Parte III

MHO 6-21. A queste domande è stata data risposta il 12 e 13 gennaio 1993 all'Insular Hotel di Davao.

Domanda: Quando prendo una risoluzione, come posso avere la determinazione di portarla a termine?

Sri Chinmoy: C'è qualcuno al mondo che non ha questo problema? La decisione di mio fratello maggiore Mantu è che non leggerà mai, mai il giornale; sente che è una perdita di tempo. Ogni anno il suo proposito per il nuovo anno è che non leggerà il giornale perché è tutta falsità. Poi la mattina presto un amico o un parente si ferma e dice: "Hai sentito questo e quello?" Gli basta! Poi mio fratello va in biblioteca e passa un'ora e mezza a leggere il giornale.

Puoi mantenere le tue risoluzioni solo non vedendo il passato. Diciamo che non sei riuscito a mantenere una risoluzione particolare molte, molte volte. Non pensare a quante volte hai fallito; questo non ha valore. Non pensare di aver studiato ed essere stato bocciato in questa particolare materia per molti anni e che l'insegnante ti sta dando possibilità dopo possibilità di studiarla di nuovo. No, devi sentire che stai imparando una materia completamente nuova. La materia che stai studiando, che è l'autodisciplina, la stai iniziando proprio ora per la prima volta. Se riesci a sentirlo, il numero di volte in cui hai fallito andrà via dalla tua mente. Altrimenti, ogni volta che fallisci, la depressione, la frustrazione o la tristezza che provi diventano un carico pesante, un elefante che devi portare sulle spalle. Guarda quanti carichi pesanti hai portato in giro nella tua mente in tutti questi anni! Questo è uno dei motivi per cui hai difficoltà a mantenere le tue risoluzioni.

Un'altra cosa che devi sapere è che la nostra determinazione a mantenere una risoluzione non dipende mai dallo sforzo personale. Possiamo dire che lo faremo con le buone o con le cattive. Ma anche con le buone o con le cattive riusciremo solo all'uno per cento; per il resto dobbiamo dipendere dalla Grazia di Dio e se siamo sinceri, anche quell'uno per cento che rappresenta il nostro sforzo personale diremo che è tutto dovuto alla Grazia di Dio. Se impostiamo la sveglia per alzarci presto la mattina per pregare e meditare, allora dobbiamo sentire che la Grazia di Dio sta operando dentro e attraverso la sveglia. È anche grazie alla Grazia di Dio che siamo stati ispirati a mettere la sveglia la notte precedente. Qui la Grazia di Dio arriva sotto forma di ispirazione e saggezza. Tutto ciò che facciamo di positivo viene da una Fonte superiore, che è la Grazia di Dio e la Compassione di Dio. Un atleta può pensare che se si allena molto duramente, diventerà il corridore più veloce del mondo o il pugile più forte del mondo. Ma non è così. Ci sono molti atleti che forse si allenano più di Carl Lewis. Allora come mai sta diventando il numero uno? È perché la Grazia di Dio opera in lui e attraverso di lui, ed è più ricettivo degli altri. Nessuna pratica è sufficiente senza la Grazia di Dio.

Dio esercita o esprime continuamente la propria Capacità, Compassione e Grazia attraverso gli esseri umani. Ma la maggior parte delle volte noi esseri umani non siamo grati a Dio. Dovremmo essere grati a Dio che ci ha tenuti sulla strada, che ci fa ogni tanto a pensare a Lui, a pregarLo e a meditare su di Lui, a ispirarci ad offrire la nostra buona volontà all'umanità. Poiché gli esseri umani non sono abbastanza grati a Dio, Egli non è in grado di fare progresso in noi e attraverso di noi. Ogni essere umano ha un contenitore in cui Dio vuole versare il Suo Nettare di Delizia, la Sua Compassione, le Sue Benedizioni e la Sua Divinità. Ma, purtroppo, a causa della nostra vita di ingratitudine, invece di espandere il contenitore ogni giorno, lo rimpiccioliamo.

Ogni giorno dovremmo esprimere la nostra gratitudine a Dio per quello che siamo. Non importa quanto siamo cattivi, avremmo potuto essere infinitamente peggio. La gente pensa: "Come posso peggiorare? Non ho forse toccato il fondo?" No, te lo dico io, se Dio vuole, può farti peggiorare infinitamente. Quando soffriamo fisicamente, vitalmente o mentalmente, sentiamo che è il culmine della sofferenza. Ma se Dio vuole sperimentare infinitamente più sofferenza dentro e attraverso di noi, può farlo. Quando non siamo tutt'uno con la Volontà di Dio, sentiamo che stiamo soffrendo e che Dio è indifferente. Ma quando diventiamo una sola cosa con la Volontà di Dio, vediamo che è Dio che soffre in noi e attraverso di noi.

In questo momento potresti non essere in grado di vedere Dio. Ma puoi certamente sentire la Presenza di Dio. Se riesci a sentire la Presenza di Dio dentro di te, allora puoi plasmare e modellare la tua vita come uno strumento di Dio più ricettivo e perfetto.

From:Sri Chinmoy,Il mio cuore darà una festa di unità, Agni Press, 1993
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