Proprio per questo la morte, ora, in un certo senso ci aiuta; ci consente di avere un po' di riposo. Poi, quando ritorniamo, veniamo con nuova speranza, nuova luce, nuova aspirazione. Ma se avessimo un'aspirazione cosciente, una fiamma crescente che brucia in noi tutto il tempo, allora potremmo vedere che la morte fisica potrebbe essere facilmente conquistata. Verrà un giorno in cui non ci sarà necessità della morte, ma, per ora, non abbiamo questa capacità; siamo deboli. I Maestri Spirituali, anime liberate, comunque, hanno il dominio sulla morte, ma essi lasciano il corpo quando il Divino lo vuole.
Un uomo comune che ha portato sulle spalle il peso di un'intera famiglia per venti, trenta o quaranta anni dirà: "Sono stanco, ora ho bisogno di riposo." Per lui la morte ha realmente un significato; l'anima va nella regione delle anime a godere di un breve riposo. Ma per un guerriero divino, un cercatore della Verità Definitiva, la morte non ha significato. Egli vuole che il suo progresso sia continuo, senza soste. Così egli cercherà di vivere in costante aspirazione, in eterna aspirazione. E con quella eterna aspirazione, egli tenterà di conquistare la morte in modo da poter essere una eterna manifestazione esteriore del Divino in lui.Talvolta possiamo seguire effettivamente un'anima quando l'anima lascia il corpo e, allora, possiamo avere l'esperienza piena della morte pur rimanendo nel corpo. Io ebbi la mia prima esperienza di questo tipo con una delle mie sorelle, che morì quando avevo diciotto anni. Avevo questo potere, così seguii l'anima di mia sorella per circa tre ore nel mondo della morte.
Quello che succede è che sentite che siete effettivamente morti. Il vostro corpo non esiste per voi; state volando soltanto con la vostra coscienza, volando come un aquilone. Quando avete questo potere, potete avere la reale esperienza della morte in questo mondo. Durante la meditazione potete farlo facilmente. Potete tenere il vostro corpo nel mondo della vita e la vostra luce di coscienza nel mondo della morte.Poi, naturalmente, c'è il dolore fisico. Al momento della morte, persino fino all'ultimo momento, se qualcuno sta soffrendo per una malattia e se non riesce a gettare questa malattia in qualcosa di più alto o più profondo, naturalmente i suoi ultimi giorni saranno molto dolorosi. Persino l'ultimo momento sarà' molto doloroso perché‚ l'essere della morte verrà a lui in una forma molto distruttiva. La forza della morte, l'essere della morte, appare davanti a ciascun individuo in forma diversa secondo quanto la sua anima ha realizzato sulla terra.
Le persone comuni che non aspirano, le persone che si crogiolano nei piaceri dell'ignoranza, percepiranno la morte come un terribile essere spietato, una figura scura e impressionante.
A volte la forza della morte ha molti collaboratori che compaiono davanti alla persona morente, e le persone spesso vedono tigri o inimmaginabili esseri smisurati e ne vengono spaventati. Ma i cercatori sinceri vedono il loro Maestro spirituale o un essere luminoso, come un angelo che li prende su un carro. Questi cercatori hanno lavorato duramente sulla terra per molti anni e ora Madre Terra consciamente vuole offrire loro la sua divina e benedicente gratitudine. Il loro Pilota Interiore o il loro Guru li prende, ma essi vedono la benevola Mano di Dio proprio davanti a loro, che li porta nella Sua Barca Dorata all'altra Sponda. Alcune persone vedono i loro cari, morti da tempo, proprio nel momento della morte. I loro cari vengono come accompagnatori che conoscono la strada per portarli nel nuovo mondo.
Quando siamo vittime delle catene dell'ignoranza, nel momento della nostra morte fisica, ci sarà dolore sia dentro che fuori di noi. Questo dolore è dovuto all'ignoranza nella mente e nel corpo che ci impedisce di entrare nel regno della morte e poi andare al di là del regno della morte consciamente e deliberatamente. Ma se viene rimosso il velo dell'ignoranza, allora non può esserci alcun dolore, sia nella morte che nell'atmosfera del mondo. Se possiamo entrare nella radice della nostra sofferenza e del nostro dolore - che è l'ignoranza - e se possiamo trasformare l'ignoranza con la Luce della nostra anima, allora la morte sarà solo un passaggio che ci conduce ad un'altra sponda. Quest'altra sponda è la Luce Eterna che ci guida, ci protegge, ci forma e ci plasma attraverso l'Eternità.È perché‚ la purificazione della natura non è stata completata. Attraverso la purificazione entriamo in una vita più elevata ed in una divinità più soddisfacente. Questo è il modo in cui agisce la legge del Karma. Nella nostra serie di vite passate, abbiamo fatto molte cose sbagliate. È attraverso questa tortura fisica che veniamo purificati. Questa esperienza è necessaria perché attraverso di essa sorge una nuova saggezza nella coscienza della persona. Ma quando qualcuno soffre amaramente noi non dovremmo pensare alle sue azioni passate (che ha condotto una vita cattiva e ha avuto un cattivo carattere, e per questo sta soffrendo). No, cerchiamo di diventare una sola cosa con l'esperienza attraverso la quale egli sta passando. Quando siamo uniti a tale esperienza, riceviamo un reale appagamento nella nostra esistenza umana.
Inoltre, devo dire che la legge del karma non è semplice; è molto, molto complicata. Alcune anime sono molto pure e spirituali, tuttavia esse soffrono quando muoiono. È a causa del loro errato karma passato? No, è perché‚ si identificano con l’umanità e vogliono avere loro stessi l'esperienza dei più duri tipi di sofferenza. La maggior parte dei grandi Maestri spirituali hanno avuto morti molto dolorose. Perché? Essi avrebbero potuto lasciare il corpo a loro piacimento, ma non lo fecero. Invece contrassero il cancro ed altre serie malattie, e morirono solo dopo molte sofferenze. Nel loro caso quello che fecero fu di entrare nella sofferenza dell’umanità e tentare di sentire come soffre l’umanità. Finché‚ non entriamo dentro la sofferenza dell’umanità, tutto è teorico; niente è pratico. Ma se la gente comune soffre, vediamo che è la legge del karma, la ruota del karma, che sta operando.
Ciononostante, se qualcuno muore di un improvviso collasso cardiaco, questo non significa necessariamente che egli fosse molto spirituale o religioso. No, Dio voleva avere quel particolare tipo di esperienza attraverso di lui, e forse attraverso i suoi cari, in quel particolare momento. Qui non è questione di buono o cattivo, di divino o non divino, ma di quale tipo di esperienza Dio voleva avere in quella particolare persona. In definitiva ogni cosa è una esperienza di Dio che vediamo o abbiamo.Questa vita è una opportunità d'oro che il Supremo ci ha dato. Ora l'opportunità è una cosa, ma la realizzazione è un'altra. La nostra evoluzione spirituale, il nostro progresso interiore è molto costante, molto lento e, allo stesso tempo, molto significativo. Naturalmente ci sono persone che per centinaia e migliaia di incarnazioni seguiranno un normale, naturale ciclo di nascita e morte. Poi un giorno, nell'Eternità di Dio, realizzeranno Dio. Ma alcuni veri, sinceri, autentici aspiranti fanno una promessa con tutta l'anima che in questa incarnazione, qui ed ora, essi realizzeranno Dio. Dicono questo senza sapere se questa è la loro prima o ultima vita; ma sanno che ci sono persone che hanno realizzato Dio e non vogliono aspettare qualche lontana, futura incarnazione. Pensano che sia inutile vivere senza la realizzazione di Dio e la vogliono ottenere il più presto possibile. In questi casi, se sopravviene la morte ed essi non sono ancora realizzati, allora la morte è un ostacolo. Se qualcuno che è destinato a morire a cinquant'anni sta aspirando con tutta l'anima, se può respingere la morte, con la benevola approvazione del Supremo, per altri venti o trent'anni, cosa riuscirà a fare durante questo periodo?
Continuerà con la sua sincera aspirazione, la sua più profonda meditazione, la sua più' alta contemplazione. Sarà come un corridore che corre verso la sua Meta senza alcun ostacolo. Durante questi venti o trent'anni in più, può raggiungere il più lontano limite, dove dimora la sua Meta.
Ma se la morte interferisce, allora non realizzerà Dio in questa vita. Nella incarnazione seguente solo poche anime possono riprendere immediatamente il filo della loro aspirazione precedente. Non appena una persona entra nel mondo, le forze cosmiche non divine vengono e attaccano, e l'ignoranza, i limiti e le imperfezioni del mondo tentano di coprire l'anima. Negli anni di formazione della fanciullezza, non si ricorda niente.
Un bambino è innocente, ignorante e indifeso. Poi, dopo pochi anni, la mente comincia a funzionare. Quando uno è tra gli otto e i dodici anni, la mente complica ogni cosa. Cosi per i primi undici , dodici o tredici anni della incarnazione successiva quasi tutte le anime, nonostante siano molto grandi e spirituali, dimenticano le loro realizzazioni passate e il più profondo anelito interiore. Ci sono Maestri spirituali o grandi cercatori che vivono alcune alte esperienze nella loro fanciullezza o che cominciano a pensare e cantare a Dio in un’età molto precoce, ma di solito non c'è nessun forte collegamento tra le conquiste dell’anima sulla terra nelle sue precedenti incarnazioni e gli anni della fanciullezza nell'attuale incarnazione. C'è un legame, un legame molto sottile, ma questo legame non agisce significativamente per i primi dodici o tredici anni. Alcune anime non riacquistano l'aspirazione della loro passata incarnazione fino all’età di cinquanta o sessanta anni.
Dal punto di vista spirituale, questi cinquanta o sessanta anni nella loro seguente incarnazione sono assolutamente tempo buttato via.
Così se in questa incarnazione si perdono cinquanta anni e, se nella precedente incarnazione si sono persi venti o trenta anni, allora sono ottanta gli anni sprecati. In questo caso affermo che la morte è un reale ostacolo. Noi dobbiamo rimuovere tale ostacolo con la nostra aspirazione, la nostra continua aspirazione. L'aspirazione dovrebbe essere come un proiettile. Dovrebbe passare attraverso il muro della morte. Ma sebbene ci voglia del tempo, alla fine l'essere interiore verrà alla luce e la persona nella sua nuova incarnazione comincerà a pregare e a meditare su Dio nel modo più potente e più sinceramente. In quel momento egli vedrà che niente del suo passato è stato realmente perso. Tutto è stato tenuto in serbo nella coscienza della Madre Terra, che è la banca comune per tutti.
