Nel 1951, per alcuni giorni ho pensato a sannyasa. Rinuncia, rinuncia: rinuncia, rinuncia a tutto! A quel tempo avevo molti, molti quaderni pieni delle mie poesie, racconti e altri scritti. Verso le otto e mezzo di sera dissi: "Basta! Queste cose sono solo per il nome e la fama. Non voglio nome e fama. Non mi interessa se la gente apprezza le mie poesie; io non lo voglio. Voglio la rinuncia."
Il Golfo del Bengala era a meno di cento metri da casa nostra. Mi sono detto: "Ora sono le otto e mezzo. Prima che i miei fratelli tornino, diventerò un vero rinunciante." Mi era venuta l'ideaa, così ho preso una ventina di quaderni e sono uscito dalla mia stanza per buttarli nel Golfo del Bengala.
C'era un cancello principale che era enorme e molto pesante. Avevamo bisogno di una chiave per aprirlo su entrambi i lati. Mentre mi avvicinavo al cancello, ero così felice che stavo per rinunciare al mio nome e alla mia fama.
Mio fratello Chitta di solito tornava a casa verso le nove e mezzo o le dieci meno un quarto. Era nell'Ashram, pregava e meditava. In questa occasione, appena ho aperto il cancello principale, chi ho visto? Mio fratello Chitta! Quel giorno, invece che alle nove e mezzo o alle dieci, tornò per caso alle otto e mezzo. Pensavo che, prima che tornasse, sarebbe finito tutto! Mi ha preso e mi ha sgridato. Allora gli ho detto: "Non voglio il nome e la fama."
Chitta disse: "Va bene, tu non lo vuoi, ma io voglio nome e fama per te!" Prese tutti e venti i miei taccuini e li riportò indietro. Se non fosse apparso, oggi sarei rimasto senza quei venti quaderni.
Mi venne in mente quell'idea divina o folle della rinuncia. A causa di mio fratello, oggi ho ancora quei quaderni. Mio fratello di solito tornava a casa alle nove e mezzo, a volte anche alle dieci. Ma quel giorno, gli capitò di apparire alle otto e mezzo! Se fosse arrivato un minuto o due dopo, a quel punto avrei raggiunto il Golfo del Bengala e tutti i miei taccuini sarebbero scomparsi.
Ho vissuto ogni tipo di esperienza. La mia vita è piena di aspirazione, rinunce e anche di esperienze particolari.
Era Volontà di Dio che i miei quaderni fossero salvati. Altrimenti, quel giorno mio fratello sarebbe tornato a casa alle otto e mezzo? Non c'era nessuna ragione o motivo per il suo arrivo anticipato. Disse: "Una voce dentro di me mi diceva che qualcosa stava andando storto, stava accadendo qualcosa di molto serio." Stava accadendo qualcosa di molto serio nella mia vita: questa era la sensazione di mio fratello, quindi tornò a casa per vedere cosa non andava. Come posso dimenticare questa esperienza!
GMG 35. 27 dicembre 2005, Kuantan, Malesia↩
From:Sri Chinmoy,Dio fece, Dio plasmò, Dio modellò, Agni Press, 2013
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