Nell'amore umano c'è domanda o, almeno, attesa. Molto spesso iniziamo con la domanda, e quando sorge una saggezza superiore non esigiamo più, ma ci aspettiamo ancora qualcosa dagli altri. Ci convinciamo che questa aspettativa sia giustificata. Poiché abbiamo fatto qualcosa per gli altri - offerto il nostro amore - sentiamo che è del tutto legittimo aspettarsi qualcosa in cambio.
Ma nell'Amore Divino non c'è domanda o attesa. Nell'Amore Divino diamo solo ciò che abbiamo e ciò che siamo. Quello che abbiamo e quello che siamo è un servizio dedicato. Nella vita umana, prima di dare il nostro amore, cerchiamo di scoprire l'amore negli altri, cioè il loro amore per noi. Nella Vita Divina, prima di donare il nostro amore agli altri, cerchiamo di scoprire l'Amore nella sua realtà e integralità dentro di noi. Solo allora siamo in grado di offrire amore agli altri. All'inizio la nostra soddisfazione nasce quando sentiamo che coloro a cui offriamo il nostro amore lo accettano con tutto il cuore. Ma c'è una forma ancora più elevata di Amore Divino quando andiamo oltre questo sentimento, e diamo amore solo per amore del dono di noi stessi. Diamo, e anche se il nostro amore non viene accettato, non ci importa. Continueremo a dare, perché siamo tutto amore, la nostra Fonte è tutto Amore.
Nell'amore umano non c'è solo domanda e attesa, ma c'è anche qualcosa di peggio: il ritiro. Prima chiediamo, poi aspettiamo. Quando la nostra aspettativa non è soddisfatta, a volte cerchiamo di allontanarci dalla persona a cui abbiamo offerto il nostro amore. Nell'Amore Divino non è mai così. Con l'Amore Divino cerchiamo di diventare tutt'uno con la debolezza, l'imperfezione e la schiavitù degli altri. Sebbene abbiamo la libertà interiore, usiamo questa libertà interiore non per dominare sugli altri, ma per diventare una sola cosa, consapevolmente tutt'uno con le loro imperfezioni. In questo modo possiamo capirli e servirli al loro stesso livello, nell'ottica di trasformare le loro imperfezioni.
La capacità dell'amore umano è così limitata che non possiamo espanderci e abbracciarci recoprocamente in modo totale. Ci sarà sicuramente un sentimento di supremazia. Ti amerò, senza dubbio, ma desidero rimanere un centimetro più alto di te. A quella condizione ti amerò. Il superiore ama l'inferiore perché è soddisfatto in una certa misura della sua posizione in questa relazione. L'inferiore ama molto spesso il superiore a causa della sua insicurezza. Quindi l'amore li lega e dà a entrambi un senso di soddisfazione. Ma nell'Amore divino non esistono superiorità e inferiorità. L'Amore Divino si dona sempre liberamente e con tutto il cuore. L'Amore Divino trova soddisfazione solo nell'offrirsi totalmente e incondizionatamente.
Nell'Amore Divino, ci accorgiamo che il personale e l'impersonale vanno perfettamente insieme. C'è un equilibrio tra i due. Il personale in noi entra nel vasto, che è impersonale; e l'impersonale in noi entra nel personale per manifestare la sua Realtà, Divinità e Immortalità non manifestate. Nell'amore umano, il personale e l'impersonale sono due estranei; peggio, sono ai ferri corti. Il personale e l'impersonale nel migliore dei casi cercano di raggiungere un compromesso, ma questo compromesso non dà alcuna soddisfazione; nel profondo dell'amore umano c'è sempre rivalità e competizione tra i due. In rare occasioni, il personale dice all'impersonale, che è dentro l'essere umano: "Alterniamo la nostra realtà, la nostra altezza, la nostra saggezza, la nostra capacità. In questo momento tu ti alzi e io rimarrò seduto; un attimo dopo mi alzerò io e tu ti siederai."
