Mi hai giocato uno scherzo, ma ora ti metterò in imbarazzo!" Il giorno dopo portò degli escrementi al Maestro e disse: "Senza dubbio questo è inferiore a me."

Ma il Maestro meditò sugli escrementi ed entrò nel suo stesso cuore, giungendo infine alla sua origine. L'origine era stata una mela. La mela parlò attraverso il Maestro: "Sei davvero ingrato! Quando ero così fragrante, così bella, così attraente, così gustosa, mi hai preso e divorato con tutta la tua avidità. Ora guarda la trasformazione della mia vita: quanto ero bella e quanto sono diventata brutta. Chi è il responsabile? Tu! E chi ti ha permesso di divorarmi? Sono stata io, per compassione, premura e amore per te. Quindi non mi sei superiore!"

Questa volta il cercatore si rese conto che non c'era nessuno e niente sulla Terra che potesse essere veramente inferiore a lui. Cadde ai piedi del Maestro e disse: "Maestro, ecco colui che è veramente in basso. Non c'è nessuno sulla Terra così inutile come me, ma per favore accettami!"

Il Maestro disse: "Oggi ti premio con l'iniziazione perché sei diventato la vera umiltà. Se sei umile la tua meta è davvero vicina. Se sei orgoglioso e arrogante, allora la tua meta rimarrà sempre un anelito lontano."

Il discepolo va dal Guru ed entra nel Guru con ciò che ha e ciò che è. Cosa avete? Avete un'anima. Che cosa siete? Voi siete l'anima. Quando avete la sensazione di avere un'anima e di essere l'anima, allora ciò che avete e ciò che siete sono la stessa cosa. Il vostro successo non è affatto diverso da ciò che siete. Con quella comprensione, con quella conoscenza, con quella saggezza, se entrate in me, allora non mi state dando nulla, perché in quel momento vedrete e sentirete la vostra totale unità con me.

Dovete sentire che ciò che chiamate 'voi stessi' è solo un altro nome del vostro Maestro. Un sentimento di unità indivisibile dev'essere stabilito tra la coscienza del Guru e la coscienza del discepolo. Potete dire che quello che avete e quello che siete lo state dando al Guru. Ma se vivete dentro il Guru, allora non c'è né dare né prendere. Non c'è niente da dare e niente da prendere. C'è solo il sentimento di crescere nel cuore del Guru. Per favore, restate dentro di me il più a lungo possibile, o dovrei dire, per sempre. Non c'è un momento in cui la vostra anima abbia bisogno di essere separata dalla mia coscienza. Rimanete dentro di me con ciò che avete e ciò che siete, non nel senso del dare ma nel senso di appartenere. Sentite che voi appartenete a me e io appartengo a voi. Cantiamo insieme il canto dell'unità.

Domanda: Sono stato iniziato da un Maestro, ma un altro Maestro mi ha dato dei consigli sulla mia vita spirituale. Devo seguirli?

Sri Chinmoy: Se sei stato iniziato da un Maestro, è sempre meglio che tu parli con lui. Il Maestro è come il tuo medico personale. Il dottore sa che medicina ti ha già dato. Ma se ritieni che il tuo medico non possa curarti, naturalmente andrai da un altro medico. Allo stesso modo, se non senti fiducia nel tuo Maestro e vuoi cambiarlo, un altro Maestro potrà aiutarti e guidarti. Ma finché sei sotto la guida di un Maestro spirituale, non è consigliabile che tu segua il consiglio di un altro Maestro.

Domanda: L'apertura del terzo occhio dovrebbe essere fatta da un Maestro o dovremmo farla noi stessi?

Sri Chinmoy: L'apertura del terzo occhio può essere accelerata sia dal Maestro che da uno sforzo personale. Tuttavia, non può aprirsi se non per Grazia divina; è la Grazia che effettivamente apre il terzo occhio. La Grazia Divina può operare attraverso un Maestro o attraverso te. Il tuo Insegnante ti darà qualche esercizio o disciplina speciale che eseguirai, e anche tu dovrai lavorare. Lo sforzo personale è indispensabile, ma il semplice sforzo personale non è sufficiente. Il risultato arriva solo quando discende la Grazia del Supremo. Altrimenti non sarà possibile aprire il terzo occhio.

