Gratitudine[fn:EA2]

Gratitudine, gratitudine, gratitudine.

La gratitudine è un'azione miracolosa in noi. Questa azione miracolosa rafforza il nostro corpo fisico, purifica la nostra energia vitale, amplia la nostra visione mentale e intensifica la nostra gioia psichica.

Il cercatore in noi tenta di essere semplice, puro, umile, sincero. Ogni cercatore spirituale tenta di coltivare queste qualità in grande misura. Il modo più semplice ed efficace per coltivare queste qualità è aprire il fiore della gratitudine e farlo fiorire nel nostro cuore petalo dopo petalo. Come possiamo farlo? Non solo dobbiamo dare maggiore importanza a ciò che abbiamo, ma dobbiamo anche dare tutta l’importanza a ciò che non abbiamo.

Ciò che abbiamo è un pio desiderio, una ricerca ambiziosa, un divenire desideroso. Un pio desiderio: pensiamo che saremo grandi o che avremo successo in qualche modo. Una ricerca ambiziosa: cerchiamo la verità e la luce a modo nostro, nel luogo in cui pensiamo che la verità e la luce debbano risiedere. Un divenire desideroso: questo è l'errore più deplorevole che facciamo. Vogliamo diventare qualcosa che ci piace. Se vogliamo compiacere noi stessi a modo nostro, allora consciamente o inconsciamente portiamo in primo piano il lupo del vitale.

Ciò che non abbiamo è l’incessante pianto interiore e lo sconfinato sorriso esteriore. Se riusciamo a sviluppare l’incessante pianto interiore, allora automaticamente sviluppiamo lo sconfinato sorriso esteriore.

O dall'interno veniamo all’esterno, o dall'esterno ci tuffiamo dentro nel profondo. Possiamo iniziare il nostro viaggio dalla capacità dell'anima o dalla capacità del corpo. Alla fine queste due capacità devono essere unite. Inutile dire che la capacità dell'anima è infinitamente maggiore della capacità del corpo. Ma la scarsa capacità che ha il corpo deve essere unita alla capacità dell'anima. La più grande capacità del corpo è l'accettazione della guida dell'anima. Se l'anima è accettata come guida suprema, se l'anima ha l'opportunità di condurre, plasmare e modellare il nostro destino, allora otteniamo ciò che non abbiamo in questo momento: il dolce, puro, incessante, intenso pianto interiore e il sicuro, sconfinato sorriso esteriore.

[fn:EA2] 2 July 1977, 5:30 di mattina — Centro Sri Chinmoy, Jamaica, New York

From:Sri Chinmoy,Everest-Aspiration, parte 1, Agni Press, 1977
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