L'occultista, che era un amico di famiglia, fu estremamente gentile con Goroksha. Chiese a Goroksha di sua moglie e dei suoi figli e Goroksha gli diede tutte le notizie su di loro. L'occultista fu soddisfatto di Goroksha e disse: "Guarda qui, scriverò su un pezzo di carta esattamente quando il tuo Maestro morirà. Lì, ora ho scritto la data esatta, ma la sto chiudendo in questa busta. Sta a te decidere cosa fare con questa busta. Se apri la busta e vedi che il tuo Maestro vivrà a lungo, allora sarai molto felice. D'altra parte, se vedi che il tuo Maestro vivrà solo per pochi giorni, allora a causa del tuo estremo dolore non sarai più di alcuna utilità per il tuo Maestro durante il breve resto della sua permanenza sulla terra, ma se, per paura di perdere il tuo Maestro molto presto, o per il compiaciuto sentimento che il tuo Maestro non morirà per altri venti o trent'anni, un giorno hai l'inclinazione semplicemente a gettare via la busta, ti dico, in quello stesso giorno morirai tu stesso."
Passò un mese e Goroksha non aprì la busta, né il suo Maestro morì. Poi Goroksha fece un sogno. Nel sogno vide che il suo Maestro era morto. Tutto il suo essere fu gettato in un mare di dolore e perdeva i sensi. La mattina dopo, anche quando vide che il suo Maestro era ancora vivo, tutto il suo corpo continuò a tremare di paura incontrollabile. Sentiva che proprio quel giorno il suo Maestro avrebbe lasciato il corpo, così disse alla sua famiglia che intendeva gettare la busta. Loro immediatamente protestarono: "Come puoi farlo? Se getti via la busta, morirai oggi."
"Questo è quello che voglio fare," rispose. "Non voglio vedere la morte del mio Maestro." La moglie di Goroksha lo implorò. "Il Maestro è un vecchio," disse. "Anche se muore oggi, ha svolto il suo ruolo. Ma tu hai solo cinquant'anni. Dovresti rimanere sulla terra per molto tempo per fare il lavoro del Maestro."
"Dopo la morte del Maestro, che gioia avrò nella vita? Se non vedrò mai più il suo amato volto, quale bellezza ci sarà da apprezzare sulla terra?" disse Goroksha. "Altre persone possono fare il lavoro del Maestro come me. Non voglio rimanere sulla terra dopo la sua morte. Non ci sarà niente per cui vivere per me."
"Ma sai che per un grande Maestro spirituale, il mondo interiore e il mondo esteriore sono la stessa cosa," disse il figlio di Goroksha. "Non ha bisogno di rimanere sulla terra fisicamente per guidarci; la sua luce spirituale e il suo potere ci guideranno anche dopo che avrà lasciato il corpo."
"Vero," disse Goroksha, "anche quando lascierà il corpo fisico, continuerà a guidare tutti come fa ora. Ma desidero dire che io non sarò in grado di sopportare la perdita del mio Maestro. Sento fortemente che Il Maestro morirà presto, oggi o domani, e quindi la cosa migliore sarà che io getti via la busta e muoia."
Ancora una volta la moglie, la figlia e il figlio di Goroksha protestarono con veemenza, ma lui fu irremovibile. Strappò la busta a brandelli e la gettò. Ed ecco, Goroksha ebbe un attacco cardiaco immediato e morì in quel momento.
Quando il Maestro venne a sapere della morte del suo più caro discepolo e dei suoi rapporti con l'occultista dalla famiglia addolorata di Goroksha, si sentì infelice. Si disse: "Non l'ho mai saputo, non ho mai nemmeno sospettato che il mio Goroksha fosse un ladro. Pensavo che avrebbe lavorato per me in mia assenza fisica. Un ragazzo così intelligente! Mi ha abbandonato. Ora non sarò più in grado di punirlo qui in questo mondo, ma io posso entrare nell'altro mondo e rimandarlo di nuovo sulla terra." Con ciò, usando il suo potere occulto, il Maestro lasciò il corpo ed entrò nei mondi superiori alla ricerca del suo caro discepolo.
Mentre viaggiava attraverso il mondo vitale alla ricerca di Goroksha, gli abitanti di quel mondo chiesero al Maestro: "Stai davvero entrando nel mondo dell'anima con l'idea di mandare il tuo discepolo più caro sulla terra per lavorare per te e diffondere le tue opinioni, o ci vai perché ti è mancato molto il tuo più caro figlio spirituale sulla terra?"
Il Maestro rivolse un ampio sorriso agli abitanti del mondo vitale e disse: "Sta a voi decidere."
OL 4. 6 febbraio 1974.↩
From:Sri Chinmoy,Si vive, si muore, Agni Press, 1974
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