Ogni fratello aveva un figlio. Ahimè, accadde che un giorno entrambi i figli furono attaccati dal colera, e passarono solo poche ore prima che la morte li reclamasse. I fratelli corsero all'ashram del loro Signore, si inginocchiarono e piansero ai piedi del Maestro, implorandolo di salvare i loro figli.
Il Maestro disse al fratello maggiore: "Non perdere tempo. Poiché il caso di tuo figlio è grave, va' e portalo in ospedale." Il fratello maggiore subito corse a casa e portò il figlio in ospedale. Al fratello minore l'occultista disse: "Non devi portare tuo figlio in ospedale. Prendi questo fiore benedicente e mettilo sulla testa di tuo figlio. Esso farà ciò che è necessario."
In sei ore il figlio del fratello maggiore morì in ospedale. Ma in quattordici ore il figlio del fratello minore fu completamente guarito. Ora sembrava che, nella stessa famiglia, un figlio fosse stato salvato dal Maestro e l'altro fosse stato semplicemente lasciato morire. Felicità e dolore regnavano insieme nella famiglia.
I due fratelli erano molto, molto legati. Nonostante il suo dolore, il fratello maggiore era felice che suo nipote fosse al sicuro. E il fratello minore e sua moglie si sentivano entrambi infelici per la perdita del nipote. Un mare di gioia e un mare di dolore stavano lottando l'uno con l'altro.
Il giorno seguente il fratello maggiore andò dal Maestro piangendo amaramente e disse: "Maestro, tu non hai curato mio figlio. Mi hai chiesto di portarlo all'ospedale, ma i medici non potevano curarlo, ed è morto. Entrambi io ed il mio fratello minore ti siamo così vicini, ma hai curato suo figlio e non il mio. Non sono cattivo. Sono felice che tu sia stato così gentile da salvare almeno un figlio nella nostra famiglia. Per questo ti sono grato. In mio nipote sentirò la presenza di mio figlio, perché mio nipote mi è estremamente caro e ho sempre pensato a lui come al mio secondo figlio, ma Maestro, se tu avessi salvato anche mio figlio, sarei stato così felice e contento di recuperare entrambi i miei figli dalle fauci della morte. Maestro, ti dispiacerebbe dirmi perché non hai salvato mio figlio? Ma se non vuoi dirlo, non dirlo, Maestro. Mi arrendo alla tua volontà."
L'occultista disse: "Ho visto occultamente che era giunto il momento per la morte di tuo figlio. Cosa dovevo fare? Quando ho visto che la sua morte era destinata, ti ho chiesto di portarlo in ospedale per le cure mediche. Sapevo che, se poteva ricevere le migliori cure mediche, tu saresti in grado di consolare te stesso e tua moglie. Se avessi regalato un fiore a tuo figlio, come ho dato un fiore a tuo nipote, allora tua moglie, che non ha accettato il mio sentiero, avrebbe subito deriso il fiore. Se tuo figlio non fosse morto, tua moglie avrebbe detto: "Sciocchezze, non è stato l'occultista a salvare mio figlio." E se tuo figlio fosse morto, come è morto, ella ti avrebbe insultato e rimproverato, dicendo: 'Perché non hai mandato mio figlio all'ospedale, canaglia senza cuore?' Poiché tua moglie non ha accettato il mio sentiero, mi trovo in una posizione difficile. Tu sei un mio caro e devoto discepolo, e so che capisci e credi in quello che sto dicendo. Ma tua moglie non comprende affatto la mia filosofia. Se tuo figlio fosse vissuto, avrebbe dato credito a Dio. Ora, sarei stato felice se avesse dato credito a Dio. Per me è del tutto irrilevante se lei crede o no nel mio potere, perché la poca capacità che ho è venuta da Dio. Ma se tuo figlio fosse morto, tua moglie si sarebbe infuriata e ci avrebbe insultato entrambi per questo tipo di trattamento con il fiore. Quindi è stato per te che ho dovuto chiederti di portare tuo figlio all'ospedale. Ho fatto tutto questo in modo che non potesse incolpare te o me."
"Vero, Maestro, mia moglie mi avrebbe accusato se nostro figlio fosse morto senza cure mediche, ma tu non mi hai dato l'opportunità di avere fiducia nel tuo potere miracoloso. Avresti potuto regalare lo stesso tipo di fiore a mio figlio e guarirlo."
"Figlio mia, non è una questione di fede. È vero che la fede cura, ma questo era qualcosa di predestinato. Dio aveva scelto l'ora in cui tuo figlio avrebbe lasciato il mondo. Poiché è stato ordinato da Dio, non potevo cambiare il destino di tuo figlio, non importa quanta fiducia avevi in me. Nel caso di tuo nipote, anche se non gli avessi regalato un fiore, sarebbe guarito. Non ha preso medicine e non è andato in ospedale, ma è stato guarito, perché era destinato che sopravvivesse."
Ora, mentre il Maestro e il discepolo stavano avendo questa seria conversazione, la moglie del discepolo entrò del tutto inaspettatamente e iniziò a insultare l'occultista dicendo: "Sei una scortese, crudele creatura! Mio marito ti ha dato migliaia e migliaia di rupie, proprio come ha fatto suo fratello. Com'è che hai curato nostro nipote ma non nostro figlio?"
Allora il marito, pieno di vergogna, si seppellì la testa tra le mani e disse alla moglie: "Per amor di Dio, vattene da questo luogo e non parlare così al mio Signore. Egli è il mio Maestro, è il mio Tutto."