L'aiuto che ricevi può provenire da un Maestro vivente o da un Maestro che ha lasciato il corpo. Se il Maestro era un grande yoghi, quando muore è come se avesse lasciato la sua veste o vivesse nell'appartamento accanto. I Maestri realizzati possono venire dalla porta accanto in qualsiasi momento per ispirarti e dirti cosa fare. Un normale essere umano muore ed è fuori dalla vista, fuori dalla mente. Ma per le anime realizzate, il tempo e lo spazio non hanno effetto, né influenzano te se hai una stretta connessione con un vero Maestro spirituale.

Potresti provare ad aprire il terzo occhio da solo, ma non servirebbe. Una volta aperto, può creare molti problemi perché non sarai in grado di controllarlo. È come avere un cavallo che non puoi tenere sotto controllo. Ma se dietro lo sforzo personale c'è la Grazia del Divino, allora vedrai il mondo, diventerai il mondo e sarai il mondo.

Domanda: Che consiglio hai per un cercatore che sente di non fare progresso?

Sri Chinmoy: Se il cercatore ha un Maestro, allora deve andare dal Maestro, che è il suo dottore spirituale. Se sei un paziente, vai dal tuo medico. Lui sa tutto dei tuoi sintomi e delle tue malattie, perché ti ha somministrato medicine parecchie volte. Ti conosce molto meglio di altri medici, perché questi non ti hanno curato. Quindi il tuo miglior dottore in quel momento sarà il tuo stesso Maestro.

Se non hai un insegnante, allora è un caso diverso. Qui desidero consigliarti che se non hai un insegnante e ritieni di non fare un progresso soddisfacente, dovresti cercare di trovarlo. Un insegnante è l'unica persona che può aiutarti a fare progresso interiore. Ma se dici: "Non ho un insegnante e non ho bisogno di un insegnante e voglio fare progresso da solo" allora il tuo progresso sarà molto lento.

Non è che se preghi Dio da solo non realizzi Dio. Colui che ha realizzato Dio per la prima volta sulla Terra non aveva un essere umano come Guru. Ma in questa vita tutti devono essere saggi. Se ho bisogno di conoscenza e saggezza interiore, e se trovo qualcuno che è in grado di insegnarmi, qualcuno che ha studiato e imparato pochi giorni, mesi o anni prima di me, allora sento che non c'è niente di sbagliato nel farmi aiutare da lui.

Un vero Maestro spirituale non reclamerà mai l'illuminazione del cercatore. Dico sempre che il cercatore ha una scatola nel cuore e dentro la scatola c'è il tesoro, ma purtroppo la chiave è stata perduta. Il Maestro mostra al discepolo come aprire la scatola e il cercatore trova il tesoro. Di chi è il tesoro? È del cercatore; il Maestro non ha alcun diritto su di esso. Lo studente sente che è il suo tesoro e lo utilizzerà.

È così: supponi che io abbia qualcosa e l'abbia perso e qualcuno venga a dirmi che sarà in grado di aiutarmi a trovarlo. Se sono saggio, accetterò immediatamente il suo aiuto, e poi una volta trovata, sarò io a tenerla.

Qui dobbiamo conoscere la differenza tra un insegnante di scuola e un insegnante spirituale. L'insegnante di scuola darà voti in base al tuo merito. Se fai bene nei tuoi studi ti promuoverà, e se non fai bene, allora ti boccerà. Ma un Maestro spirituale non è così. È come un insegnante privato. Non ti darà voti, al contrario ti insegnerà privatamente e segretamente in modo che tu possa superare il tuo esame quando ti troverai faccia a faccia con il mare dell'ignoranza.