L'anima saprà quanto ha realizzato sulla terra; e tutto questo è mantenuto completamente al sicuro all'interno della coscienza della Terra, la banca della terra. Tu depositi del denaro qui in banca. Poi puoi andare in Inghilterra e dopo sei anni o più puoi ritornare e prelevare il tuo denaro. L'anima fa la stessa cosa dopo aver lasciato la terra per dieci o venti anni. Tutte le conquiste dell'anima sono mantenute intatte qui nella Madre Terra. Poi la Madre Terra le restituisce di nuovo quando l'anima ritorna a lavorare per Dio sulla terra.
Nella maggior parte dei casi niente viene perso, eccetto il tempo, durante i pochi anni della infanzia. Ma è meglio realizzare Dio in una incarnazione così non perdiamo nuovamente la nostra cosciente aspirazione in questo periodo transitorio.
Se possiamo stare sulla terra da cinquanta a cento anni con enorme, sincera aspirazione, allora possiamo realizzare molto. Se otteniamo reale aiuto da un Maestro spirituale, è possibile realizzare Dio in una incarnazione, o in due o tre.
Se non c'è un vero Maestro e se non c'è aspirazione, ci vogliono centinaia e centinaia di incarnazioni.Se tu fossi stato fisicamente presente, quello che avresti dovuto fare in quel momento sarebbe stato meditare con tutta l'anima. Sebbene tuo padre non fosse consciamente mio discepolo e non avesse accettato il nostro sentiero, chi può sapere cosa farà nella prossima incarnazione? Tu sai che c'è qualcuno che può aiutare tuo padre mentre sta morendo, quindi avresti dovuto meditare su di me. Si sa sempre chi ci può aiutare in ogni situazione. Quando qualcuno è ammalato, chiama il dottore. Quando qualcuno ha problemi legali, chiede l'aiuto di un avvocato. Se tu avessi voluto aiutare tuo padre, avresti dovuto immediatamente pensare a me e meditare su di me. Se tu avessi una grande aspirazione o potere spirituale, avresti potuto dargli tutta la tua forza spirituale.
Ma la tua forza spirituale in questo momento è la tua aspirazione, e la sorgente della tua aspirazione è dentro questo Maestro, il tuo Guru. Così se vuoi aiutare le tue persone più care, devi comportarti in questo modo.
Ma se stai parlando di altre persone, allora per sapere quale sia la cosa migliore da fare quando stanno per morire, devi sapere chi gli ha dato la più' grande gioia sulla terra, o su chi essi ripongono la loro più grande fede. Se qualcuno ripone tutta la fede in Cristo, anche se tu non segui il sentiero di Cristo, immediatamente devi invocare consciamente e con la massima devozione la presenza di Cristo. In quel momento devi aiutare i tuoi amici ad accrescere la loro fede in Cristo.
Puoi ripetere il nome di Cristo ad alta voce, portargli una immagine di Cristo e leggere qualcosa dalla Bibbia. In questo modo sarai in grado di aiutare la sua aspirazione. Se una persona spirituale che mi conosce sta morendo, in quel momento dovresti leggergli alcuni dei miei brani e parlargli di me. Ma se è qualcuno che è solo un conoscente, dovresti aumentare la sua fede nel modo che va bene a lui.Così se abbiamo fede nel Supremo, se abbiamo amore e devozione per il Supremo, sentiremo che il Supremo è infinitamente più compassionevole di qualsiasi essere umano, infinitamente più compassionevole di noi che vogliamo tenere i nostri cari. Perfino se la persona che sta morendo è nostro figlio, o nostra madre o nostro padre, dobbiamo sapere che egli è infinitamente più caro al Supremo di quanto non lo sia a noi. Il Supremo è nostro Padre e nostra Madre. Se un membro della famiglia va dal padre e dalla madre gli altri membri della stessa famiglia non si sentiranno mai tristi. Se noi abbiamo accettato la vita spirituale e vogliamo avere vera gioia, dobbiamo sapere che possiamo averla solo arrendendo la nostra vita al Volere del Supremo. In questo momento possiamo non sapere quale sia la Volontà del Supremo, ma sappiamo cos'è la resa. Se il Supremo vuole portare via qualcuno dalla nostra vita, dobbiamo accettarlo.
"Sia fatta la Tua Volontà." Se questo è il nostro atteggiamento, allora riceveremo la più grande gioia. E questa gioia rende il più grande servizio a colui che sta andandosene.
Quando ci arrendiamo totalmente al Supremo, questa resa diventa una forza e un potere supplementari per l'anima che sta per andarsene, che sta soffrendo qui in schiavitù. Così se noi realmente arrendiamo la nostra volontà alla Volontà del Supremo, allora questa resa porterà realmente pace, una pace duratura, all'anima che sta per lasciare la scena terrestre.
Coloro che hanno cominciato a meditare e concentrarsi stanno avendo rapide visioni delle loro passate incarnazioni. Se noi crediamo che abbiamo avuto un passato e sappiamo che abbiamo un presente, allora possiamo anche sentire che avremo un futuro.
Sapendo questo dobbiamo essere sempre coscienti di questa verità: che non c'è alcuna morte. Nella Bhagavad Gita è detto: "Come un uomo abbandona gli abiti vecchi e ne indossa di nuovi, così l'anima abbandona questo corpo fisico e assume un nuovo corpo." Quando sappiamo che la persona che sta per morire sta solo lasciando da parte questo vecchio corpo prima di accettarne uno nuovo, e se anche la persona che sta morendo ha la stessa conoscenza, come può esserci alcuna paura?
Noi non sappiamo cosa sia la morte effettivamente; ecco perché‚ vogliamo stare qui sulla terra il più a lungo possibile. Ma la morte reale non è la dissoluzione del corpo fisico. La vera morte, la morte spirituale, è qualcos'altro.Chi siano queste persone, non posso dirlo. Ce ne sono centinaia, migliaia che non sono miei discepoli diretti. Ma essi bussano alla Coscienza universale, e là ricevono la mia Luce e la mia Compassione. Questo è il motivo per cui tu vedi il mio volto sui loro volti. Essi mi vedono e traggono aiuto dal mio compassionevole essere interiore. In quel momento, una parte illuminata del mio essere, della mia esistenza interiore, va là per dare loro qualche consolazione, un po' di illuminazione, così che nel mondo dell’anima essi possano avere una esistenza migliore e possano tornare indietro ancora ad aspirare. Se guardi una persona che sta morendo e vedi il mio volto, allora saprai che quella persona è un cercatore. Non c’è bisogno che lui sia mio discepolo. Ma se ha una aspirazione estremamente sincera, in funzione della mia Coscienza Universale, posso essere là.
Ci sono momenti in cui i miei discepoli meditano proprio con tutta l’anima su di me e si identificano con me in un modo tale che altri discepoli vedono su di loro il mio volto. Il loro potere di concentrazione su di me è così sincero, così devoto, così unidirezionale e pieno d’anima, che i discepoli vedono il mio volto proprio sul loro volto, anche se quella persona è una donna. Questo è accaduto parecchie volte.Ora, da un punto di vista spirituale, il suicidio non serve a nessun scopo. La madre si è sacrificata per i suoi figli. Con il suo sacrificio fisico, pensava che avrebbe creato armonia, ma nel mondo vitale non c’è scampo, non c'è alcun perdono per lei. Andrà nel mondo vitale per la sua stupidità, e rimarrà là. Perché non ha avuto la saggezza di vedere che i figli non sono suoi, ma figli di Dio? Dio le diede questi figli, allora perché non si è avvicinata a Dio per illuminare la loro coscienza? Perché non ha pregato Dio per la loro armonia e pace?
Il mondo rimarrà ignorante fino a quando il Supremo non illuminerà la coscienza del mondo. I problemi del mondo non saranno mai risolti sacrificando le nostre vite individuali per portare le pace. Molti martiri, aspiranti e figure spirituali si sono uccisi, ma questo non ha risolto i problemi del mondo. Questi problemi saranno risolti solo con l’aspirazione, pregando Dio di illuminare il mondo mentre siamo qui sulla terra. La nostra morte individuale non potrà mai trasformare il volto del mondo. Ma se noi invochiamo la Benedizione di Dio, la Grazia di Dio, la Sollecitudine di Dio, allora il problema può essere risolto.Dal punto di vista spirituale, sappiamo che il corpo è venuto in esistenza dai cinque elementi: terra, acqua, aria, etere ed energia. L’involucro fisico è venuto in esistenza per mezzo dei cinque elementi e con l’aiuto del fuoco ritornerà ai cinque elementi. Con la cremazione il corpo fisico si dissolve con la massima purificazione che significa trasformazione.
Però, quelli che in occidente preferiscono la sepoltura hanno anch’essi la loro interpretazione spirituale. Viene una specie di compassione spirituale per il fatto che il corpo ci ha servito così fedelmente, così diciamo: "Oh, io ho utilizzato questo corpo per così tanti anni e non gli ho mai dato riposo. Ora l'anima non è là; l'uccello se ne è volato via. Ma il corpo è là. Voglio dare al corpo una possibilità di riposare e lo pongo in una bara." Coloro che preferiscono cremare il corpo, pensano che il corpo che ha fatto così tante stupide, cattive cose in questa vita, ha bisogno di purificazione. E coloro che preferiscono la sepoltura vogliono dare al corpo un riposo confortevole.Noi costruiremo l’edificio della Verità sull’aspirazione, non sui desideri e preoccupazioni o sulle ansie e sui dubbi. Il passato voleva mostrarci la Verità in un certo modo. Ma il passato non era in grado di farci vedere la Verità; questo è il motivo per cui noi siamo quello che siamo nel presente. Non sappiamo se il presente ci mostrerà o no la Verità. Ma pensiamo che vedremo la Verità nell'immediato presente o nel futuro che sta per sorgere, il futuro che si sta sviluppando nell'immediatezza dell'oggi.
