Parte III — Il Maestro realizzato

1. Il Maestro realizzato

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Non qui, ma molto lontano

si trova il mondo della pace-silenzio.

Qui, e da nessun'altra parte

un'anima che ha Realizzato Dio

porterà quel mondo di pace-silenzio.

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La Realizzazione di Dio è la scoperta del Sé nel più alto senso del termine, la cosciente Realizzazione della tua unità con Dio. Finché rimarrai nell'ignoranza, sentirai che Dio è un altro essere con infinito Potere, mentre tu sei la più debole persona sulla Terra; ma nel momento in cui Realizzi Dio, vieni a sapere che tu e Dio siete assolutamente uno, sia nella vita interiore che esteriore. La Realizzazione di Dio significa la tua identificazione con il tuo Sé assolutamente più elevato. Quando puoi identificarti con il tuo Sé più elevato e rimanere in quella coscienza per sempre, quando puoi rivelarlo e manifestarlo a tua volontà, in quel momento saprai di avere Realizzato Dio.

Hai studiato libri su Dio e qualcuno ti ha detto che Dio è in tutti, ma non hai Realizzato Dio nella tua vita cosciente: per te tutto questo è speculazione mentale; ma quando avrai Realizzato Dio, saprai coscientemente cosa è Dio, come appare, cosa vuole. Quando ottieni la Realizzazione del Sé, rimani nella Coscienza di Dio e parli con Dio faccia a faccia. Vedi Dio sia nel finito che nell'infinito; vedi Dio sia in forma personale che impersonale. Questa non è un'illusione o immaginazione: è diretta realtà. Questa realtà è più autentica del mio vederti proprio qui di fronte a me. Quando si parla ad un essere umano c'è sempre un velo d'ignoranza-oscurità, imperfezione, incomprensione; ma tra Dio e l'essere interiore di una persona che Lo ha Realizzato non può esserci ignoranza né velo. Perciò puoi parlare a Dio più chiaramente, più intimamente, più apertamente che ad un essere umano.

È dentro l'umano che il divino esiste. Non dobbiamo vivere in una caverna dell'Himalaya per provare la nostra divinità, possiamo portare in luce questa divinità nella nostra normale vita quotidiana. Purtroppo siamo giunti a considerare la spiritualità come qualcosa di anormale, perché vediamo così poche persone spirituali in questo mondo di ignoranza; ma la vera spiritualità significa l'accettazione della vita. Prima dobbiamo accettare la vita così com'è, poi dobbiamo cercare di divinizzare e trasformare il volto del mondo con la nostra aspirazione e la nostra Realizzazione.

La gente a volte pensa che una persona Realizzata sia completamente differente da una persona comune e si comporti in modo molto insolito; ma vi dico che una persona Realizzata non ha bisogno di comportarsi in modo anormale. Cos'ha Realizzato? Ha Realizzato la Verità ultima in Dio. E chi è Dio? Dio è Qualcuno o Qualcosa di assolutamente normale. Quando qualcuno Realizza l'Altissimo, significa che possiede Pace, Luce e Beatitudine interiori in quantità infinita: non che la sua apparenza esteriore o le sue caratteristiche esteriori siano differenti. Non significa che diventi in qualche modo anormale. No, rimane normale! Un Maestro, anche dopo aver Realizzato l'Altissimo, continua a mangiare, parlare e respirare proprio come fanno gli altri.

Le persone non spirituali pensano di frequente che un Maestro, se è veramente Realizzato, deve fare miracoli ad ogni istante; ma i miracoli e la Realizzazione di Dio non vanno necessariamente assieme. Quando guardi un Maestro spirituale, quello che vedi è Pace, Luce, Beatitudine e Potere divino. Entra in lui, e inevitabilmente sentirai queste cose; ma se ti aspetti qualcos'altro da un'anima Realizzata, se vai da un Maestro spirituale pensando che appagherà i tuoi numerosi desideri e ti farà multimilionario, sarai condannato alla delusione. Se è Volontà del Supremo, il Maestro può facilmente far discendere abbondante prosperità materiale e rendere qualcuno milionario da un giorno all'altro; ma di solito questa non è la Volontà del Supremo. La Volontà del Supremo è per la prosperità interiore, non per quella esteriore.