Per tornare alla tua domanda, se hai un insegnante, per favore vai dal Maestro. È assolutamente la persona giusta per aiutarti. Se non hai un insegnante, allora dovresti trovarne uno in cui puoi avere una fede implicita. Ora, se dici che non vuoi averne uno ma vuoi fare il giusto progresso, allora dovresti almeno incontrarti con i discepoli di altri Maestri. Non devi seguire alcun sentiero. Se ti incontri con alcuni cercatori che stanno seguendo un sentiero specifico, da loro riceverai un aiuto, anche se non abbondante o infinito. Se riesci a fare amicizia con loro, la loro stessa presenza ti ispirerà e accenderà la fiamma dell'aspirazione in te. Allora sarai in grado di camminare o marciare lungo il tuo sentiero spirituale.

Domanda: Oggigiorno ci sono molti Guru che vengono in Europa e in America. Vengono a causa dell'ispirazione che ricevono dal loro essere interiore, o c'è un movimento lì, che li manda?

Sri Chinmoy: Così come ci sono alcuni cercatori sinceri e alcuni insinceri, allo stesso modo ci sono alcuni Guru sinceri e altri insinceri. I Guru sinceri sono stati interiormente comandati e guidati da Dio a venire a servirlo in Occidente. Quelli insinceri vengono in Occidente per mettersi in mostra e per raccogliere denaro, per condurre una vita più confortevole. L'Occidente è molto più ricco dell'Oriente, quindi vengono qui per condurre una vita confortevole. L'inganno c'è... i maestri insinceri vengono qui e dicono ai loro studenti: "Dammi migliaia di dollari, ti darò la Realizzazione!" Una volta ottenuti i soldi, i falsi Maestri se ne vanno. Ma dov'è la Realizzazione che hanno promesso ai loro discepoli? Se la Realizzazione di Dio potesse essere acquistata con il denaro, allora tutti i ricchi realizzerebbero Dio immediatamente, ma non è così. Per la Realizzazione di Dio devi piangere e piangere e piangere (to cry: anelare -n.d.t.). I Maestri insinceri sfruttano gli ingenui. Ma anche i Maestri sinceri svolgono il loro ruolo.

Chiromanzia, reincarnazione e stato onirico

Chiromanzia, reincarnazione e stato onirico

Ci sono uno o due discepoli che hanno le linee della vita molto brevi. Se un chiromante guardasse i loro palmi, direbbe che non vivranno oltre i trentacinque anni. Ma solo perché sono collegati con la vita spirituale, solo perché sono nella nostra barca, vivranno sicuramente oltre i trentacinque anni. Se lasciano la barca, solo Dio lo sa. Ce ne sono uno o due le cui vite sarebbero ormai finite se non fossero nella vita spirituale, a causa delle droghe e di altre cose.

La mano sinistra rappresenta il passato. Sulla mano sinistra noterete più linee, più segni. La mano sinistra è come il magazzino; la mano destra è il negozio. Di solito le linee vengono trasferite dalla mano sinistra alla mano destra.

(Sri Chinmoy si riferisce ai suoi discepoli con "boys" e "girls" -n.d.t.).

Diciamo sempre che i ragazzi hanno problemi di impurità e le ragazze hanno problemi di insicurezza. Questo è vero, come vediamo nella vita esteriore. Ma le vostre mani dichiarano qualcos'altro. Alcune ragazze, vi dico, hanno problemi emotivi molto maggiori dei ragazzi, ma le ragazze tengono questi problemi sotto controllo e li sottomettono. I ragazzi non li tengono sotto controllo.

E vedo uno o due individui con un'incredibile forza di volontà. Un ragazzo ha un'enorme forza di volontà, ma non la sta usando affatto, sonnecchia. Avrebbe potuto usarla in centinaia di modi.

Mi avete mostrato le vostre linee del matrimonio. Alcuni dei ragazzi e delle ragazze qui sono sposati. Ma se fossero rimasti nel mondo esterno, a questo punto si sarebbero sposati almeno tre volte. Non sto scherzando. E alcuni di voi che si sarebbero sposati, non si sono sposati. Quindi sto dicendo come il destino può essere cambiato se seguite la vita spirituale.