Uno dei misteri della vita spirituale è che in ogni momento noi stiamo morendo e rinnovando noi stessi. In ogni momento vediamo che una nuova coscienza, un nuovo pensiero, una nuova speranza, una nuova luce sta sorgendo in noi. Quando sorge qualcosa di nuovo, in quel momento vediamo che il vecchio è stato trasformato in qualcosa di più elevato, più profondo e più intenso. Così nella vita spirituale più elevata, in ogni momento possiamo vedere la cosiddetta morte della nostra limitata coscienza e la sua trasformazione in una nuova e più luminosa coscienza.Veniamo dalla Vita infinita, la Vita Divina. Questa Vita Infinita sta sulla terra per un breve spazio di tempo, cioè cinquanta o sessanta anni. In quel momento abbiamo dentro di noi la vita terrena limitata. Ma dentro questa limitata vita terrena c’è la Vita senza limiti. Dopo un po' questa Vita passa di nuovo attraverso il corridoio della morte per cinque, dieci, quindici o venti anni. Quando entriamo in questo corridoio, l’anima lascia il corpo per un breve o lungo riposo e torna alla regione delle anime. Qui, se la persona era spirituale, l’anima riguadagnerà la Vita eterna, la Vita Divina che esisteva prima della nascita, che esiste tra la nascita e la morte, che esiste nella morte e, allo stesso tempo, va al di là della morte.
Mentre stiamo vivendo sulla terra, possiamo porre noi stessi nel regno della Vita Eterna attraverso la nostra aspirazione e meditazione. Ma entrando solamente nella Vita senza fine, non possediamo quella Vita, dobbiamo crescere dentro di essa coscientemente. Quando entriamo nella vita di meditazione, dobbiamo alla fine diventare parte della meditazione. E quando siamo in grado di meditare per ventiquattro ore al giorno stiamo costantemente respirando nella Vita senza fine. Nella nostra coscienza interiore siamo diventati una sola cosa con l’anima. Quando viviamo nell’anima, non esiste una cosa come la morte. C’è solo una costante evoluzione della nostra coscienza, della nostra vita che aspira. Ma quando viviamo nel corpo, c’è la morte in ogni momento. Non appena arriva la paura nella nostra mente, immediatamente moriamo. Non appena arrivano le forze negative, moriamo. Quante volte al giorno moriamo! Paura, dubbio e ansia stanno costantemente uccidendo la nostra esistenza interiore.La morte è la strada. La vita è il viaggiatore. L'anima è la guida.
Quando il viaggiatore è stanco ed esausto, la guida istruisce il viaggiatore in modo che si riposi brevemente o a lungo, poi il viaggio del viaggiatore ricomincia.
Nella vita ordinaria, quando un uomo senza ispirazione sguazza nel fango dell'ignoranza, quella è la vera vittoria della morte. Nella vita spirituale, quando un aspirante non anela ad una luce più elevata, una beatitudine ed un potere più elevati, è la nascita della sua morte.
Cosa possiamo imparare dalla vita interiore, la vita che desidera l'estinzione della morte? La vita interiore ci dice che la vita è profondamente preziosa, che il tempo è fruttuosamente prezioso. La vita senza l'aspirazione del tempo non ha senso. Il tempo senza l'aspirazione della vita è inutile.
La nostra mente pensa alla morte. Il nostro cuore pensa alla vita. La nostra anima pensa all'Immortalità. Mente e morte possono essere trascese. Il cuore e la vita possono essere espansi. L'anima e l'Immortalità possono essere appagate.
Quando la mente e la morte saranno trascese, l'uomo avrà una nuova casa: la Luce, la Luce dell'Aldilà. Quando l'anima e l'Immortalità saranno appagate, l'uomo avrà una nuova Meta: la Delizia, la Delizia trascendentale.
Oggi l'uomo sente che la morte è una necessità inevitabile. Domani l'uomo sentirà che l'Immortalità è una realtà certa.
Sfortunatamente, molti di noi coltivano le concezioni sbagliate sulla morte. Pensiamo che la morte sia qualcosa di insolito, qualcosa di distruttivo, ma dobbiamo sapere che in questo momento la morte è qualcosa di naturale, normale e, in una certa misura, inevitabile. Lord Krishna dice ad Arjuna: "O Arjuna, certa è la morte per i nati e certa è la nascita per i morti. Pertanto ciò che è inevitabile non dovrebbe essere una causa del tuo dolore."
La Chandogya Upanishad ci dice qualcosa di significativo: "Quando si avvicina l'ora della morte, cosa dovremmo fare? Dovremmo rifugiarci in tre pensieri sublimi: siamo indistruttibili; non possiamo mai essere scossi; siamo l'essenza stessa della vita." Quando l'ora della morte si avvicina a noi, se sentiamo che non possiamo mai essere distrutti, che nulla può scuoterci e che siamo l'essenza stessa della vita, allora dov'è il dolore, dov'è la paura, dov'è la morte? Non c'è alcuna morte
Sarada Devi, la consorte di Sri Ramakrishna, disse qualcosa di molto significativo: "La differenza tra un uomo spirituale e un uomo comune è molto semplice. Facilmente puoi conoscere la differenza tra i due. Un uomo comune piange e versa amare lacrime quando la morte gli si avvicina; mentre un uomo spirituale, se è veramente spirituale, riderà e riderà quando la morte si avvicina, perché per lui la morte è divertente, nient'altro."
Qui dobbiamo dire che un uomo spirituale entra nel gioco cosmico; diventa uno strumento consapevole del gioco cosmico. Ecco perché sa che la morte non è un'estinzione. È solo un breve o lungo riposo.
Ancora e ancora dovremo tornare nel mondo. Dobbiamo lavorare per Dio qui sulla terra. Non c'è via di fuga. Dobbiamo realizzare l'Altissimo sulla terra. Dio non ci permetterà di sprecare o sperperare le potenzialità e le possibilità dell'anima. Impossibile.
L'espressione immortale di Kipling dichiara:
> Torneranno, torneranno di nuovo
> Finché la Terra rossa gira.> Egli non ha mai sprecato una foglia o un albero.
> Pensi che sperpererebbe le anime?Ogni incarnazione ci sta portando verso una vita superiore, una vita migliore. Siamo in fase di evoluzione. Ogni incarnazione è un gradino sulla scala dell'evoluzione. L'uomo sta progredendo consciamente e inconsciamente, ma se fa progresso consapevolmente in ogni incarnazione, allora accelera la sua evoluzione spirituale. La realizzazione avverrà molto prima per lui che per coloro che stanno facendo progresso inconsciamente.
Sappiamo che abbiamo iniziato il nostro viaggio dalla vita minerale e poi siamo entrati nella vita vegetale. Quindi siamo entrati nel regno animale. Da là siamo venuti nel mondo umano, ma questa non è la fine. Dobbiamo evolvere in esseri divini. A meno che e fino a quando non saremo divinizzati e trasformati, Dio non sarà soddisfatto di noi. Egli può manifestarsi in noi ed attraverso di noi solo quando siamo totalmente trasformati e completamente illuminati. Quindi, quando pensiamo alla nostra evoluzione - evoluzione interiore ed evoluzione esteriore - dovremmo ricevere grande gioia. Non perdiamo nulla, nulla nella cosiddetta morte.
Jalalu'd-din Rumi ci parla nel modo più bello e profondo dell'anima:
> Una pietra sono morto e sono risorto una pianta,
> Una pianta sono morto e sono risorto un animale;> Sono morto un animale e sono nato un uomo.
> Perché dovrei temere? Cosa ho perso con la morte?Cos'è la morte dopo tutto? La morte è un bambino che dorme. E cos'è la vita? La vita è un bambino che suona, canta e balla in ogni momento davanti al Padre. La morte è il bambino addormentato nel cuore del Pilota Interiore. La vita è ispirazione. La vita è aspirazione. La vita non è la mente intellettuale. La vita non è un gioco di frustrazione. No, la vita è il messaggio della divinità sulla terra. La vita è il canale consapevole di Dio per soddisfare la divinità nell'umanità sulla terra.
C'è molta verità nel detto di Confucio: "Non conosciamo la vita. Come possiamo conoscere la morte?" Vorrei dire, però, che possiamo conoscere la vita. Se realizziamo la vita come l'incarnazione di Dio di Verità, Luce, Pace e Beatitudine, allora sappiamo cos'è veramente la vita e riconosciamo la morte come nient'altro che un riposo, una necessità allo stato attuale dell'evoluzione.
Verrà un tempo in cui il riposo non sarà affatto necessario. Solo la vita regnerà suprema: la Vita dell'Aldilà, la Vita dell'Aldilà che sempre trascende. Questa Vita non è e non può essere monopolio unico di un solo individuo. Ogni essere umano deve essere inondato di questa Vita dell'Aldilà che sempre trascende, perché è qui in questa Vita Divina che Dio si manifesterà senza riserve, qui, qui sulla terra.
DR 24. Il 9 Novembre 1970, durante il suo primo giro di conferenze Europee, Sri Chinmoy fece questa conferenza all'Università del Kent, Canterbury, Inghilterra.↩
Il primo giorno in cui Buddy ebbe un attacco, sua madre Karuna mi telefonò nelle prime ore del mattino. Mi concentrai su di lui e in quel momento vidi che la sua morte era questione di minuti. Andai subito nella mia più alta coscienza trascendentale, ed invocai il Supremo e la Sua discendente Grazia. Quella stessa sera, intorno alle diciotto, il momento critico passò e Buddy fu salvo. A quell'ora precisa vidi la sua anima entrare nella mia stanza, mentre stavo meditando, dicendomi: "Salvami, salvami!" Io dissi: "Sei già salvo. Il Supremo ti ha salvato."
Voi direte: "In quel momento fu salvato e allora come mai ora, un mese dopo, ha lasciato il corpo?" La mia risposta è che c'è un Piano Cosmico e Dio ha tutto il diritto di cambiarlo secondo la Sua Volontà. All'inizio l'anima di Buddy stava lottando con volontà ferrea per rimanere sulla Terra e noi ci siamo identificati con la sua anima. Grazie alla nostra preghiera, alla nostra concentrazione, alla forza che abbiamo profuso sul piano fisico, ed all'anelito della nostra anima, è rimasto sulla Terra; ma la sua anima vide che dopo essere stato curato, questo suo corpo fisico non sarebbe stato più in grado di compiere l'elevata missione che si prefiggeva.
Quando l'anima lo pose di fronte a quest'altissima visione, il corpo all'inizio ebbe paura di accettarne la visione, la realtà; ma l'anima convinse il corpo, che non con questo corpo, ma con un'altra forma, con un altro corpo, egli avrebbe appagato sé stesso, Dio, e l'umanità. Alle 10:15 di quel mattino il Supremo e la sua anima presero la decisione che essa avrebbe lasciato il corpo. In quel momento entrai nel mondo occulto e lo circondai con la sollecitudine e le benedizioni della mia anima e con tutto il mio amore e la mia dolcezza. Circa un'ora più tardi la sua anima volò via dalla gabbia.