Nell'amore umano, molto spesso la mente fisica, la mente dubbiosa, la mente sospettosa, viene alla ribalta. Ma nell'Amore Divino, vediamo solo il cuore che ama, il cuore che si arrende, il cuore che tutto chiama. La mente ama una realtà perché vede la realtà secondo la propria comprensione e visione. Ma il cuore ama una realtà perché vede la realtà nella forma propria della realtà. Il cuore diventa inseparabilmente tutt'uno con la realtà, con l'esistenza stessa di quella realtà, sia interiore che esteriore. Vede il respiro vivo della realtà nella sua forma e apparenza; vede il corpo e l'anima della realtà tutti insieme.
Nell'amore umano, l'amante e l'amato sono due persone separate. L'amante sta correndo verso l'amato, e quando raggiunge l'amato trova la sua soddisfazione. Nell'Amore Divino, l'amante e l'amato sono tutt'uno e inseparabili. Nell'Amore Divino, l'Amante è il Supremo e l'Amato è il Supremo. Nell'amore umano, sentiamo che la soddisfazione si trova da qualche altra parte, non dentro di noi, ma in qualcun altro. Ma nell'Amore Divino, la soddisfazione non si trova altrove se non in noi stessi. L'Amante e l'Amato sono la stessa cosa: il Supremo che dimora dentro di noi e il Supremo fuori di noi. Quando parliamo del nostro "sé" come l'Amante Divino o l'Amato, dobbiamo sapere che questo è il "Sé" che è sia l'Uno che i molti. Questo Sé, il Supremo, trova la sua soddisfazione solo quando intravede la Realtà, l'Infinito, l'Eternità e l'Immortalità di Dio nei molti. Questo "Sé" è l'Uno e vuole vedere e sentire la sua Realtà nei molti.
L'amore è dovere. Nella nostra vita umana vediamo il dovere come qualcosa di meccanico, senza vita, forzato, qualcosa che ci viene imposto. Ma nella Vita divina il dovere è qualcosa di pieno di opportunità. Ad ogni secondo sorge per noi un'opportunità di espandere la coscienza della nostra vita, la realtà della nostra vita, la gioia della nostra vita. Quindi nella Vita divina accogliamo il dovere, perché aumenta la nostra capacità e potenzialità ed espande il sogno della nostra Realtà divina, senza orizzonte.
La vita è la lezione dell'Amore. L'Amore è la lezione della Vita. Quando studiamo la lezione della Vita nella nostra vita umana, la lezione è composta da paura, dubbio, ansia, preoccupazione e frustrazione. Ma nella Vita divina, vediamo che l'Amore è la lezione non solo di, ma anche per - per la Vita che è eterna, sempre illuminante e sempre soddisfacente.
Amante divino è colui che crede nel miracolo divino. Un miracolo umano è qualcosa che nutre la nostra curiosità, qualcosa che dura un secondo fugace. Ma il miracolo divino è l'elevazione della coscienza. Elevare la coscienza di qualcun altro, elevare la coscienza dell'umanità anche solo di una virgola è il vero miracolo divino. L'aiuto cosciente che l'Amante divino dà al cercatore realizza questo miracolo divino.
Siamo di Dio l'eterno Amore e siamo per Dio l'eterno Amore. Siamo di Dio l'Amore Infinito e siamo per Dio l'Amore Infinito. L'Eternità è la Sorgente della vita di Silenzio; e l'Infinito è il messaggio della vita di suono. Dall'Uno siamo venuti e per i molti esistiamo. Questo è il vero messaggio dell'Amore divino. Siamo dell'Uno e siamo per i molti — i molti nell'Uno. Questa è la quintessenza dell'Amore Divino.
FFB 79. Room 132, Jefferson Davis Campus, Mississippi Gulf Coast Junior College, Gulfport, Mississippi, 27 febbraio 1974 - 14:00.↩
From:Sri Chinmoy,Cinquanta Battelli-Libertà verso una Sponda d'Oro, parte 3, Agni Press, 1974
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