A volte è questione di fortuna. Alcune ragazze hanno più fortuna dei ragazzi. Le ragazze purtroppo non lavoreranno duramente come i ragazzi, ma fino a che punto può portarvi la fortuna? È disceso un dollaro... non avete lavorato per questo, ma potete usare questo dollaro per comprare qualcosa dal negozio. I ragazzi lavoreranno sodo tutto il giorno per un centesimo. Poi gradualmente, gradualmente, guadagneranno un dollaro e andranno avanti, avanti. Nel caso delle ragazze, alcune di loro hanno molta fortuna, ma quelle ragazze non hanno una determinazione costante per andare oltre, oltre.

Domanda: Guru, ti sei mai fatto dire l'oroscopo?

Sri Chinmoy: Sì l'ho fatto, ma esso non influisce affatto su di me. Ma tu ne saresti influenzato. Quanti discepoli qui presenti sarebbero andati all'altro mondo, secondo gli astrologi! Secondo gli astrologi, un certo discepolo sarebbe andato all'altro mondo tre anni fa. Io ho detto: "Non ci credo; so che non morirai." Ora è ancora con noi. Lo aveva previsto un grande astrologo. Allo stesso modo, ci sono sei o sette discepoli i cui genitori stavano per morire, ma poi non morirono. Alcuni discepoli vanno dagli astrologi per curiosità, e loro gli predicono che stanno per morire. Allora non c'è fine. Entri in un tunnel e non puoi uscirne.

Domanda: È vero che abbiamo incubi quando dormiamo con le mani sul petto?

Sri Chinmoy: Se dormi con le mani sul petto, vedrai tutti i tipi di rane, scoiattoli e gatti nei tuoi sogni! Quando dormi, dormi su un fianco o sulla schiena, ma cerca di non esercitare alcuna pressione sul petto. Altrimenti, potresti entrare in un solido muro, ed è un muro cattivo, cattivo. Questo è il modo migliore. Vedo occultamente che ci sono dei discepoli che tengono le mani sul petto abbastanza spesso. Questo non va affatto bene. Alcuni discepoli dormono per molte ore ma non dormono bene. Dovrebbero meditare per alcuni minuti prima di andare a dormire.

Domanda: Cos'è che causa brutti sogni?

Sri Chinmoy: A volte prima di andare a dormire mangiamo cibo non-divino. Quindi, non è perché le forze sbagliate entrano in noi che facciamo brutti sogni, ma solo a causa del cibo che è entrato nel nostro sistema. Se abbiamo pensieri negativi mentre mangiamo, potremmo pensare che sia tutto finito; ma non lo è. Di notte quei pensieri negativi possono creare problemi. Quindi i brutti sogni a volte sono causati dal cibo e a volte sono causati da ciò che facciamo mentre mangiamo.

Domanda: A volte mi sono svegliato nel cuore della notte con una forte sensazione di esultanza e gioia. C'è qualcosa che accade mentre dormiamo di cui non siamo consapevoli?

Sri Chinmoy: Se riesci a ricordarlo, allora ne sei consapevole. Se non ne fossi consapevole, non avresti potuto parlarmene adesso. Dopo aver fatto l'esperienza, sei sceso attraverso vari gradini della coscienza. Poiché sei un principiante nella vita spirituale, non c'è alcun legame tra il primo gradino e il gradino in cui hai avuto l'esperienza. Se rimani nella coscienza fisica durante il giorno, l'esperienza che hai avuto nel mondo interiore non può funzionare correttamente. La coscienza fisica non ha libero accesso a quel particolare piano di coscienza in cui hai avuto l'esperienza. La coscienza fisica dev'essere sovraccaricata della luce divina; solo allora potrà avere libero accesso a tutti i piani di coscienza. Quando dormi, l'anima si sposta da un piano all'altro come un uccello. Ma se il fisico vuole osservare cosa fa l'anima, dev'essere plasmato e guidato dalla luce dell'anima. Eri cosciente in quel momento, ma in seguito non hai potuto riportare indietro l'esperienza, perché non eri consapevole di tutti i livelli che esistono tra quel piano e il piano fisico. Quindi la cosa migliore è cercare sempre di essere consapevoli e aperti, e di trascorrere più tempo in meditazione. Se in questo momento mediti per un'ora al giorno, prova a dedicarci due ore al giorno. Dio ti ha dato ventiquattro ore, durante le quali puoi dedicare più tempo alla meditazione. Nel silenzio puoi parlare di più, nel silenzio puoi agire con più forza.