Un Maestro Realizzato è come qualcuno che sa molto bene come salire e scendere da un albero. Quando il Maestro scende non perde niente, perché sa che subito potrà risalire. Supponi che un bimbo ai piedi dell'albero dica: "Per favore dammi un mango tra i più squisiti!" Immediatamente il Maestro ne porterà giù uno e salirà di nuovo. E se nessun altro chiede un mango, siederà sul ramo e aspetterà.

Se stai dormendo profondamente e qualcuno ti pizzica e grida: "In piedi! In piedi!" non ti sta facendo un favore, ne sarai infastidito; ma il Maestro spirituale non ti disturberà, non ti chiederà di alzarti: starà accanto al tuo letto e aspetterà fino a quando ti alzerai, e in quel momento ti chiederà di guardare il Sole.

Qui sulla Terra, se un essere umano ha qualcosa da offrire e l'altra persona non l'accetta, la prima si arrabbia e grida: "Sei uno stupido! È per il tuo bene che te la sto dando!" Si arrabbia ed è molto dispiaciuta se la sua offerta non viene accettata. Nel caso di un Maestro spirituale è diverso: egli giunge con la sua ricchezza, e se l'umanità non l'accetta, non la condanna. Anche se l'umanità lo insulta e parla male di lui, non se ne lamenta con Dio. Con la sua pazienza sconfinata dice: "Va bene, oggi dormite. Forse domani vi alzerete e vedrete quello che ho da offrirvi. Io vi aspetterò."

Un vero Maestro spirituale non perde niente se la Terra rifiuta quello che lui ha, perché è ben saldo nella sua vita interiore e nella sua coscienza interiore. Allo stesso modo, anche nel caso in cui l'umanità accetti quello che egli offre, non perderà nulla. Più dà, più ottiene dalla Sorgente. Questo non è vero per un comune aspirante o per un falso Maestro. Se questi danno qualcosa, non possono rimpiazzarla; ma il Maestro che è in contatto con la capacità illimitata nel mondo interiore, ha per sorgente un oceano infinito. Non si può svuotare l'infinito oceano interiore.

Il vero Maestro vuole dare tutto ai suoi discepoli devoti, ma il loro potere di ricettività è limitato. Perciò, cerca di ampliare i loro calici interiori, in modo che siano in grado di ricevere la Pace, la Luce e la Beatitudine che egli porta. Il Maestro però non può forzare un aspirante a ricevere più di quello che può contenere, altrimenti il calice interiore si romperà. Un Maestro può solo versare e versare e versare la sua Luce infinita nei discepoli, ma una volta raggiunto il limite delle loro capacità, tutto quello che dà in più sarà sprecato.

Alcuni Maestri sono molto selettivi e vogliono solo delle anime che siano completamente dedicate, che aspirino intensamente e che siano assolutamente destinate alla vita spirituale. Sri Ramakrishna, per esempio, voleva solo un limitato numero di discepoli ed era molto selettivo nei confronti di chi avrebbe accettato; ma alcuni Maestri dicono: "Chiunque voglia imparare qualcosa sulla vita spirituale è benvenuto nella mia comunità. Che ognuno faccia progresso secondo il proprio standard." In questo modo accettano migliaia di discepoli.