Due o tre giorni prima, sua madre sentì che Buddy le stava dicendo addio. Lo sentì perché il corpo di lei, la sua mente, il suo cuore e la sua anima, erano totalmente una sola cosa con il suo figliolo. La decisione fu presa esattamente alle 10:15 del mattino, ma il cuore di sua madre vide la verità persino prima che prendesse vita: grazie alla sua unità psichica con Buddy, la sua sensazione intuitiva glielo fece sapere prima che Dio lo stabilisse.
Se io agissi come un essere umano comune, che non si identifica con la Volontà del Supremo, direi dal profondo del mio cuore che la perdita di Buddy è stata una terribile sconfitta: abbiamo perso nel campo di battaglia della vita dove, per l'anima, ogni secondo è un'opportunità di avere successo, di materializzare e manifestare, qui sulla Terra. Identificandomi con lui ho pianto e pianto dal più profondo del mio cuore, credetemi. Personalmente posso essere nella mia coscienza più alta ed anche in quella più bassa; quando sono nella coscienza fisica soffro. La prima cosa che mi sono detto, è stata: "È la mia sconfitta, la mia sconfitta perché ho messo così tanta concentrazione e così tanta forza su di lui!" Invece, dal punto di vista spirituale, questa perdita o disfatta non è da considerarsi tale. Quando ci identifichiamo con la Volontà del Supremo, sentiamo che la Sua Volontà è totale Compassione e completo Appagamento. Nel momento in cui noi tutti ci arrendemmo alla Volontà del Supremo, Buddy lasciò il fisico: sua madre, sua sorella, lui stesso ed io entrammo nella Volontà del Supremo e dicemmo: "Sia fatta la Tua Volontà."
Come mai non ci arrendiamo subito alla Volontà del Supremo? Innanzitutto, in questo mondo ci identifichiamo col fisico e cerchiamo di possedere i nostri cari il più a lungo possibile; inoltre, sentiamo che potrebbe essere la Volontà di Dio che noi si resti vivi, in modo che l'anima possa ottenere più esperienze interiori nel campo della manifestazione. Ma il nostro Sé più elevato è sempre tuttuno con il Supremo e, così, vediamo la Visione e la Realtà eterne. Quando siamo una sola cosa con il Supremo, sentiamo che l'Eternità stessa ci appartiene. Buddy è stato sulla Terra per quarantadue anni ma il suo nome spirituale, Asim, significa vita eterna, sconfinata, infinita, la vita infinita che l'anima possiede e coltiva.
Quando vidi Buddy in ospedale prima della sua morte, mi disse: "Aiutami ad uscire vivo dall'ospedale!" Gli risposi che certamente sarebbe andato tutto bene: non era la mia falsa compassione, ma la mia sincera percezione, e quella percezione era la mia visione. Dio è tutto Amore; Dio è tutta Saggezza. Nonostante la Sua decisione possa essere definitiva, Egli può comunque cambiare la Sua Volontà e decidere qualcos'altro. Più tardi, dopo circa tre ore che aveva lasciato il corpo, Buddy mi disse: "Sono più vivo che mai!"
Qual è il significato di 'vivo' nelle sue parole? Per le persone comuni, per quelli che non credono in Dio, è assurdo, per questo potrei essere deriso, ma coloro che sono entrati nella vita interiore, sentiranno che Buddy sta vivendo ora nella Vita Eterna. Buddy è stato nella vita terrena per quarantadue anni ed in questo periodo ha fatto moltissime esperienze, ma queste non sono nulla se confrontate a quelle che sta vivendo ora in un brevissimo secondo: in un attimo sta facendo migliaia, milioni di esperienze nel mondo interiore, che lo appagano sia interiormente che esteriormente.
Quando Buddy morì, l'anima della mia madre terrena discese dal mondo delle anime e accompagnò la sua nel mondo vitale, poi il mio più caro amico e più grande ammiratore, il mio fratello spirituale Jyotish che morì tre anni fa, venne ad accogliere Buddy e lo portò in un mondo molto elevato perché riposasse. Io andai a trovarlo: è molto felice. Mi sedetti accanto a lui, e cosa disse? Disse che il suo corpo fisico era spazzatura: "Volevi che rimanessi con quel corpo?" Cosa avrei dovuto dirgli? "Spazzatura" disse. Quella è la parola che usò. Volle che stessi un po' con lui, mi fece sedere, scherzammo in maniera divina e mi raccontò alcuni segreti che ho raccontato ai suoi familiari. Posso riferire alcune cose della sua sollecitudine verso i suoi cari, ma non posso svelarvi i segreti più profondi. Disse che i bambini devono mangiare di più nei prossimi tre mesi. La scorsa notte venne da me e disse: "Riferisci a mia madre e a mia sorella che da questo momento non solo sarò dentro di loro, ma anche per loro, per loro, per loro."
Ieri sua nipote Holly mi chiese: "In Paradiso mangiano cibo?" Le risposi: "Certo!" Be', sono sicuro che tutti voi sapete che qui sulla Terra tutti mangiamo! Ma questo succede anche in Paradiso, nel mondo vitale, noi mangiamo. Quel cibo è diverso dal nostro: è simile a piccole particelle di zucchero di un colore grigio intenso. Circa diciassette anni fa morì una delle mie sorelle. Era molto affezionata a me; mi diede quel cibo la prima volta che entrai in quel mondo vitale. Le dissi: "Non posso mangiarlo, è fatto di osso, non voglio mangiare ossa!" Mia sorella rise e me lo fece mangiare. Proprio la scorsa notte questo cibo mi è stato dato da Buddy ed al suo fianco c'era mia madre, il mio amico ed alcuni suoi amici, tutti seduti a mangiare. Coloro che credono nella vita interiore, nella vita spirituale, crederanno subito che questo mondo interiore è un mondo reale, dove parliamo, mangiamo e facciamo tantissime altre cose.
Più tardi i bambini mi chiesero: "Come possiamo parlargli?" Risposi: "Qui sulla Terra possiamo parlare al telefono con qualcuno che è molto lontano, ma c'è un altro genere di telefono per parlare con le persone che sono in Paradiso." Quest'altro telefono è la capacità di unità delle anime. Tutti noi, non solo nella terra dei sogni o nel mondo dello spirito, ma anche in questo mondo della realtà, mentre meditiamo possiamo entrare nei nostri cari defunti, ma purtroppo non lo facciamo: viviamo nel fisico e non andiamo al di là dei suoi confini. Questo è il motivo per cui non sentiamo i nostri cari dopo la loro morte, ma se entriamo in profondità nella nostra meditazione, saremo in grado di vederli concretamente proprio davanti ai nostri occhi.
In questo momento l'anima di Buddy è nel mondo della Luna, che è considerato uno dei più alti livelli del mondo spirituale. Ci sono moltissimi mondi ma quello della Luna è pieno della più pure Gioia, Delizia e Tranquillità. Presto Buddy sarà di nuovo con noi; tra pochi anni sarà in un nuovo corpo ed io sarò in grado di dirvi che la sua anima si è reincarnata in un'altra forma. Gli ho detto che sua madre, sua sorella, suo fratello, suo padre e tutti i suoi cari lo vogliono vedere, e lui mi ha detto: "Vedermi? Mi avranno!" Lo avranno in una forma diversa, in un corpo diverso.
DR 25. Nell'autunno del 1968, uno dei discepoli di Sri Chinmoy, Virgil Gant, chiamato Buddy, morì. Quello che segue è ciò che Sri Chinmoy disse al Centro di meditazione di New York poco dopo la morte del discepolo.↩
Niente di naturale può essere dannoso.
La morte è riposo.Il riposo è forza sotto mentite spoglie per un'ulteriore avventura.
Allo stato attuale dell'evoluzione umana, conquistare la morte può essere impossibile, ma superare la paura della morte non è solo fattibile, ma anche inevitabile.
La morte è normalmente il segno che l'anima, in circostanze particolari, ha esaurito le possibilità del suo progresso in un particolare corpo.
Quando la forza della possibilità perde contro la forza dell'impossibilità, ciò si chiama Morte.
Una vita inutile è un cordiale invito alla morte.
La morte è il trattino di congiunzione tra la crescente paura dell'uomo e la riduzione delle sue energie vitali.
Chi preferisce la Morte alla Vita deve solo arrampicarsi sull'albero, ma chi preferisce la Vita alla Morte non deve solo arrampicarsi, ma anche scendere di nuovo per fare il lavoro di Dio.
Quando la Morte si avvicina ad un uomo, il suo essere psichico dice alla Morte: "Morte, aspetta, fammi vedere cosa desidero fare nella prossima nascita."
La Morte dice: "Tu vuoi la vita, la crescita evolutiva.Scusa, stai chiedendo un favore alla persona sbagliata.
Un ritardo di un secondo da parte mia potrebbe aggiungere qualcosa alla tua esperienza!"La Morte dice che è immortale.
I successi dell'uomo dicono: "Morte, hai ragione, ma la verità della questione è che brilliamo perpetuamente nel tuo seno. Non solo, brilliamo per sempre in te, attraverso te ed al di là di te."La vita è amore.
L'amore è vita.La vita soddisfa Dio attraverso l'amore.
L'amore soddisfa Dio nella vita.```
La vita ha una porta interiore.L'aspirazione la apre.
Il desiderio la chiude.L'aspirazione apre la porta dall'interno.
Il desiderio la chiude dall'esterno.La vita ha una lampada interiore.
Questa lampada interiore si chiama aspirazione e quando manteniamo ardente la nostra aspirazione, essa trasmetterà, senza errore, all'intera creazione di Dio il suo luminoso splendore.La vita ha una voce interiore.
Questa voce è la Luce del Supremo.La vita è protezione, la vita è perfezione, la vita è appagamento quando ci apriamo a questa Luce del Supremo.
Dio è nella vita.
Ma la vita deve risvegliarsi alla Luce della Sua Presenza, dei Suoi Piedi trascendentali.Ogni giorno è il rinnovamento della vita.
Ogni giorno è la rinascita della nostra assicurazione interiore che ogni individuo è lo strumento scelto dal Supremo per rivelare e realizzare l'Infinito Divino qui sulla terra.La vita che va verso l'esterno non trova altro che guai, torture, miseria e frustrazione.
La vita che scorre verso l'interno scopre il mare di Pace e Felicità.Per illuminare la nostra vita abbiamo bisogno di pensieri puri.
Ogni pensiero puro è più prezioso di tutti i diamanti del mondo, poiché il respiro di Dio dimora solo nei pensieri puri dell'uomo.Come iniziare il viaggio interiore della vita?
Con l'idea semplice, il pensiero spontaneo che la realizzazione di Dio è il tuo diritto di nascita.Dove iniziare?
