Domanda: A volte chiediamo a Dio di rispettare la nostra privacy, cosa che Egli fa immediatamente e con grazia. Poi, quando lo invitiamo a tornare, sembra che non si trovi da nessuna parte. Abbiamo ferito i suoi sentimenti?
Sri Chinmoy: Non possiamo ferire Dio. È la nostra parte non divina che sta danneggiando il divino in noi. Il divino in noi è triste perché il non divino non risponde alla luce. Quando siamo in una coscienza divina, diciamo: "Dio, vieni, vieni!" E quando siamo in una coscienza non divina, diciamo: "Dio, non venire, non venire!" Quindi stiamo esercitando la nostra dolce volontà e stiamo cercando di trasformare Dio nel nostro schiavo. Dio non si fa mai male, ma non dovremmo trattarlo in quel modo.
Dobbiamo essere saggi. Quando siamo in una coscienza divina, invitiamo Dio a venire e darci più capacità, così da poterLo compiacere di più. E quando siamo in una coscienza non divina, invece di chiedere a Dio di stare più lontano del più lontano da noi, se siamo saggi lo pregheremo: "Ti prego, ti prego, vieni e salvami, illuminami, affinché non faccia lo stesso deplorevole errore di nuovo." Dobbiamo sempre invocare o invitare Dio, o per venire in nostro soccorso quando stiamo facendo qualcosa di non divino, o per darci più capacità di compiacerLo quando siamo in una coscienza divina. Questo dovrebbe essere il nostro atteggiamento.
From:Sri Chinmoy,Cento e una domande senza risposta, parte 1, Agni Press, 1998
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