Iniziamo con la concentrazione. Quando ci concentriamo, concentriamo tutta la nostra attenzione su un particolare oggetto e diventiamo totalmente uno con quell'oggetto. Quando la nostra concentrazione è molto profonda, non può esserci alcun pensiero, nemmeno un briciolo di pensiero dentro di noi o intorno a noi. Noi e l'oggetto della nostra concentrazione siamo tutt'uno.
La concentrazione è la volontà dinamica della mente che opera in noi per la nostra immediata accettazione della luce e il rifiuto dell'oscurità. Risveglia anche dentro di noi i piani di coscienza che sono profondamente addormentati. Ciò che la concentrazione può fare nella nostra vita di aspirazione è inimmaginabile. Può facilmente separare il Paradiso dall'inferno, in modo che possiamo vivere nella costante delizia del Cielo e non nelle continue preoccupazioni, ansie e torture dell'inferno mentre siamo qui sulla terra. Se riusciamo a concentrarci bene, saremo in grado di fare un rapido progresso. Se possiamo concentrare tutta la nostra attenzione su un particolare oggetto, se possiamo entrarci con la nostra mente, saremo in grado di scoprire e rivelare la Verità nascosta e definitiva al suo interno. Ora siamo vittime di pensieri senza luce, oscuri, distruttivi e maligni, ma verrà il giorno in cui, grazie alla nostra concentrazione, sentiremo che i pensieri inquietanti hanno paura di noi. Nella concentrazione si lavora per un risultato immediato.
La meditazione, invece, non si preoccupa del successo in questo senso. La meditazione vuole solo entrare nella Vastità e nuotare nel vasto mare di Pace, Luce e Beatitudine. Quando meditiamo, dobbiamo sentire che stiamo entrando in qualcosa di vasto e infinito: il vasto oceano o l'infinito cielo blu. Stiamo cercando di immergerci in qualcosa di sconfinato e smisurato. Tutto intorno a noi c'è l'infinito cielo blu dove la Pace regna sovrana. Prima dobbiamo sentire questo, e poi dobbiamo diventare pienamente una sola cosa con la Vastità stessa. Quando ci stiamo concentrando, possiamo usare la nostra forza di volontà mentale in una certa misura. Ma nella meditazione usiamo la nostra forza di volontà psichica, la forza di volontà dell'anima. Nella meditazione dobbiamo andare ben oltre il dominio della mente, perché la facoltà mentale è molto limitata. Quando siamo nella nostra meditazione più alta e più profonda, dobbiamo fermare il funzionamento della mente.
La concentrazione è come una freccia che colpisce il bersaglio. Quando ci concentriamo, miriamo a qualcosa con un atteggiamento dinamico. Ma la meditazione è calma, divina, piena d'anima ed elevante. Quando meditiamo, rendiamo la mente calma, quieta e tranquilla, senza pensieri. In quel momento, dobbiamo essere pienamente consapevoli dell'arrivo dei pensieri e non permettere che pensieri oziosi entrino nella mente. La mente è vuota e tranquilla, senza pensieri né buoni né cattivi; niente di niente. La nostra intera esistenza diventa un vaso vuoto. Quando questo vaso è assolutamente vuoto, con tutto il nostro essere interiore invochiamo Pace, Luce e Beatitudine infinite così entreranno nel vaso e lo riempiranno. Questa è meditazione.
Poi viene la contemplazione, che è l'ultima tappa prima di realizzare Dio. Con la contemplazione entriamo nel samadhi e nella Coscienza trascendentale. La contemplazione è qualcosa di estremamente difficile per i principianti nella vita spirituale, ma alla fine il principiante diventa avanzato e anche lui impara a contemplare, perché senza contemplazione non si può mai realizzare l'Altissimo. Nella contemplazione siamo allo stesso tempo nella nostra concentrazione più profonda e nella nostra meditazione più alta. Perdiamo la nostra cosiddetta esistenza esteriore, l'esistenza che lega. In quel momento non c'è mente; è come se la mente fisica non esistesse. Nella contemplazione diventiamo totalmente una sola cosa con la Volontà universale di Dio, la Volontà trascendentale, che recita la parte sia di Colui che agisce che dell'azione. L'agente e l'azione diventano totalmente uno quando siamo in contemplazione. Il conoscitore, l'atto di conoscere ed il conosciuto diventano una sola cosa.