Qui, interiormente.Quando iniziare?
Ora, prima della nascita di un altro secondo.La vita è sempre al lavoro.
È sempre attiva, dinamica.Essa cerca di aiutare l'anima a completare il suo compito ancora incompiuto, la Missione divina.
L'anima ha bisogno dell'aiuto della vita per aprirsi completamente.La vita ha bisogno dell'aiuto dell'anima per realizzarsi sia fisicamente che spiritualmente.
Il rimuginare e l'abbattimento sono i peggiori nemici che uccidono la Vita in tutta la sua divina ispirazione.
Niente più rimuginare, niente più abbattimento.La tua vita diventerà la bellezza di una rosa, il canto dell'alba, la danza del crepuscolo.
Il gioco di nascita e morte.
Esse giocano assieme. Il loro gioco è il gioco dell'armonia ed è giocato sempre nell'infinito seno della Vita.Il secondo tipo di persona è stato buono, dolce ed ha aiutato molto i membri della propria famiglia, e nel momento della morte sente che dovrebbe esserci un legame di affetto ed attaccamento che duri per sempre. In genere non vuole lasciare la scena terrena perché sente che solo l'attaccamento può mantenere la connessione tra questo e l'altro mondo, così tenta di attirare il massimo affetto, benevolenza e interessamento da parte di parenti e amici. In questo modo soffre terribilmente, nella sua esistenza interiore, se vede che i suoi cari e i suoi amici non dimostrano alcuna empatia o tristezza per la sua perdita o non piangono amaramente, e pensa: "Vorrei stabilire qualcosa di permanente ma non ricevo alcun aiuto né collaborazione dai membri della mia famiglia."
Non è però il cosiddetto amore umano, l'attaccamento umano, che può creare un legame eterno e divino tra l'anima che se n'è andata e le anime che sono sulla Terra: l'amore che lega gli esseri umani non potrà mai durare, è come una fune di sabbia; solo l'amore divino può trascendere ogni barriera.
Veniamo, ora, alle grandi anime, i Maestri spirituali. Quando un Maestro lascia il corpo, si rattrista se vede che i suoi discepoli piangono amaramente per la sua perdita, perché non lo riconoscono completamente come Maestro spirituale. Una persona spirituale, che ha Realizzato Dio, vive su tutti i piani, la sua coscienza pervade tutti i mondi. Quindi, se i suoi discepoli piangono amaramente, pensando che non lo vedranno più, lo stanno ponendo nella stessa categoria di una persona comune: è come un insulto.
Il Maestro sa che apparirà davanti ai discepoli che stanno sinceramente pregando, meditando ed aspirando; sa che li guiderà, li forgerà e plasmerà per tutto il tempo, che sarà in grado di entrare in loro e che loro saranno in grado di entrare in lui. Perciò si rattristerà certamente se i discepoli pensano: "Ora il Maestro se n'è andato e non lo sentiremo mai più, non servirà rivolgergli delle preghiere, quindi pregare è inutile. Andiamo da qualche altro Maestro o cerchiamo un altro modo di progredire spiritualmente."
Così i Maestri spirituali si dispiacciono quando le persone a loro più care piangono per loro; mentre le persone comuni ne traggono gioia. Certo, per un po' i discepoli possono sentirsi tristi per aver perso il loro Maestro e perché non lo vedranno più sul piano fisico, ma la tristezza non deve permanere, perché la gioia dell'anima, l'intenso amore e l'affetto onnipervadente dell'anima, devono entrare nei discepoli che hanno sinceramente accettato il Maestro come l'unica guida della loro vita.L'anima che vede Dio e che conversa con Lui, è per noi qualcosa di difficile da immaginare, perché quasi tutti noi non abbiamo mai visto l'anima qui sulla Terra. Finché non abbiamo libero accesso all'anima, finché non udiamo la sua voce e non tentiamo di realizzare i suoi precetti interiori, è semplicemente impossibile per noi Realizzare Dio. Dopo aver lasciato il corpo, ogni anima vedrà Dio, nel modo in cui io vedo te che sei di fronte a me, ma realizzare Dio nel fisico, qui sulla Terra, è una cosa completamente diversa. Qui l'intera coscienza, la coscienza fisica, individuale, si fonde con la Luce e con la Beatitudine infinite.
Quando leggiamo libri spirituali o ascoltiamo gli altri, possiamo sentire che Dio è nostro; ma la nostra cosciente unità è una cosa diversa. Quando consapevolmente sentiamo Dio come completamente, veramente nostro, allora in ogni momento nella nostra vita interiore, nella nostra esistenza interiore, sentiremo Pace sconfinata. Esteriormente possiamo essere attivi, ad esempio stiamo conversando, ma nella nostra vita interiore siamo un mare di Pace, Luce e Delizia. Quando il mare di Pace, Luce e Delizia entra nel nostro essere fisico, nella nostra coscienza fisica, la nostra divinità interiore può essere manifestata sulla Terra. In Paradiso non possiamo manifestare niente, e nemmeno conseguire niente. Se l'anima non realizza Dio mentre si trova qui sulla Terra, tra le catene del finito, non Lo realizzerà quando sarà nel proprio mondo. La realizzazione può essere ottenuta solo attraverso il fisico.Mia madre era una donna molto spirituale, e quando fu in procinto di lasciare il corpo, un mio parente molto stretto vide in sogno gli amici di mia madre che stavano arrivando a riceverla in un carro d'oro. Quando morì mio padre, uno dei miei zii, che si trovava altrove, vide in sogno un altro zio ed alcune altre persone che venivano a prenderlo in una barca d'oro. Erano in molti a ricevere i miei genitori, perché sia loro, sia molti dei loro amici e parenti, erano profondamente spirituali. Quasi tutte le persone spirituali e religiose hanno parenti che vengono a riceverle. Per le persone spirituali è più facile venire, perché hanno quasi libero accesso a questo mondo. Quando le persone comuni, che non sono spirituali e non aspirano, lasciano il corpo, non vanno direttamente da Dio, ma rimangono nel mondo vitale e soffrono molto.
Quando morì, il padre di una mia discepola andò nel mondo vitale e non fu trattato bene. Stava avendo problemi; finché uno degli esseri vitali gli chiese se avesse conosciuto quLche persona spirituale o religiosa nella sua vita. Egli disse: "Sì, conosco l'amico di mia figlia," riferendosi a me. Quando fu pronunciato il mio nome, gli esseri vitali seppero subito con chi era connesso e lo rilasciarono immediatamente. Fu così in grado di lasciare il mondo vitale, il mondo della tortura, e di andare in un eccellente mondo superiore.
Il padre di un'altra discepola mi aveva visto solo una volta in Canada, ed in quel momento il suo intero corpo aveva vibrato dalla testa ai piedi di una gioia indescrivibile. Quando lasciò il corpo, andò in un mondo molto elevato, ma non fu soddisfatto di questo piano, perciò la sua anima venne da me e disse: "Voglio andare in un mondo più alto." Così chiamai Jyotish, uno dei miei amici, per portarlo nel piano in cui viveva lui. Ora è estremamente felice in quel mondo elevato; qualche volta viene da me per esprimere la sua più profonda gioia. Quando assumerà la sua prossima incarnazione, lo saprò, molto probabilmente si incarnerà in una famiglia italiana, ma questo assolutamente dipende dalla Volontà del Supremo e, naturalmente, ci sarà una piccola interferenza da parte mia se lui vorrà andare in un luogo che io non approvo.
Qualche volta le anime sbagliano quando decidono la loro successiva incarnazione, ma se sono molto vicine al mio cuore, non permetto che lo facciano. Proprio ora, mentre vi sto parlando, credetemi, sto sentendo una vibrazione interiore da parte di suo padre: vuole venire nella famiglia di uno dei nostri discepoli, per la prima volta vede una connessione interiore. All'inizio voleva andare in una famiglia italiana ma ora, mentre sto parlando, nel mondo interiore mi sta mandando il messaggio che vuole venire in una delle famiglie dei nostri discepoli. Niente ci darà gioia più grande che averlo con noi e vedremo cosa farà l'altro padre dopo essersi riposato per un po'.Molto spesso entriamo nel mondo vitale durante i sogni. Quando l'anima passa da un piano di coscienza ad un altro durante i sogni, il primo piano in cui entra lasciando il fisico, è il vitale. E quando l'anima lascia il corpo e la persona muore, il mondo vitale è il primo passo nel viaggio dell'anima verso il suo luogo di riposo e la sua destinazione.
Alcune anime soffrono in quel luogo mentre altre no. È come visitare un nuovo Paese sconosciuto: alcuni sono fortunati e convivono liberamente con gli abitanti del nuovo Paese, comprendendo quasi subito la loro cultura, mentre altri no.
Il vitale che è incarnato nel nostro fisico è qualcosa di concreto: non possiamo vederlo con gli occhi fisici, ma nei nostri sentimenti e nelle nostre percezioni interiori possiamo sentirlo. Con i nostri occhi umani possiamo invero vedere i movimenti e le attività del vitale qui sulla Terra, che può prendere ed ha preso la forma di un corpo sottile. Quando l'anima lascia il corpo, esso smette di funzionare e perde la sua forma; la 'forma' vitale che avevamo durante la vita, entra nel livello vitale: il vitale che aveva una forma entra nel vitale senza forma. Là si riposa o si disintegra, mentre l'anima torna alla sua regione.Quindi, quando viviamo nella coscienza fisica grossolana o nella coscienza del corpo, l'inferno è un luogo reale, ma dal punto di vista spirituale l'inferno, come pure il Paradiso, è un piano di coscienza. Sia il Paradiso sia l'inferno iniziano nella mente. Nel momento in cui pensiamo a qualcosa di buono oppure preghiamo, meditiamo e cerchiamo di offrire la Luce interiore ottenuta dalla nostra meditazione e preghiera, cominciamo a vivere in Paradiso. Quando invece pensiamo male di qualcuno, lo critichiamo o coltiviamo pensieri negativi su di lui, allora entriamo nell'inferno.
