Intervista a un sacerdote2

Dieci anni fa sono venuto in America. Il mio Pilota Interiore mi comandò interiormente di venire in Occidente e servirLo nelle aspiranti anime occidentali. Da allora, ho cercato di servirLo secondo la capacità che mi ha gentilmente concesso. Ho tenuto conferenze in oltre centocinquanta università con un'unica intenzione e quell'intenzione era quella di offrire il mio servizio dedicato alle giovani generazioni. All'università, gli studenti di solito ottengono le conoscenze che aiutano la mente. Ma la conoscenza della mente non ci porta molto lontano. È solo la saggezza del cuore che ci conduce alle realtà più alte e più profonde della vita.

Abbiamo un sentiero chiamato amore, devozione e resa. Questo amore è amore divino. Questa devozione è devozione divina. Questa resa è resa divina. La differenza tra l'amore umano e l'amore divino è questa: l'amore umano vuole possedere. Ma prima di possedere, purtroppo è esso stessa posseduto. L'amore divino vuole solo servire e illuminare. E mentre serve e illumina, è ugualmente servito e illuminato. La devozione umana non è altro che attaccamento. La devozione divina è la nostra intensità per il compimento di una causa divina.

La resa umana è una resa forzata. È la resa di uno schiavo al suo padrone. La resa divina è una resa spontanea. È la resa dell'amante al suo amato. Qui l'amante di Dio è il cercatore in noi; qui l'amato è l'Assoluto Supremo.

Ho anche la fortuna di essere collegato con le Nazioni Unite. Due volte alla settimana offro il mio devoto servizio all'anima e al corpo delle Nazioni Unite. Là, alcuni membri delle Nazioni Unite si uniscono a me nella mia preghiera e meditazione. Siamo tutti cercatori spirituali. Stiamo cercando di portare la pace nel mondo in modo spirituale, nel modo che conosciamo bene. I diplomatici e i delegati vogliono portare la pace nel mondo nel loro modo dedicato, il modo che è loro noto. La nostra via è la via interiore. La loro via è la via esteriore. Entrambi i modi sono ugualmente efficaci. Un modo è come scendere dall'albero, l'altro è come arrampicarsi sull'albero. Uno scalatore deve sapere come salire e come scendere. Se non può salire, non sarà in grado di raccogliere i frutti. Se non può scendere, non potrà distribuire i frutti all'umanità affamata.

Ciò di cui un cercatore ha bisogno è la soddisfazione. Ma a meno che e fino a quando non avrà soddisfatto i suoi innumerevoli fratelli e sorelle del mondo, non potrà mai essere completamente soddisfatto. Così la sua soddisfazione divina e la manifestazione di Dio sulla terra vanno insieme.


PA 5. Sri Chinmoy fece queste osservazioni durante una conversazione con un sacerdote a Milano nel 1974.

From:Sri Chinmoy,Perseveranza e aspirazione, Agni Press, 1976
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/pa