A Ravi Shankar piaceva molto quello strumento, quindi l'ho suonato per lui. Disse subito che doveva chiamarsi 'Chinmoy Beena'.16
Ogni mattina, la prima cosa che faccio è meditare, meditare. Poi suono la nostra Invocazione. Dopo "The Invocation" suono "My Lord Beloved Supreme". Poi faccio pratica con cinque o sei strumenti. Il primo è il sitar, che suono da così tanto tempo. Poi suono l'erhu cinese. Mi scioglie il cuore! Poi suono uno strumento cinese grande, rotondo e bianco. Dopodiché suono il Chinmoy Beena e alcuni giorni il flauto occidentale. Come suono bene il flauto occidentale a casa! Poi, dopo qualche ora, suono il violoncello.
In questo modo, ogni giorno suono da sette a otto strumenti a ore diverse. Tre o quattro ne suono uno dopo l'altro, consecutivamente. Comincio con il sitar, e poi suono altri strumenti.
Quando vado in cyclette per mezz'ora, o ascolto le mie canzoni o le canzoni di Tagore, o altri grandi interpreti. Mezz'ora passa quasi in un batter d'occhio quando sento la musica di cantanti indiani superlativi. Mi sciolgono letteralmente il cuore.
HCE 15. 20 marzo 2005, Aspiration-Ground, Giamaica, New York
↩HCE 15,2. Pandit Ravi Shankar chiese a Sri Chinmoy di chiamare questo strumento Chinmoy Beena il 10 ottobre 2002, dopo l'esibizione colma d'anima del Maestro per Ravi Shankar al P.S. 86 in Giamaica, New York↩
From:Sri Chinmoy,La Sua Compassione è ogni cosa per noi, Agni Press, 2013
Sourced from https://it.srichinmoylibrary.com/hce