Una madre dona e dona al proprio figlio semplicemente perché lo ama. Se è abbastanza fortunata, quando il bambino crescerà glielo ritornerà, ma molto spesso questo non accade. Lui ha la sua vita, ma quando la madre dà, è benedetta da Dio. La luce, l’affetto e le altre qualità divine che dona a suo figlio sono benedizioni in se stesse.
Nell’amore di una madre vediamo la divinità che si esprime in vari significativi modi. La prima cosa che vediamo nell’amore di una madre è la premura più pura, e la seconda è la pazienza infinita. Nell’amore del padre non troviamo questo tipo di pazienza infinita; troviamo saggezza e altre cose, ma nell’amore di una madre, oltre alla saggezza troviamo infinita pazienza. La madre è pronta ad aspettare che il figlio cresca ed impari ogni cosa. Il padre è per molti aspetti impaziente, giudica il figlio secondo la sua propria luce, pace, saggezza e conoscenza, mentre la madre giudica il figlio secondo le capacità del bambino.
L’amore che un bimbo riceve da sua madre è più fruttuoso di quello che riceve dal padre. Quando si parla di intimità interiore, è la madre che ha più successo. Quando sentiamo qualcosa di vasto, immediatamente è l’amore del padre che si presenta. Ma quando sentiamo l’intensità di due cuori, pensiamo immediatamente all’amore fra una madre e il figlio.
Il figlio sa che sua madre non farà niente di intenzionale per ferirlo. Il bambino crede che neanche inconsapevolmente la madre farà qualcosa di sbagliato. Il figlio ha una tale fede implicita in sua madre, sente che se qualcuno ha del veleno, la madre stessa lo berrà per salvarlo. Vedremo questo tipo di fede nel bambino solo prima che la sua mente si sviluppi. Una volta che la mente inizierà a funzionare all’incirca verso i tredici anni, la dolce intimità fra il bambino e la madre si rompe, perché la mente ha il proprio modo di dubitare e sospettare.From:Sri Chinmoy,Il Cuore e il Sogno di un Bambino, Agni Press, 1986
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