Il sorriso del Maestro

C'era una volta un Maestro spirituale che aveva solo trenta discepoli. Dio gli aveva dato un cuore buono, ma molte persone sfruttavano il suo cuore. Concedeva interviste abbastanza spesso ai suoi discepoli. Li consolava sempre e cercava di illuminare la loro ignoranza quando erano malati di mentalmente ed emozionalmente. Ma non apprezzavano la sua gentilezza, affetto, compassione e amore. Non esprimevano mai gratitudine né interiormente né esteriormente e davano per scontato tutto ciò che faceva. Egli non chiedeva loro nessun tipo di offerta d'amore o contributo, e non chiedeva mai alcun compenso per le sue interviste. Tutto era gratuito. Aveva un reddito molto basso da una fonte diversa dalla vita spirituale. Andò avanti così per anni.

Un giorno si sentiva triste e infelice perché la sua luce non veniva adeguatamente accettata e i suoi discepoli non facevano progresso spirituale soddisfacente. Così quella notte ebbe un colloquio con Dio. Disse a Dio: "Sai quanto tempo ho passato con queste persone senza speranza, inutili e ingrate, ma non sto facendo nulla per Te sulla terra. E quando si tratta di riconoscere la luce dentro di me, per non parlare della gratitudine, non noto alcuna risposta nei miei discepoli o nei miei amici e conoscenti. Sembra che la gratitudine non sia ancora nata sulla terra."

Dio gli sorrise e disse: "Va bene, ti dimostrerò che la gratitudine esiste sulla terra. Un giorno incontrerai sicuramente persone che ti offriranno gratitudine."

La mattina seguente il Maestro spirituale uscì di casa e si stava recando al parco per meditare. Per strada gli capitò di incontrare una delle sue discepole poco sincere. Questa donna disse al Maestro: "Maestro, ho un amico che moriva dalla voglia di incontrarti. Potresti passare un po' di tempo con lui? È proprio ora a casa mia, ed è molto vicino. So che non bevi caffè o tè, ma ho latte e succo da offrirti. Sarò così felice, così grata, così onorata, se verrai da me e risponderai ad alcune domande per questo mio amico."

Era questione di un minuto, quindi il Maestro lo fece. L'amico della donna, un uomo, disse al Maestro: "Ciao, come stai?" Il Maestro disse: "Bene, grazie" e allungò la mano. Il signore strinse la mano al Maestro. Il Maestro gli fece un sorriso e poi all'improvviso uscì di casa e tornò al parco.

Quando il Maestro tornò a casa sua due ore dopo, quella particolare discepola lo stava aspettando alla porta. Disse: "Maestro, Maestro, ecco una banconota da dieci dollari. Il mio amico ha detto che il tuo sorriso ha risposto a tutte le sue domande. Gli hai sorriso per un breve secondo, ma in quel breve secondo tutte le sue domande di una vita hanno avuto risposta. Ti ha dato questi dieci dollari con il massimo amore e gratitudine. È un uomo povero; altrimenti ti avrebbe dato molti più soldi. Mi ha detto di dirti che è tutto gratitudine e sarà ti eternamente grato per il tuo sorriso."

Il Maestro pensò alla sua conversazione con Dio la notte precedente, quando Dio lo aveva consolato e assicurato che la gratitudine esisteva sulla terra. Iniziò a versare lacrime di gratitudine per il suo Pilota Interiore. Stava nuotando nel mare della gratitudine e disse alla sua discepola: "Non è per i dieci dollari che sono tutto grato, ma per la sua ricettività - perché un mio breve sorriso ha potuto far emergere tale ricettività in lui. La sua ricettività attira a lui tutta la gratitudine del mio cuore. Il fiore della gratitudine, il più caro di tutti i fiori, è nato nel cuore di un sorriso, un sorriso fugace."

14 settembre 1974

From:Sri Chinmoy,Cielo di gratitudine e mare di ingratitudine, Agni Press, 1974
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