C'era una ragazza di nome Chinmoyi. Viveva la vita di una vera santa. Madre Teresa l'avrebbe apprezzata immensamente.
Il nome del fratello di Chinmoyi era Prashanta. Il suo nome, 'Prashanta', significa 'pieno di equilibrio'. Ottenne la Laurea all'Università di Hyderabad e scrisse una lettera a Sri Aurobindo. A quel tempo il segretario di Sri Aurobindo era il fratello minore di Sri Aurobindo. Era assolutamente pronto a dare la vita per Sri Aurobindo. Aveva un tale amore per suo fratello e Sri Aurobindo era il suo respiro vitale. Però, dopo qualche tempo scomparve. Non rimase all'Ashram.
La storia è che il fratello di Sri Aurobindo non mostrò la lettera di Prashanta a Sri Aurobindo. Lui stesso rispose. La lettera chiedeva: "Quanto tempo ci vuole per realizzare Dio? Quanti anni ci vogliono?"
Il fratello di Sri Aurobindo disse: "Se sei molto sincero e mediti otto ore al giorno per sei mesi, allora sei destinato a realizzare Dio."
Prashanta si disse: "Sei mesi non sono niente. Fammi prima realizzare Dio. Poi andrò all'Università di Cambridge per ottenere il mio dottorato di ricerca."
Venne all'Ashram. Ebbi molte opportunità di vederlo. Era l'amico intimo di mio fratello maggiore. Rimase all'Ashram per dieci, venti, trentacinque anni, ma purtroppo la realizzazione di Dio non avveniva nella sua vita. Nel frattempo, il fratello minore di Sri Aurobindo lasciò l'Ashram. Povero Prashanta! Provò per parecchi mesi a meditare per otto ore al giorno, ma non era in grado di meditare e pregare per così tante ore. Non poteva incolpare il fratello di Sri Aurobindo per il suo fallimento nel realizzare Dio. Il fratello di Sri Aurobindo aveva detto che era necessario meditare otto ore al giorno. Prashanta pensava che, essendo uno studente così brillante all'università e potendo leggere per così tante ore, lo stesso numero di ore avrebbe potuto dedicarle alle sue preghiere e meditazioni. Ma non funziona in questo modo. Si possono leggere libri per molte ore, ma si può non essere in grado di meditare per così tanto tempo. Quindi il povero ragazzo non ottenne la realizzazione di Dio.
Se chiedevi un lavoro all'Ashram, la Madre aveva il suo modo di dare lavoro. Il lavoro di Prashanta era lavare le banane. Mettevano qualcosa nell'acqua per disinfettare il frutto. Per circa due ore al giorno lui e mio fratello maggiore lavavano le banane. Mio fratello Hriday non conseguì la laurea magistrale, ma fu un grande filosofo, un ragazzo molto brillante, ed andava molto bene negli studi, con lode. Abbandonò gli studi universitari e si unì all'Ashram. Questi due sono diventati ottimi amici.
Nella dinastia Moghul, c'era un principe di nome Dara. Il Taj Mahal era l'offerta di suo padre, Shah Jahan, a sua moglie, Mumtaz. Un altro fratello di Chinmoyi, un ragazzo di nome Dara, si unì all'Ashram. Sri Aurobindo disse che era lo stesso Dara, il figlio maggiore di Shah Jahan. Aveva studiato i Veda e le Upanishad dell'India come principe nella sua precedente incarnazione, sebbene a quel tempo provenisse da una famiglia musulmana. Quando si unì all'Ashram, a quel punto aveva avuto altre due o tre incarnazioni dopo la sua incarnazione Moghul.
Dara era molto alto, robusto e dignitoso. Se guardavi i suoi occhi, sentivi sicuramente qualcosa. Quando era il principe, era molto, molto gentile e molto maestoso. Ma fu imprigionato dal fratello minore, Aurangzeb. Aurangzeb fece molte cose non divine, ma fortunatamente non uccise Dara. Dara avrebbe dovuto essere l'imperatore, ma Aurangzeb lo mise in prigione in modo che non potesse diventare l'imperatore.
Semplicità e sincerità incarnate, Dara aveva parecchie buone qualità. Iniziò a scrivere poesie all'Ashram. Aveva solo quell'unico hobby. Non credeva nel lavoro. La Madre disse: "Non devi lavorare." Veniva da una famiglia così alta, quindi non lavorava. Si muoveva, assolutamente come un rinunciante, e scriveva poesie. Ancora una volta, aveva così tante buone qualità.
Dara voleva che i ragazzi andassero a casa sua e ascoltassero le sue poesie! Voleva ispirare i ragazzi a non deviare dal sentiero della verità e della luce. Io ero uno di quei dieci o dodici ragazzini. Mi comportavo bene, ma alcuni ragazzi mi posero una condizione, dato che Dara era così ricco. La condizione era che se fossimo andati ad ascoltare le sue poesie, ci avrebbe dato frutta e latte e altre cose che era così difficile per noi ottenere all'Ashram. Veniva dalla famiglia più ricca, in questa incarnazione.
Questo fratello di Chinmoyi, Dara, non aveva alcuna ambizione. Era oltre l'ambizione! Ancora una volta, pregava solo i ragazzi, gli adolescenti così irrequieti, di venire ad ascoltare la sua poesia. Almeno sette o otto volte ci andai. Era molto vicino a casa nostra. Nel mio caso non chiedevo frutta; quello era troppo. Ancora una volta, quando vedevi i suoi occhi, era davvero qualcosa. Era lo stesso Dara, il principe che aveva studiato i Veda e le Upanishad quando era il primogenito dell'imperatore musulmano Shah Jahan. Avrebbe dovuto diventare l'imperatore, ma suo fratello minore, Aurangzeb, gli diede una condanna a vita.
Questo era uno dei fratelli di Chinmoyi. L'altro era Prashanta, che voleva prima realizzare Dio e poi ottenere il suo dottorato di ricerca.
PIP 7. 7 febbraio 2002, Nexus Resort, Karambunai, Kota Kinabalu, Sabah, Malesia↩
From:Sri Chinmoy,Il Sentiero del mio Pilota Interiore, Agni Press, 2015
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/pip