Domanda: L'essere psichico può essere danneggiato? Se è danneggiato, come può essere riportato in armonia?

Sri Chinmoy: Tutto ciò che è divino non può essere distrutto, ma a volte il divino in noi è coperto dall'ignoranza. Il corpo psichico non può essere danneggiato, può essere soltanto eclissato, come il Sole che a volte può essere coperto dalle nuvole... ma poi spunta di nuovo. Se preghiamo, ci concentriamo e meditiamo con tutta l'anima, allora l'essere psichico non può essere eclissato dal dubbio umano, la nuvola.

Domanda: Qualcuno che conduce una vita spirituale in un'incarnazione sceglierà di avere una vita mondana nella prossima?

Sri Chinmoy: Se un'anima è spiritualmente molto avanzata, non prenderà una vita ordinaria, perché ne ha già fatto esperienza.

Domanda: Se qualcuno fa qualcosa estremamente bene in questa incarnazione, significa che ha ottenuto questa capacità in una precedente incarnazione?

Sri Chinmoy: Di solito le persone che sono eccellenti in un certo campo in questa incarnazione, lo erano anche nella loro precedente incarnazione o in qualche vita precedente.

Domanda: Posso chiederti qualcosa sulle tue precedenti incarnazioni?

Sri Chinmoy: Cosa posso farci con le mie precedenti incarnazioni? Supponiamo che io sappia che nella mia precedente incarnazione ero un ladro. Se lo dico alle persone, allora sarò esposto, quindi perché dovrei dirlo? Un ladro non ammetterà mai di esserlo. E se dicessi che nella mia precedente incarnazione ero molto importante e conosciuto? Dirai: "Com'è che in questa incarnazione, quando hai già quarantun anni, nessuno ti conosce?" Così, in ogni caso, non aiuta affatto.

Devi sapere che non puoi vivere del cibo di ieri. Se ieri sono stato bravo, oggi posso aspirare ad essere migliore, e domani posso aspirare ad essere il migliore in assoluto. E se sento che 'ieri' è stato molto negativo, insoddisfacente, scoraggiante e deplorevole, la cosa migliore è dimenticarmene immediatamente. Il passato è polvere!

Di nuovo, anche se il passato è stato soddisfacente, nella vita spirituale sappiamo che non è abbastanza. Se qualcuno sente di essere stato molto sincero, devoto e spirituale dieci anni fa, allora vorrà andare ancora più lontano, più in profondità, e più in alto. Sentirà che finché non avrà realizzato l'Altissimo, non potrà fermarsi. Supponiamo che tu sia un ottimo corridore, corri alla massima velocità. Il tuo obiettivo è davanti a te... stai correndo molto veloce, vero, ma nel momento in cui ti guardi indietro, cadrai. Quindi, poiché sai che il tuo obiettivo è davanti a te, devi continuare a correre il più veloce possibile verso il tuo obiettivo, e raggiungerlo.

Domanda: I Maestri spirituali promettono di tornare sulla Terra finché tutti gli esseri umani non saranno realizzati, forse perché dimenticano com'è in Paradiso mentre sono sulla Terra?

Sri Chinmoy: Quando tornano in Paradiso, vedono la differenza tra il Cielo e la Terra. In questo momento tutti i precedenti Maestri spirituali stanno gioendo della la vita in Paradiso. Mentre erano sulla Terra dissero che sarebbero tornati anche se solamente un cane fosse rimasto non realizzato. Ora forse sentono che tutti gli esseri umani sono peggiori dei cani, quindi non torneranno!