Noi creiamo il Paradiso e l'inferno: con i nostri pensieri divini creiamo il Paradiso e con quelli negativi, stupidi e non-divini creiamo l'inferno in noi. Paradiso ed inferno sono stati di coscienza situati profondamente dentro di noi; quando andiamo in profondità vediamo che l'intero universo è in noi. In questo corpo fisico c'è quello sottile ed in quello sottile, nel cuore, troviamo l'esistenza dell'anima. Poi, se da lì andiamo dentro in profondità, vedremo l'intero universo.Colui che ci è più caro è Dio: pensate che ci consentirà di rimanere insoddisfatti? No! Il vero scopo di Dio è di appagare ciascun individuo e Se Stesso attraverso di noi; per questo ci farà tornare ripetutamente per soddisfare i nostri desideri, se in quest'incarnazione qualcuno desidera diventare milionario ed alla fine del suo viaggio non c'è riuscito, se proprio lo desidera intensamente, dovrà tornare finché non lo sarà diventato. Ma diventando milionario, vedrà di esser comunque rimasto un mendicante, perché non avrà trovato pace mentale. Se invece entra nel mondo dell'aspirazione, potrebbe non avere molti soldi ma avrà pace mentale, e questa è la vera ricchezza.
Se restiamo nella vita di desiderio, vedremo il susseguirsi infinito di desideri, mentre se passiamo alla vita di aspirazione, vedremo il tutto, entreremo nel tutto e, infine, diverremo il tutto. Sappiamo che se potremo Realizzare Dio, in Lui troveremo ogni cosa, perché tutto esiste in Lui; quindi, infine, lasceremo il mondo del desiderio per entrare nel mondo dell'aspirazione. Qui diminuiremo i nostri desideri, e penseremo di più alla Pace, alla Beatitudine e all'Amore divino. Ottenere un po' di Pace, una goccia di nettare, può richiedere molti anni, ma una persona spirituale è pronta ad aspettare indefinitamente l'ora di Dio per soddisfare la sua aspirazione. Questa aspirazione di raggiungere Pace, Luce e Beatitudine non sarà vana. Se il nostro scopo è di entrare nell'Altissimo, nell'Infinito, nell'Eterno e nell'Immortale, allora certamente il breve intervallo di una vita non è sufficiente. Dio non ci consentirà di rimanere insoddisfatti: nella successiva incarnazione continueremo il nostro viaggio.
Siamo viaggiatori eterni, dobbiamo continuare e continuare fino al raggiungimento della nostra Meta. La Perfezione è lo scopo di ogni aspirante: stiamo cercando di perfezionare noi stessi in un mondo imperfetto, e questa perfetta perfezione non si può ottenere in una sola vita. È attraverso l'aspirazione e l'evoluzione che l'anima sviluppa la completa possibilità di Realizzare l'Altissimo e di esaudire il Divino. La prima parte che deve aspirare è il fisico, l'umano in noi, per divenire tutt'uno col Divino in noi, l'anima. In questo momento il corpo non ascolta i comandi dell'anima: la mente fisica si ribella. I processi della mente fisica nascondono il proposito divino dell'anima, non permettendole di manifestarsi.
Nell'attuale stadio evolutivo la maggior parte delle persone è incosciente, non sa quello che l'anima vuole o ciò di cui ha bisogno. Ci sono quindi desideri, ansia di successo, intensità ed eccitazione: tutto questo deriva dal vitale o ego, mentre tutto ciò che è compiuto con la coscienza dell'anima è sempre Gioia totale. Talvolta udiamo i comandi dell'anima o i messaggi della nostra coscienza, ma lo stesso non facciamo o non diciamo la cosa giusta, no: la mente fisica è debole, noi siamo deboli. Invece, se iniziamo ad aspirare con la mente, e poi andiamo oltre la mente fino all'anima, potremo facilmente ascoltarla ed obbedire ai suoi comandi.
Verrà un giorno in cui l'anima sarà in grado di esercitare le sue qualità divine, e di far sentire a corpo, mente e cuore, che hanno bisogno di scoprire se stessi. Il fisico ed il vitale vorranno consapevolmente ascoltare l'anima ed essere istruiti e guidati da essa: in quel momento avremo qui nel fisico una natura ed una vita immortali, perché la nostra anima sarà diventata totalmente e inseparabilmente una sola cosa col Divino sulla Terra. In quel momento dovremo offrire la nostra ricchezza interiore al mondo intero, e manifestare le potenzialità della nostra anima.
Molto spesso succede che la Realizzazione avvenga in una certa incarnazione, ma poi per la Manifestazione l'anima debba scendere sulla Terra molte altre volte. Fino a che non riveleremo e non manifesteremo la più alta Divinità in noi, il nostro gioco non sarà terminato. Non avendo completato il nostro ruolo nel Dramma Cosmico, dovremo tornare molte volte nel mondo. In una delle sue incarnazioni però, durante l'evoluzione, l'anima Realizzerà e Manifesterà pienamente il Divino, nel fisico ed attraverso di esso.Ho fatto questo diverse volte a New York, ma a volte non è la cosa giusta per la persona sapere della sua incarnazione passata, e allora non glielo dico. Uno dei miei discepoli più devoti un giorno mi chiese della sua incarnazione precedente; gli dissi che era un barcaiolo in Giappone, e che poteva scendere in profondità per vederlo; prima che terminassi la frase, lui stesso vide che era stato un barcaiolo. Ma per le persone arroganti, per quelli che non ci credono, e ci sono persone che non ci credono quando parli di reincarnazione, si deve vedere se vale la pena convincerli riguardo al passato: se sono soddisfatti con la loro nozione che non c'è reincarnazione, dovremmo lasciarli contenti così, dopotutto, chi è che ci perde?
Una volta un ragazzo (che non era mio discepolo) mi chiese della sua ultima incarnazione. Gli dissi che viveva in Germania e che morì in un incidente aereo. Immediatamente disse che fin dall'età di tre anni era stato un grande ammiratore di Hitler, che sapeva leggere libri in tedesco e poesie tedesche fin dall'età di tre anni. Ma quest’informazione non aiutò affatto il ragazzo in senso spirituale: era curioso ed io nutrii la sua curiosità, non la sua spiritualità. Ecco perché nella maggior parte dei casi non parlerò alla persona delle sue incarnazioni passate.Il Nirvana è il sentiero della negazione. Coloro che seguono il sentiero del Nirvana vogliono rimanere nella Beatitudine definitiva o estinzione, ma non si dovrebbe usare il termine estinzione: si tratta della Beatitudine definitiva. Queste persone non vogliono reincarnarsi e quando entrano nel Nirvana, il viaggio per loro è terminato. L'anima sente che non camminerà o non correrà oltre, non vuole più essere coinvolta nelle attività terrene. Nessuno può obbligare l'anima a reincarnarsi eccetto il Supremo, che nonostante abbia questo potere non lo esercita. Il Supremo non obbliga nessuno a fare nulla.
Vi sono poi delle anime che vogliono avere una parte consapevole nel Lila o Gioco Divino di Dio. Sanno che la reincarnazione è assolutamente necessaria per servire Dio qui sulla Terra. È sulla Terra che si deve realizzarLo: in nessun altro pianeta o piano di coscienza questo può avvenire. Dopo la realizzazione alcuni promettono di tornare, come Swami Vivekananda e Sri Ramakrishna, i quali dissero che se sulla Terra dovesse rimanere anche una sola persona non realizzata, sarebbero pronti a tornare. Anche nel mio caso, tornerò se potrò essere di qualunque servizio al Supremo nell'umanità.Il clima non ha niente a che fare con la realizzazione di Dio. Sri Ramana Maharshi e Sri Aurobindo erano dell'India del Sud, che ha un clima molto caldo, ma questo non ha impedito loro di Realizzare Dio. Ci sono molti aspiranti che vivono lontani nelle caverne dell'Himalaya, tra le nevi eterne, e non sono riusciti a realizzarLo. Il clima non ha niente a che fare con questo, è il calore interiore dell'aspirazione che può portare alla realizzazione di Dio, non le condizioni climatiche esteriori.
Tagore, il nostro massimo poeta, era solito scrivere da sei a otto poesie al giorno. Una volta pensò che se avesse potuto ritirarsi in un luogo solitario, avrebbe potuto comporre molto meglio. Lasciò così la sua casa e si confinò in un luogo solitario tra le montagne. Mentre era là, non fu in grado di scrivere un singolo brano di poesia e scoprì che ciò che è della massima importanza non è l'ambiente, ma l'ispirazione interiore.
Dio ha scelto le condizioni nelle quali stai vivendo la tua vita attuale. È come una commedia: il palcoscenico è pronto ed il sipario è stato alzato perché tu possa recitare la tua parte ed avanzare nel sentiero spirituale. Le tue attuali condizioni sono le migliori possibili per il tuo progresso. Ora vuoi lasciare il corpo ed entrare in un nuovo corpo, in un'altra incarnazione, in modo da avere un ambiente che pensi possa soddisfarti meglio, ma quel genere di vita sarebbe peggiore dell'attuale, perché è scelto da te, mentre la tua vita attuale è stata scelta da Dio.
Se ciò che hai fatto in passato in questa incarnazione ti disturba, vorrei dirti che la mia filosofia è: "Il passato è polvere." Qualsiasi cosa tu abbia fatto alcuni anni fa o perfino ieri, non dovrebbe preoccuparti. Il passato non è importante. È quello che farai d'ora in avanti che potrà accelerare il tuo progresso. Ora hai un Maestro spirituale nel corpo fisico ad aiutarti ed è il presente e il futuro che in esso fluisce, che possono darti la liberazione.Supponete che una persona molto spirituale trovi necessario punire qualcun altro. Dopo averlo fatto, entra nella persona che sta punendo e si identifica con essa, e l'intensità con cui sente quest'esperienza è molto maggiore di quella che sente l'altro.
Spesso facciamo degli errori e presto o tardi ne paghiamo le conseguenze, ma ci sono situazioni in cui soffriamo a causa delle forze cosmiche. A volte genitori sinceri e molto devoti hanno dei figli che sono del tutto non spirituali, non divini, ordinari. Potete pensare che forse anche i genitori non erano spirituali e hanno fatto cose sbagliate nelle loro incarnazioni precedenti. In alcuni casi questo è vero, ma può non essere così.
A volte i cercatori sinceri sono tormentati da forze ostili, animali, che operano nel mondo. Quando queste forze non divine, ostili, che si muovono senza controllo, si comportano come elefanti infuriati o entrano in una persona, questa soffre. In pratica, immagina che intorno a noi ci siano degli animali che si assalgono e combattono tra loro furiosamente. Non importa quanto buono o sincero tu sia, un elefante che ha perso il controllo ti schiaccerà e basta. Non puoi prevedere quando questi animali si muoveranno intorno a te. Così, quando un cercatore sincero soffre, non dobbiamo arrivare subito alla conclusione che nella sua incarnazione precedente abbia fatto cose sbagliate.