Ma non importa quanti discepoli accettino, se sono veri Maestri spirituali, accetteranno solo discepoli destinati a loro. Se so che qualcuno farà un progresso più veloce tramite un altro Maestro, nel giro di pochi mesi farò percepire occultamente e spiritualmente a quella persona che non è destinata a stare con me. Quello che importa non è il numero di discepoli che un Maestro ha, ma se li porta alla Meta. Se sono Realizzato e qualcun altro è Realizzato, siamo come due fratelli con un Padre comune. La nostra meta è quella di portare i nostri fratelli e sorelle più giovani a nostro Padre. Il gioco sarà completo solo quando tutta l'umanità sarà condotta a Dio. Se due Maestri sono veri fratelli, come può uno di loro essere infelice o dispiaciuto se qualcuno va dal loro Padre tramite l'altro? Nella vita spirituale ciò che importa non è chi ha fatto qualcosa, ma se quella cosa è stata fatta. Chi l'ha fatta è solo una questione di nome e di forma, che sarà cancellata dalla storia. Quello che importa è che l'evoluzione abbia avuto luogo sulla Terra.

Si deve inoltre sapere che a un vero Maestro importa moltissimo se i discepoli a lui destinati giungano veramente a lui. Sri Ramakrishna era solito salire al piano superiore della sua casa e anelare per i discepoli spirituali, chiedendo alla Madre Kali perché i discepoli a lui destinati non fossero giunti. Ci si può chiedere perché non potesse aspettare l'Ora di Dio, in realtà l'Ora di Dio era arrivata per Sri Ramakrishna, ma l'ignoranza del mondo la stava bloccando. Dio gli disse di fare qualcosa e gli diede la capacità, ma l'ignoranza stava davanti a lui e ritardava, ritardava, ritardava la sua manifestazione. L'anelito di Sri Ramakrishna non era per dei discepoli che venissero e gli toccassero i piedi. Il suo anelito era per discepoli che fossero le sue vere mani e braccia, che volassero con lui nella Coscienza Universale, che lavorassero per lui e, in quel modo, per Dio.

Certo, nessuno è indispensabile, ma allo stesso tempo ogni persona è indispensabile, finché è assolutamente sincera nella sua aspirazione e nel suo servizio alla Missione del Supremo. Nessuno deve sentire per orgoglio o vanità di essere necessario; ma tutti sono necessari se sono strumenti scelti, sinceri, dedicati, di Dio. Il Maestro ha bisogno di discepoli perché essi sono l'espressione della sua propria coscienza. Quando riceve il Comando dall'Altissimo di fare qualcosa sulla Terra, deve cercare e trovare quelli che diventino parte essenziale della sua coscienza per aiutarlo ad appagare quel Comando.

Tradizionalmente, i Maestri spirituali erano soliti dire: "Se possiedi qualcosa, gli altri sicuramente verranno. Il pozzo non va all'assetato, è l'assetato che va al pozzo." Ciò è assolutamente vero se l'assetato è una persona matura, ma se senti che l'assetato è solo un neonato, la cosa è completamente differente. Il neonato piange nella sua stanza, e la madre deve correre lì per nutrirlo. La madre non dice: "Sei tu che devi venire qui, perché sei tu che vuoi qualcosa da me!" No, la madre mette tutto da parte e corre dal figlio. Anche nel mondo spirituale alcuni Maestri sentono il bisogno di uscire nel mondo, perché sentono che il mondo esteriore nella sua coscienza è come un neonato. Questi Maestri sentono che ci sono molti figli che anelano alla vita spirituale, alla saggezza spirituale, alla perfezione spirituale, ma che non sanno dove o come trovarla. Perciò alcuni Maestri vanno di luogo in luogo ed offrono la loro luce con l'idea di servire il Divino nell'umanità.

Quando il mondo anela al cibo interiore, se ne abbiamo la capacità, dobbiamo nutrirlo. Se ho la capacità di darti qualcosa come pure di venire da te, perché devo chiamarti a me? Se ho la capacità di venire da te e darti il nutrimento spirituale che vuoi, allora devo fare così.

From:Sri Chinmoy,Il Maestro ed il discepolo, Agni Press, 1985
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