Sto scherzando... ma in realtà ciò che più infastidisce i Maestri spirituali è l'ingratitudine e la non accettazione da parte della Terra, non tanto l'ingratitudine quanto la non accettazione: questa è la coscienza terrestre. Qualunque cosa si faccia, le persone sono ingrate; sebbene oggi qualcuno sia ingrato, il Maestro spirituale spera che domani possa accettare la luce. Ma se anche domani non l'accetta, cosa può fare il Maestro spirituale?

Se ti do qualcosa, potresti non mostrare gratitudine. Ma se mi offri la tua gratitudine, allora la tua forza aumenta, la tua ricettività aumenta e la tua capacità aumenta. Senza gratitudine, queste cose non aumentano, e quindi la prossima volta che lo rifiuti, semplicemente lo butterai via, e io non potrò farci niente. Questa non accettazione è il motivo per cui i Maestri spirituali non desiderano tornare sulla Terra.

Domanda: Le persone meditano in Paradiso? E la loro coscienza sale e scende (come succede a noi sulla Terra -n.d.t.)?

Sri Chinmoy: Le anime lì possono meditare e la loro coscienza può andare molto in alto o può salire e scendere in tutti i livelli.

Domanda: Se qualcuno viene ucciso violentemente, la sua anima subisce la stessa sofferenza di quella di qualcuno che si è suicidato?

Sri Chinmoy: No, non è la stessa cosa. Se qualcuno è una vittima in guerra, se qualcuno viene ucciso violentemente, che può farci? Sono delle forze negative ad aver ucciso la persona. Invece, se qualcuno distrugge il suo corpo, diventa l'aggressore; la vittima e l'aggressore non possono stare nella stessa categoria. In Pakistan sono stati uccisi milioni e milioni di indiani, persone spirituali e religiose. Avevo un mentore, un signore anziano che mi voleva un gran bene, era un'autorità su Krishna e sulla Bhagavad Gita. Un giorno era nella sua stanza a spiegare alcuni sloka della Gita (versi della 'Ghita' -n.d.t.) a quattordici suoi amici e studenti, e tre musulmani entrarono con una rivoltella. Il mio mentore stava pregando, stava pensando a Sri Krishna e spiegando le cose della Gita. Tre musulmani entrarono e spararono a tutti, uno per uno, si salvò solo una persona, ecco perché sappiamo dell'incidente. Quindi il mio mentore fu ucciso. Ora pensi che la sua anima andrà nello stesso posto di qualcuno che si suicida? Anche se non stesse pensando in quel momento al Signore Krishna, era assolutamente innocente.

In India, quando i mariti morivano, le mogli erano solite gettarsi nella pira ardente. Alcune lo hanno fatto in forza del loro amore sincero e dell'unità con i loro mariti. La loro categoria non è la stessa di coloro che lo hanno fatto perché obbligate dalla legge. A volte capitava che le mogli venissero spinte nelle pire. Non volevano morire, avevano paura della morte, ed era contro la loro volontà; di nuovo alcune vi si gettarono perché volevano che la gente pensasse che loro amavano i loro mariti. Magari quando i mariti erano in vita litigavano sempre... entravano nella pira, senza alcun amore, solo per sfuggire alle critiche della gente... ora, quale pensi fu il loro destino? Lo stesso delle mogli gettatesi nella pira per amore sincero e unità? Anche qui dobbiamo vedere da quale punto di vista viene fatta una cosa.

Di nuovo, supponiamo che io mi sia suicidato in questa incarnazione e abbia passato sofferenze e tutto il resto. Se un Maestro spirituale mi salva, anche se mi sono suicidato, è tutto svanito, lavato via. E ancora, nella mia prossima incarnazione, se comincio a pregare e meditare sotto la guida di un Maestro spirituale, ci sono tutte le possibilità che realizzerò Dio.

Se qualcuno viene ucciso violentemente, non è come se si fosse suicidato. Si può facilmente realizzare Dio dopo un incidente, un incidente d'auto... Pensi che l'anima di quella persona in particolare non avrà alcuna possibilità di pregare di nuovo e di realizzare Dio?