Praticando regolarmente la vita spirituale, staremo nel campo del Potere Divino, che è come un forte. Siamo nel forte, protetti da Dio. Quando le forze negative, non divine, cercano di attaccarci, la Grazia Divina si erge sulla loro strada. Le persone spirituali cercano sempre di essere consapevoli della Compassione, della Benedizione e della Luce di Dio, perché sanno che pur non facendo cose sbagliate possono essere attaccate da forze non divine. E quando fanno cose sbagliate, sanno subito che c'è qualcuno che può perdonarle, proteggerle ed elevare la loro coscienza, e questo qualcuno è il loro Pilota Interiore, o Dio.Nel caso di una persona comune, che non aspira, la compensazione karmica è certa ed inevitabile: la legge del karma è sempre vincolante e si avvolge come un serpente attorno alla persona. Si deve pagare il pedaggio, la tassa, la legge del karma è inesorabile. C'è però anche una cosa chiamata Grazia Divina. Se ho compiuto degli atti sbagliati perché ero ignorante e se ora piango disperatamente per il perdono, la Compassione di Dio scenderà certamente su di me. Quando una persona entra nella vita spirituale, il suo karma può facilmente essere annullato se c'è la Volontà di Dio che opera attraverso un Maestro spirituale. Lentamente la Grazia infinita di Dio può annullare le conseguenze del suo cattivo karma ed accelerare i risultati del suo karma positivo. Se un cercatore non solo vuole la vita spirituale, ma la pratica sinceramente ogni giorno, può elevarsi sopra la legge del karma, perché Dio è pronto a riversare la Sua Grazia illimitata sul capo devoto e sul cuore dell'aspirante. Ovviamente non posso poi continuare a fare cose non divine e sentire che Dio mi perdonerà sempre, no! Ma se Dio vede un anelito sublime che nasce da dentro, se vede che sono sincero, che aspiro e che voglio essere libero dai vincoli dell'ignoranza, non solo mi perdonerà, ma mi darà anche la forza necessaria per non commettere di nuovo lo stesso errore.
Quando torneremo nella nostra prossima incarnazione, naturalmente dovremo iniziare il viaggio secondo il risultato del nostro karma precedente. Se abbiamo fatto molti errori, non possiamo aspettarci di realizzare la Verità più elevata nella prossima incarnazione, ma se c'è la Grazia di Dio possiamo facilmente cancellare gli errori di questa vita.Come può un Maestro spirituale aiutare i suoi discepoli se essi non cercano un altro Guru? Può farlo attraverso la sua volontà cosciente, la volontà della sua anima. Io sono qui sulla Terra, e sebbene non viva in Inghilterra né a Porto Rico, attraverso la mia volontà cosciente, il mattino presto, dopo le due, mi concentro su tutti i miei discepoli. Concentrarsi per un breve secondo è sufficiente, ma io lo faccio per più tempo, per sapere cosa sta facendo l'anima, e fin dove è arrivata. Così, persino mentre è nel fisico, che è un vero e proprio limite, un Maestro spirituale può aiutare i suoi discepoli nelle diverse parti del mondo. Quando poi lascia il corpo è totalmente libero. Dall'altra sponda il Maestro lavorerà attraverso la Luce o la Forza di Volontà dell'anima. La Luce dell'anima può essere offerta da ogni piano di coscienza, dal piano più elevato fino al piano della Terra. In questo modo, dai mondi superiori il Maestro può facilmente connettersi con l'anima che aspira del discepolo, ed il discepolo può rispondere alla Luce del Maestro. È in questo modo che il Maestro può aiutare, aiuta, e deve aiutare il discepolo.
Quando un Maestro accetta qualcuno come vero e sincero discepolo, fa una promessa a Dio, il Supremo, e all'anima del cercatore: sarà eternamente responsabile per quell'anima. Moltissimi verranno nel nostro sentiero, centinaia di migliaia, e possono stare con noi per venti, trenta o perfino quarant'anni, senza mai accettarmi realmente. Quando un Maestro lascia il corpo, non è responsabile per questi cosiddetti discepoli: li lascerà al loro destino. Alcuni potrebbero dire: "Come mai noi, che abbiamo frequentato il Centro di meditazione, non siamo stati accettati da te come veri discepoli?" La semplice ragione è che loro non mi hanno accettato con tutto il cuore. Solo qualcuno che ha realmente accettato il nostro sentiero può essere considerato un vero discepolo. L'accettazione dev'essere reciproca, nessuno può forzarla. I genitori umani possono obbligare, ma un Maestro spirituale non può.
Esteriormente non ho detto chi è o non è un mio vero discepolo, ma interiormente l'ho fatto e i miei veri discepoli possono esser certi che quando lascerò il corpo non saranno abbandonati. Non saranno mai abbandonati, né in questa incarnazione né in quelle future. I veri discepoli, quelli che mi hanno accettato come loro proprio e che io ho accettato come assolutamente miei, saranno appagati e realizzati in questa incarnazione o nella prossima o tra poche incarnazioni.
Per alcuni discepoli potranno essere necessarie venti incarnazioni o più a causa del loro inizio molto lento; alcuni che sono venuti a me alla loro prima o seconda incarnazione umana, potrebbero aver bisogno di centinaia di incarnazioni. La prima o la seconda incarnazione umana è un'incarnazione semi-animale: l'animale è ancora lì, è l'aspetto predominante. Come possono raggiungere la realizzazione di Dio? Anche nel Centro di New York ci sono molti discepoli che hanno avuto solo sei o sette incarnazioni umane. I grandi Maestri che vengono sulla Terra possono accelerare notevolmente il progresso dei loro discepoli, ma di quanto possono farlo se questi discepoli hanno fatto così poca strada? Tuttavia i Maestri cercano di lottare coraggiosamente, sfidando l'ignoranza: "Vediamo fin dove posso arrivare!"
Può anche capitare che alcuni discepoli che sono stati sulla Terra solo per poche incarnazioni possano comunque correre molto rapidamente grazie alla loro sincerità, umiltà e al loro ardente desiderio di correre. Non usano le qualità oscure che avevano in precedenza e la loro mente non è stata coperta da milioni di pensieri ed idee. Fin dall'inizio della loro vita spirituale cominciano a marciare; arrivano in una famiglia spirituale, o se sono abbastanza fortunati qualcosa in loro li spinge a venire verso la Luce. C'è una cosa chiamata fortuna divina che alcune persone possiedono: utilizzata nel modo giusto, può rendere tutto possibile in un'incarnazione, altrimenti sono necessari centinaia di anni.In India, intorno al 1951, ero seduto fuori di casa insieme al mio amico Jyotish. Mi era molto caro e feci questo solo per lui: voleva ricevere dei messaggi da sua madre che era morta sette o otto anni prima.
Gli dissi: "Userò il mio telefono, porterò un messaggio da te a tua madre, poi riceverò un messaggio di risposta da lei che arriverà direttamente a te. Io le farò una domanda da parte tua, ma la risposta la riceverai tu." Feci tre domande e le risposte arrivarono e lui le ricevette e fu profondamente commosso. Per prima cosa mandai la sua anima e poi la mia da quella di sua madre, e dopo una conversazione lui ottenne direttamente i messaggi.
Quando Jyotish aveva all'incirca venticinque anni, cinque donne s'innamorarono di lui, ma non ne sposò mai nessuna. A causa del loro karma precedente morirono tutte insieme in un incidente in barca. Al momento dell'incidente lui era in Birmania. Queste cinque donne erano nel mondo dell'anima insieme alla madre di lui. Quando gli dissi che gli avrei portato un messaggio anche dalle sue innamorate, mi disse: "Come farai a sapere chi sono se non ti dico i loro nomi?" Gli risposi: "Entrerò nella tua anima e ti dirò i loro nomi. Ora in silenzio ripeti i nomi delle ragazze. Farò una domanda a ciascuna e tu avrai la riposta." Era furbo, pensò di potermi imbrogliare! Per tre ragazze pensò ai nomi veri, ma per le altre due pensò a dei nomi falsi. Io stavo per pronunciare questi nomi falsi quando la sua anima apparve di fronte a me e mi disse la verità: mi protesse. Dissi a Jyotish: "Stai tentando di ingannarmi con questi ultimi due nomi!" Ed egli cadde ai miei piedi.
Così all'ashram cominciò il pettegolezzo che passò di bocca in bocca. Il giorno seguente Jyotish raccontò quest'esperienza ad un altro nostro buon amico e poi gli chiese: "Ci credi?" L'amico disse: "Forse eravate ubriachi! Lui è sempre ubriaco, solo gli ubriachi possono fare questo genere di cose!" Che vantaggio può darti sapere cosa pensano i tuoi amici? Interiormente l'amico gli credette ma esteriormente finse di no. Quando un mio discepolo morì, dissi alle sue nipotine che potevamo parlare allo zio nel mondo dell'anima proprio come in un telefono. Pensavo di farlo un po' per loro ma il mio essere interiore mi avvertì che si sarebbero spaventate moltissimo e questo avrebbe causato dei problemi; così non lo feci.Può comunque succedere che vi siano delle circostanze sfavorevoli e quindi, nonostante la persona abbia iniziato la vita spirituale nell'incarnazione precedente, in questa procederà lentamente perché non riceve aiuto dai suoi genitori o dall'ambiente. In ogni caso questo non è un rischio, è un viaggio. Nel processo dell'evoluzione l'anima percorre migliaia di miglia interiori, traendo profitto da diverse esperienze e sono queste esperienze che le daranno infine la sua più piena Realizzazione.
Se è il caso di un aspirante molto avanzato, che stava per realizzare Dio, quasi sicuramente nascerà in una famiglia spiritualmente molto avanzata, e sarà in grado di entrare nella vera vita spirituale fin dall'inizio. La maggior parte dei veri Maestri spirituali nasce in famiglie spirituali molto evolute. Dio può mandare un Maestro spirituale in una famiglia che non aspira, poiché Lui non è tenuto a rispettare alcun piano, ma quasi sempre i Maestri spirituali nascono in famiglie spirituali.Alcune anime si reincarnano quasi subito, senza nemmeno andare nella regione dell'anima. Supponi che qualcuno muoia prematuramente in un incidente. La sua anima potrebbe salire solo fino al livello vitale, e con l'intervento di una figura spirituale o della Grazia Divina, potrebbe da là reincarnarsi in una nuova famiglia nel giro di sette o otto mesi.