Durante la contemplazione ci immergiamo nel flusso interiore; è tutto un flusso di coscienza. Dalla pianta dei piedi alla sommità della testa, la coscienza scorre. Sentiamo il flusso di coscienza su tutto il nostro corpo e sentiamo che non siamo altro che la coscienza stessa. Diventiamo parte integrante della Coscienza infinita, la Coscienza eterna, la Coscienza immortale. Diventiamo totalmente uno con l'Infinito, l'Eternità e l'Immortalità nel più alto stato di contemplazione.
Ci sono due tipi di coscienza. Una è la coscienza legata alla terra, l'altra è la Coscienza illimitata, la Coscienza infinita. Quando siamo limitati, diventiamo tutt'uno con la coscienza legata alla terra. Qui vediamo 'me' e 'mio'. Ma la Coscienza illimitata che scorre dentro il nostro essere è tutt'uno con l'Infinito, l'Eternità e l'Immortalità. Quando stiamo contemplando, sentiamo di avere a che fare con l'Infinito, non intorno a noi ma dentro di noi.
Potresti dire: "Il mio corpo è alto solo cinque piedi e otto pollici, quindi come posso ospitare l'Infinito dentro di me? Come posso ospitare l'Eternità e l'Immortalità? È tutto assurdo." Ma no, devi sentire che non sei il corpo; tu sei l'anima. Le nostre scritture indiane dicono che l'anima non ha né nascita né morte, né inizio né fine. È qualcosa che si muove costantemente — si muove, scorre, manifesta la Verità infinita. Nella contemplazione ci identifichiamo totalmente con la nostra anima e andiamo verso l'altissimo e apriamo le nostre ali. Dal finito entriamo nell'Infinito; entriamo nel mondo di Pace, Luce e Beatitudine, dove c'è un'unità diretta con l'Infinito, l'Eternità e l'Immortalità.
Infinito. La parola sembrerà provenire dalla tua immaginazione. Cos'è l'Infinito? Cerca di sentire che è qualcosa che ti renderà libero dall'ignoranza. Ora stiamo crogiolandoci nei piaceri dell'ignoranza, ma l'Infinito è qualcosa che ci libera dalle maglie dell'ignoranza.
Eternità. Che cos'è? Abbiamo due vite: una la normale vita umana, dove rimaniamo sulla terra per cinquanta, sessanta o settant'anni, e la Vita eterna. La Vita eterna esisteva prima della nostra nascita; esiste durante questo breve arco della nostra vita; passa attraverso il tunnel oscuro della morte. Poi di nuovo entra nella sua stessa Sorgente. Quando pensi all'Eternità, senti che è qualcosa che precede tutto e, allo stesso tempo, seguirà a tutto.
Immortalità. Nulla rimane permanente sulla terra. Oggi qualcuno è una grande bellezza; domani la sua bellezza impallidisce nel nulla. Oggi qualcuno è molto importante nel mondo; domani la sua importanza è dimenticata. Non importa quanto grandi o sublimi siamo, le fauci della morte ci divorano prima o poi. Cosa possiamo fare? Dobbiamo sentire l'Immortalità della coscienza. La coscienza finita, quando diventa tutt'uno con l'Infinito, diventa immortale. Quando la coscienza finita diventa immortale, allora il Gioco divino di Dio può aver luogo qui sulla terra e Dio può essere veramente appagato.
Quando stai contemplando, sentirai di avere a che fare con tre verità sublimi e significative: Infinito, Eternità e Immortalità. Nella contemplazione il tuo corpo, vitale, mente e cuore non agiscono separatamente. Diventano totalmente una sola cosa. Sono completamente uniti e, come bambini obbedienti, ascoltano i dettami dell'anima. Una volta che ascoltano l'anima, tu diventi l'anima stessa, e questa è la contemplazione più vera.From:Sri Chinmoy,Meditazione: Il Dovere di Dio e la bellezza dell'uomo, Agni Press, 1974
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