Quando ho iniziato a leggere Savitri, non capivo centinaia di parole. Ho scritto le parole, e poi ho scoperto il significato. Di nuovo, il significato può essere totalmente diverso, se non lo comprendi correttamente. Anche gli studiosi hanno avuto interpretazioni diverse. Prendiamo la parola inglese "close". Qualcuno l'ha tradotta o interpretata così: "La porta dell'Eternità è chiusa." Dagli scritti di Sri Aurobindo quella persona sta ricavando il senso della parola. Ma qualcun altro capirà il significato in questo modo: "La porta dell'eternità è molto vicina." Questi sono studiosi! Uno sta dicendo che la porta dell'Eternità è completamente chiusa; un altro dice che la porta dell'Eternità è molto vicina. Puoi scegliere l'interpretazione che preferisci.
Da Savitri ho imparato il significato di letteralmente centinaia di parole. Savitri mi ha aiutato ad acquisire un vocabolario molto vasto.
Due poesie in particolare mi sono piaciute. Uno era "Invito" e l'altra era "Chi". Queste due poesie di Sri Aurobindo sono assolutamente immortali. Almeno cinquecento volte, se non di più, le ho recitate: a modo mio, a casa, a squarciagola. Stavo ricevendo una tale gioia da queste due poesie. E ce ne sono molte altre.
Le ultime trenta o quaranta poesie di Sri Aurobindo sono così belle. Dopo quelle poesie, Sri Aurobindo non scrisse più nulla.
Per il mio compleanno, a volte, la Madre mi faceva dei regali. In uno dei miei compleanni mi ha regalato un libro di Sri Aurobindo e ha autografato il libro. Dopo avermi dato il libro, era molto felice. Anch'io ero molto felice. Poi mi ha detto: "Come trovi la calligrafia di Sri Aurobindo?"
La calligrafia di Sri Aurobindo era da un lato e la poesia dattiloscritta dall'altro. La Madre disse che prima dovevo leggere la calligrafia, e se non riuscivo a distinguere le parole, allora solamente io potevo leggere la versione dattiloscritta dall'altra parte. Ero in grado di leggere la maggior parte delle poesie, ma ogni volta che avevo problemi, guardavo la versione dattiloscritta. Ho mantenuto la mia promessa.
La calligrafia di Nolini era eccellente. Ma quando aveva più di sessantacinque o settanta anni, quando ero il suo segretario, il Gange scorreva dalla sua penna. Quando rivedeva le mie traduzioni, anche quando i suoi articoli erano lunghi sette o otto pagine, qua e là cambiava le parole. Dovevo andare da lui anche solo per una parola se non riuscivo a capirlo. In seguito sono arrivato a capire cosa volesse dire, e quindi non ho dovuto fare cambiamenti.
La scrittura cambia! Non faccio eccezione. In India avevo una bella calligrafia. Anche in America ho iniziato con una bella calligrafia. L'ho mantenuto per cinque anni. Adesso è tutta un'altra storia!
DBM 11. 20 dicembre 2004, Xiamen, Cina↩
From:Sri Chinmoy,La devozione diventa un magnete, Agni Press, 2013
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