Domanda: Recentemente stavo leggendo estratti di uno scrittore russo che raccontava le terribili sofferenze dei prigionieri politici sotto il regime di Stalin. E se qualcuno in quella situazione si fosse suicidato per porre fine a sofferenze insopportabili? Quella persona avrebbe la stessa punizione di qualcuno che si toglie semplicemente la vita in una situazione normale?

Sri Chinmoy: Dipende da meriti e demeriti. Durante la guerra, le persone nei campi di concentramento sono state torturate e uccise in modo disumano, brutale! E se loro stessi avessero voluto distruggere le loro vite per non essere uccisi o picchiati senza pietà, senza alcun senso o ragione? Qui dobbiamo sapere che c'è qualcosa chiamata dispensazione di Dio. Diciamo che queste persone sono innocenti e vengono uccise. Oppure hanno combattuto per la loro vita e hanno perso, e ora vengono uccise. Per non essere uccisi dal nemico, potrebbero voler distruggere se stessi.

In India e altrove è capitato molte volte che due guerrieri stessero combattendo, e che uno sapesse con certezza che l'altro avesse vinto e che fosse questione di un minuto o un secondo prima che lui venisse distrutto. Immediatamente mette fine alla sua vita. La sua sofferenza non sarà la stessa che se si fosse semplicemente suicidato. Molte volte è successo, quando i re sono stati arrestati e uccisi, che le regine dicessero: "Non voglio essere uccisa dal mio nemico, voglio uccidermi... dal momento che sono destinata ad essere uccisa dal mio nemico, la cosa migliore per me è uccidermi." Puoi dire che è il loro senso del prestigio che le spinge a non farsi uccidere dai loro nemici. Ma in questo caso, quando le persone che sanno che saranno uccise si tolgono la vita, allora ti dico, stanno sempre facendo la cosa giusta.

Di nuovo, da una diversa angolazione, devi vedere se una guerra è una vera guerra divina o meno. Sri Krishna disse ad Arjuna: "È tuo dovere andare in guerra e combattere, perché devi distruggere le forze non-divine." In quel caso era chiaro: i Kaurava erano non-divini, e in confronto i Pandava erano molto più divini. Krishna era divino e Krishna disse: "Combatti!" Arjuna usò tutte le sue armi morali, disse: "Non combatterò, non combatterò. Sono miei fratelli, miei cugini..." Ma Krishna disse: "Ti sto dando un consiglio divino: se perdi la battaglia perché combatti per il divino andrai in Paradiso. E se vinci sarai il Signore divino. Dominerai divinamente. Se conquisti le forze ostili, le forze non-divine, non sarai un sovrano ordinario ma un sovrano divino, e se fallisci, solo per il tuo sforzo sincero, solo perché hai combattuto coraggiosamente contro le forze non-divine, la compassione, l'amore e l'orgoglio del divino ti porteranno direttamente in Paradiso."

Ma solo tu devi sapere se in questa guerra c'è la volontà divina e la dispensazione divina. Se è volontà divina che queste persone vengano distrutte, allora se perdi andrai da Dio in Cielo. Personalmente ritengo che quando l'altra parte è piena di ignoranza, non è la saggezza che li sta punendo, è il loro scarso giudizio. Sono sciocchi e la forza dell'ignoranza li sta distruggendo. Allora perché permettere alla forza dell'ignoranza straniera di distruggerti, quando tu hai (di già -n.d.t.) la tua forza d'ignoranza? Entrambe sono ignoranza, ma in confronto la forza straniera dell'ignoranza è molto più distruttiva. Se hai la possibilità di fuggire, dovresti cercare di farlo. Altrimenti, se la forza dell'ignoranza straniera ti uccide e sei innocente, rispetto al caso in cui ti fossi suicidato, nel mondo interiore il trattamento sarà molto diverso.

ooo Revisione della traduzione: agosto 2023 ooo

From:Sri Chinmoy,Chiromanzia, reincarnazione e stato onirico, Agni Press, 1977
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