Ora, quando mi rivendichi come tuo, non devi farlo in maniera possessiva, ma in maniera illuminata. Non è una pretesa fisica, ma spirituale. Poiché ho realizzato Dio e sono diventato uno con la Coscienza Universale, ciò che ho e sono è anche tuo. La semplice accettazione di me che gli altri hanno non è la risposta. La tua costante accettazione e il tuo costante ricordo di questa accettazione devono andare insieme. Mi hai accettato e devi rendere il fatto che mi hai accettato una realtà viva nella tua vita.
Ma poi devi sentire che rivendicarmi come tuo non è abbastanza. Devi anche proclamare al mondo in generale ciò che hai visto, sentito, in cui sei cresciuto e infine diventato. Se condividi con il mondo la tua esperienza di unità con me, allora ricevi tutto. Alcune persone vedono e sentono la luce, ma non vogliono condividerla con gli altri. Dio è molto intelligente. Dice: "Se non vuoi rivelarmi o condividermi con gli altri, allora perché dovrei darti la capacità di raggiungermi e possedermi senza riserve e incondizionatamente?"
Se vogliamo questa capacità, Dio ha bisogno da noi di due cose. Per prima cosa dobbiamo rivendicarLo come nostro, e poi dobbiamo condividerLo con gli altri nel momento in cui sentiamo di averLo ottenuto a Modo Suo. Per prima cosa devi prendere il mango, e mentre lo prendi devi accontentare il Proprietario a Modo Suo; quindi devi condividere il mango e di nuovo compiacere il Proprietario a Modo Suo. Facendo questo, ottieni automaticamente la capacità di ottenere e sentire ciò che Lui vuole darti, e ottieni da Lui le cose che desideri senza riserve e in misura infinita.From:Sri Chinmoy,Indagine sulla vita e scoperta di sé, Agni Press, 1974
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