La moglie divenne furiosa. "Lui è il tuo tutto! Torna a casa oggi e ti mostrerò chi è il tuo tutto!" Poi lanciò una raffica di insulti al Maestro e gridò: "Dimmi, hai davvero un potere occulto? Se lo hai, come è possibile che hai salvato un figlio nella nostra famiglia e non entrambi?"
Lo stesso marito si infuriò e disse: "Non devi parlare al mio Maestro in modo così sprezzante! Egli è il mio Signore, è il mio Tutto."
"Vuoi dire che il modo in cui sei il mio signore, e il mio tutto, in questo modo anche lui è il tuo signore e il tuo tutto?"
"Io non sono il tuo signore e non sono il tuo tutto. Dio è il tuo Signore, Dio è il tuo Tutto. Il mio Maestro è il mio Signore ed egli è il mio Tutto."
"Quindi mi hai respinto oggi di fronte a quest'uomo scortese e crudele!"
L'occultista scoppiò in una risata e disse: "Cosa puoi aspettarti, Shiva? Ora è con un uomo scortese, quindi naturalmente si comporterà come un uomo scortese. Il suo comportamento scorretto è dovuto alla cattiva compagnia che frequenta." Il marito disse all'occultista: "Maestro, amerò sempre questa cattiva compagnia. Voglio stare sempre con te. Ora non ho figli. Questa mia moglie che non ti accetta l'ho tollerata per molti anni, ma ora sono convinto che non ti accetterà mai, quindi non tornerò a casa. D'ora in poi starò qui con te e ti servirò."
"Impossibile!" disse la moglie. "Dio ci ha fatti come una sola cosa. Nessun essere umano può separarci. Il tuo Maestro è, dopo tutto, un essere umano."
Il Maestro disse: "Povera Shiva, non ti sto impedendo di portare a casa tuo marito. Lui è tutto per te e hai tutto il diritto di riportarlo a casa con te."
Il discepolo disse: "Maestro, per amor di Dio, per amor mio, ti prego, non torturarmi. Io non sono il suo tutto. Ma se mai ti accetterà, tu sarai il suo tutto. In questo momento, poiché non ti sta accettando come suo Maestro, la pongo ai Piedi di Dio. Dio è il suo Tutto, ed Egli si prenderà cura di lei. Maestro, tu sei il mio Dio, tu sei il mio Signore, tu sei il mio Tutto."
Improvvisamente Shiva si rese conto di cosa stava per accadere nella sua famiglia, cadde ai piedi del Maestro e disse: "C'è un modo in cui posso riavere mio marito? Ho perso il mio unico figlio. Ora sto perdendo mio marito, Per favore, dimmi, c'è un modo in cui posso riavere mio marito?"
Il Maestro disse: "Non lo so. Non ho modo di consolarti."
Il marito disse: "Sì, conosco un modo. Shiva, hai toccato i piedi del mio Maestro. Ora pregalo con le mani giunte e digli che anche tu vuoi essere sua discepola. Se lo accetti come tuo, se lo reclami come tuo fino in fondo, lo reclami come tuo tutto, poi tornerò a casa con te."
"Non puoi fare questo tipo di richiesta," disse il Maestro. "Non costringerò mai nessuno a diventare mio discepolo. Se qualcuno mi ama, se vede e sente qualcosa di divino in me, solo allora accetterò quella persona come mio discepolo. Se la costringerai ad accettarmi, non sarò in grado di accettarla."
Il discepolo disse: "Maestro, sta a te decidere se accettarla o rifiutarla."
Shiva disse all'occultista: "Maestro, ti sto accettando, non perché mio marito mi abbia minacciato, ma perché vedo qualcosa in te e sento qualcosa in te che non ho mai visto o sentito prima in vita mia."
Il Maestro la benedisse e le disse: "Shiva, figlia mia, ti darò una benedizione suprema. Tuo nipote diventerà il mio stretto discepolo. Sarà ai miei piedi per tutta la vita. Tuo figlio, che ci ha lasciato ieri, sarà sempre nel mio cuore. Il suo corpo ci ha lasciato, ma la sua anima rimane nel mio cuore." Il Maestro chiese a Shiva e suo marito di guardare il suo cuore. Usò quindi il suo potere occulto e mostrò loro il volto vivente del loro figlio nel suo cuore.
Sia il marito che la moglie toccarono i piedi del loro Maestro con sconfinata gratitudine. Shiva disse: "Tu non sei solo il nostro Maestro, ma il nostro Signore e Dio. Vedere nostro figlio nel tuo cuore è più che una consolazione; è una rivelazione vera e inconfondibile di ciò che Dio, attraverso il Maestro, può fare per il discepolo."
Il Maestro disse: "Ti ripeto ancora che tuo nipote sarà per sempre ai miei piedi. Lavorerà per me, per la mia manifestazione nel mondo esteriore. Tuo figlio lavorerà per me interiormente, nel mio cuore, ispirandomi silenziosamente, devotamente aiutandomi a svolgere il mio ruolo qui sulla terra. Purtroppo, noi esseri umani accusiamo inutilmente le decisioni di Dio."
Shiva disse: "Non includere te stesso in questa affermazione, Maestro. Siamo stati noi sfortunati discepoli a dubitare di Dio e a dubitare di te. Ma Maestro, le notti del dubbio sono tutte andate. D'ora in poi cresceremo e riluceremo nello splendore del tuo eterno sole di mezzogiorno."
OL 9. 6 febbraio 1974.↩
From:Sri Chinmoy,Si vive, si muore, Agni Press, 1974
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/ol