Come può un Maestro spirituale aiutare i suoi discepoli se essi non cercano un altro Guru? Può farlo attraverso la sua volontà cosciente, la volontà della sua anima. Io sono qui sulla Terra, e sebbene non viva in Inghilterra né a Porto Rico, attraverso la mia volontà cosciente, il mattino presto, dopo le due, mi concentro su tutti i miei discepoli. Concentrarsi per un breve secondo è sufficiente, ma io lo faccio per più tempo, per sapere cosa sta facendo l'anima, e fin dove è arrivata. Così, persino mentre è nel fisico, che è un vero e proprio limite, un Maestro spirituale può aiutare i suoi discepoli nelle diverse parti del mondo. Quando poi lascia il corpo è totalmente libero. Dall'altra sponda il Maestro lavorerà attraverso la Luce o la Forza di Volontà dell'anima. La Luce dell'anima può essere offerta da ogni piano di coscienza, dal piano più elevato fino al piano della Terra. In questo modo, dai mondi superiori il Maestro può facilmente connettersi con l'anima che aspira del discepolo, ed il discepolo può rispondere alla Luce del Maestro. È in questo modo che il Maestro può aiutare, aiuta, e deve aiutare il discepolo.
Quando un Maestro accetta qualcuno come vero e sincero discepolo, fa una promessa a Dio, il Supremo, e all'anima del cercatore: sarà eternamente responsabile per quell'anima. Moltissimi verranno nel nostro sentiero, centinaia di migliaia, e possono stare con noi per venti, trenta o perfino quarant'anni, senza mai accettarmi realmente. Quando un Maestro lascia il corpo, non è responsabile per questi cosiddetti discepoli: li lascerà al loro destino. Alcuni potrebbero dire: "Come mai noi, che abbiamo frequentato il Centro di meditazione, non siamo stati accettati da te come veri discepoli?" La semplice ragione è che loro non mi hanno accettato con tutto il cuore. Solo qualcuno che ha realmente accettato il nostro sentiero può essere considerato un vero discepolo. L'accettazione dev'essere reciproca, nessuno può forzarla. I genitori umani possono obbligare, ma un Maestro spirituale non può.
Esteriormente non ho detto chi è o non è un mio vero discepolo, ma interiormente l'ho fatto e i miei veri discepoli possono esser certi che quando lascerò il corpo non saranno abbandonati. Non saranno mai abbandonati, né in questa incarnazione né in quelle future. I veri discepoli, quelli che mi hanno accettato come loro proprio e che io ho accettato come assolutamente miei, saranno appagati e realizzati in questa incarnazione o nella prossima o tra poche incarnazioni.
Per alcuni discepoli potranno essere necessarie venti incarnazioni o più a causa del loro inizio molto lento; alcuni che sono venuti a me alla loro prima o seconda incarnazione umana, potrebbero aver bisogno di centinaia di incarnazioni. La prima o la seconda incarnazione umana è un'incarnazione semi-animale: l'animale è ancora lì, è l'aspetto predominante. Come possono raggiungere la realizzazione di Dio? Anche nel Centro di New York ci sono molti discepoli che hanno avuto solo sei o sette incarnazioni umane. I grandi Maestri che vengono sulla Terra possono accelerare notevolmente il progresso dei loro discepoli, ma di quanto possono farlo se questi discepoli hanno fatto così poca strada? Tuttavia i Maestri cercano di lottare coraggiosamente, sfidando l'ignoranza: "Vediamo fin dove posso arrivare!"
Può anche capitare che alcuni discepoli che sono stati sulla Terra solo per poche incarnazioni possano comunque correre molto rapidamente grazie alla loro sincerità, umiltà e al loro ardente desiderio di correre. Non usano le qualità oscure che avevano in precedenza e la loro mente non è stata coperta da milioni di pensieri ed idee. Fin dall'inizio della loro vita spirituale cominciano a marciare; arrivano in una famiglia spirituale, o se sono abbastanza fortunati qualcosa in loro li spinge a venire verso la Luce. C'è una cosa chiamata fortuna divina che alcune persone possiedono: utilizzata nel modo giusto, può rendere tutto possibile in un'incarnazione, altrimenti sono necessari centinaia di anni.From:Sri Chinmoy,Morte e Reincarnazione: il viaggio dell'Eternità, Agni Press, 1973
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