Le anime molto comuni tornano dopo essere state nel mondo dell'anima per sei, sette o al massimo vent'anni. L'anima utilizza il tempo che trascorre nei mondi superiori, per assimilare le esperienze vissute sulla Terra. Importanti personalità come grandi scienziati o figure spirituali, non prendono un corpo così rapidamente come le persone comuni. Un grande personaggio in un qualsiasi campo di attività, molto raramente si reincarna subito. Qualcuno sta nel mondo dell'anima per settant'anni o più, in alcuni casi dei Maestri spirituali aspettano anche cento o duecento anni prima di reincarnarsi, ma non ci sono regole fisse. Se il Supremo vuole che qualcuno torni sulla Terra, deve tornare anche se non vuole; sono la decisione dell'anima e l'approvazione del Supremo a stabilire quanto tempo deve passare prima di reincarnarsi.Se non preghiamo e meditiamo siamo solo di poco superiori agli animali. In Jamaica, a Porto Rico, in Canada, a New York, quando cammino lungo la strada vedo persone che si sono incarnate come esseri umani per la prima volta. Cosa ci si può aspettare da loro? Sono appena arrivate dal regno animale.
È molto rischioso per due discepoli guardarsi negli occhi, concentrandosi consapevolmente, e portare fuori il passato: potreste inconsapevolmente far emergere la vostra coscienza animale. Conosco persone in India che l'hanno fatto con i loro fratelli e le loro sorelle, e così le forze non divine delle incarnazioni precedenti sono passate dall'uno all'altro.
Già in quest'incarnazione e finché non realizziamo Dio, abbiamo molti elementi non divini nella nostra natura contro cui combattere. Cerchiamo quindi di non portare fuori il passato. Questo passato è polvere, lo dico sempre. Vi ha per caso dato la realizzazione? No! Se l'avesse fatto non sareste venuti da me. Non è necessario né consigliabile andare nel passato.Supponi di sapere di essere stato un cervo nella tua ultima incarnazione animale. L'unico vantaggio è pensare alla tua velocità: "Nell'incarnazione animale correvo così velocemente pur non avendo un'anima avanzata come ora; in quest'incarnazione posso correre ancora più veloce!" Non appena ci ricordiamo della nostra velocità in una precedente incarnazione, saremo ispirati a correre velocemente anche in questa. Se conosciamo una nostra incarnazione passata, possiamo utilizzarla positivamente, l'ispirazione verrà immediatamente. Se qualcuno sa di essere stato un cercatore riceverà un po' di gioia e fiducia: "Ho iniziato il mio viaggio nell'incarnazione precedente ma era una strada molto lunga e difficile. In quest'incarnazione sto ancora camminando sullo stesso sentiero, ma ora non ho ancora da fare così tanta strada; inoltre sarà più facile perché ho un piccolo aiuto: ho la capacità, la volontà e l'esperienza, con un Maestro spirituale che mi guida, raggiungerò facilmente la mia Meta." Ma solo in rarissime occasioni possiamo utilizzare in modo corretto la conoscenza delle nostre incarnazioni passate. Il più delle volte questa non ci dà alcun incoraggiamento. Se sapessimo di essere stati dei ladri o delle persone non divine, ne avremmo forse una qualche ispirazione o aspirazione? No! Subito penseremmo: "Ero un ladro, ed in quest'incarnazione sto tentando di diventare un santo. È impossibile! Non posso sperare di diventare spirituale in questa vita!"
Se facciamo cose sbagliate in questa stessa incarnazione, impieghiamo molto tempo per uscire dallo sconforto: "Sono stato così poco spirituale, come posso diventare puro? Come posso essere in grado di realizzare Dio?" Perfino errori di quattro anni prima riescono ancora a disturbarci. Supponi invece di sapere che nella tua precedente incarnazione eri una persona molto importante mentre in questa incarnazione non sei nessuno: ti sentirai infelice e incolperai Dio e te stesso dicendo: "Se ero così importante, come mai in quest'incarnazione sono così inutile? Quali azioni impensabili ho commesso per meritare questo? Dio è crudele, non gli importa nulla di me!" Ma noi fraintendiamo Dio: Lui vuole avere un'esperienza differente attraverso di noi in quest'incarnazione, e noi pensiamo solo che sia scortese con noi.
L'aspirante vuole Gioia interiore, Gioia che soddisfi sia lui che Dio, ma non la otterrà mai dalle incarnazioni passate. Se entra in una precedente incarnazione e vede di essere stato il Presidente degli Stati Uniti, non sarà comunque soddisfatto perché vedrà che come Presidente la sua vita era piena d'infelicità, frustrazione e sofferenza. Per ottenere vera gioia, un aspirante deve continuare nella vita spirituale con la propria aspirazione ed il proprio anelito interiore, con la propria concentrazione e meditazione.
La cosa migliore per noi è non pensare al passato; la nostra Meta non è dietro, ma di fronte a noi. La nostra direzione è in avanti, non indietro. A una persona spirituale dico sempre: "Il passato è polvere." Dico questo perché il passato non ci ha dato ciò che vogliamo: la Realizzazione di Dio; conoscere le nostre precedenti incarnazioni non ci aiuta a realizzarLo. La realizzazione di Dio dipende interamente dal nostro anelito interiore.
La cosa importante non è il passato ma il presente, quindi dovremmo dire: "Non ho passato, sto iniziando qui ed ora con la Grazia di Dio e con la mia aspirazione. Devo iniziare a correre, non m'interessa quanto io abbia corso nel passato. Devo solo pensare a quanto correrò in questa vita." Per ora dobbiamo considerare il passato come qualcosa di totalmente diverso dal presente, e il presente come qualcosa di totalmente diverso dal futuro. Nel momento in cui realizzeremo Dio, passato, presente e futuro diverranno una sola cosa. Essi formano un cerchio, che è il nostro stesso essere interiore, la nostra intera vita. In quel momento possiamo facilmente guardare indietro alle nostre precedenti incarnazioni e scoprire cosa eravamo. Se vuoi conoscere le tue incarnazioni passate, Dio te ne darà di certo la capacità, ma la cosa più importante non sono le incarnazioni passate o future, ma quello che tu vuoi qui ed ora. Tu vuoi Dio e se mediti con tutta l'anima Egli sarà costretto a concederti questa grazia. Lo avrai e Lui sarà tuo, tutto tuo.
Voglio dire ancora un'altra cosa ai miei discepoli (ora permettetemi di vantarmi un pò, e potrete farlo anche voi!) Nelle vostre passate incarnazioni avete per certo condotto delle vite spirituali: se non aveste avuto alcuna preparazione, pensate che Dio vi avrebbe portati da me? No, vi avrebbe consegnati ad un Maestro inferiore a me. I Maestri spirituali del mio calibro ricevono discepoli che hanno provato a fare, o che hanno fatto qualcosa nel passato. Alcuni hanno fatto di più, altri di meno, ma tutti avete fatto qualcosa di significativo, altrimenti sareste stati destinati a qualche altro Maestro spirituale. Dio è stato buono sia con me che con voi. Non manda studenti dell'asilo dall'insegnante delle superiori, li consegna a chi non è in grado di insegnare alle superiori. In occasioni rare una o due persone sono venute da me solo dopo poche incarnazioni umane, ma queste poche anime hanno un desiderio intenso di trascendere la loro attuale coscienza.Il grande Maestro spirituale Ramakrishna era molto affezionato al suo più caro discepolo, Swami Vivekananda. Era solito cercarlo ovunque per parlare con lui, e la gente pensava che gli fosse davvero attaccato. Così un giorno Vivekananda gli disse: "Cosa fai? Non conosci la storia del Re Bharata, che era così attaccato ad un cervo da divenire lui stesso un cervo nell'incarnazione successiva? Questo sarà anche il tuo destino se pensi costantemente ad un essere umano comune come me." Ramakrishna prese sul serio le parole di Vivekananda e chiese a Madre Kali: "È vero che il mio destino sarà simile a quello del Re Bharata?" e Madre Kali gli disse: "Che idea stupida! Sei affezionato a Naren [Vivekananda] perché vedi Dio in lui, non perché ha un bell'aspetto! Sei affezionato a lui perché la Manifestazione di Dio si esprime in lui. Ecco perché sei così felice quando lo vedi."
Cosicché, se mostrate compassione per qualcuno, questo non significa che diventerete quella persona. Se un mendicante viene da voi per chiedervi l'elemosina e voi gli mostrate tantissima compassione dandogli dei soldi o del cibo, questo non significa che diventerete un mendicante. Se avete un cane potete offrirgli il vostro amore perché vi è estremamente fedele, ma questo non significa che diventerete un cane solo perché ammirate le qualità del cane che amate. Le buone qualità che il cane ha, come la fedeltà, le potete avere nella vostra esistenza umana senza dover assumere un'incarnazione animale. Mostrare attaccamento ad un animale non significa che diventerete quell'animale. Siete già passati attraverso quello stadio. Quello che ne ricevete sono le sue buone qualità.Se qualcuno è appena entrato nella vita umana, se questa è la sua prima o seconda incarnazione come essere umano, e se la sua propensione verso la vita animale è ancora molto forte — diciamo cioè che i suoi desideri impuri non furono appagati nella sua ultima incarnazione animale — allora quell'essere umano potrebbe tornare alla vita animale.
Succede che ad un certo momento una parte della sua vita animale diviene pienamente risvegliata e vuole entrare nella vita umana, ma resta una parte in lui che non è del tutto preparata alla vita umana, però l'anima viene nella vita umana pur essendo imperfetta, pur non essendo del tutto pronta, ed in seguito è costretta a tornare alla vita animale perché la parte non illuminata in lui non è stata trasformata e ha tendenze e desideri animali molto forti.
Un altro motivo è che quando il vitale inferiore, cioè il vitale insoddisfatto ed inappagato di un essere umano comune, gli causa sofferenza e dolore insopportabili, se sente che nel regno animale c'è maggiore opportunità di vivere il vitale più basso, il godimento del fisico grossolano, quell'anima entra nel regno animale per alcuni mesi, così da poter avere liberamente le più basse esperienze. Non parliamo di uno o due anni, ma solo di un brevissimo periodo. Quando le necessarie esperienze sono compiute, l'anima entra di nuovo nel mondo umano.
L'uomo ha trasceso l'animale, ma non del tutto, dentro di noi c'è un animale, che stiamo cercando di trascendere completamente attraverso la nostra preghiera e meditazione consapevole.
Tra tutti noi qui riuniti, nessuno tornerà ad essere un animale in successive vite, perché siamo molto più sviluppati, quando inizia l'aspirazione, l'anima è troppo altamente sviluppata per poter tornare al regno animale; nessuna delle anime qui presenti quest'oggi avranno più un'incarnazione animale.From:Sri Chinmoy,Morte e Reincarnazione: il viaggio dell'Eternità, Agni Press, 1973
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