Capitolo XIII: Il Campo ed il Conoscitore del Campo

La devozione è più che sufficiente per realizzare il Signore Krishna, la Verità Eterna. Tuttavia, in questo capitolo Sri Krishna vuole ampliare la conoscenza di Arjuna, filosoficamente e intellettualmente. Coloro che nutrono questioni filosofiche e intellettuali riguardo alla Verità, saranno veramente soddisfatti.

Noi cerchiamo di evitare ed ignorare ciò che crea problemi nella nostra vita. Secondo Krishna, questa nostra cosiddetta saggezza è a dir poco ignoranza. È vero, non ci creeremo problemi da soli, ma se i problemi appariranno, allora dovremo affrontarli ed entrare in essi e, infine, conquistarli impavidamente e totalmente.

Arjuna è già stato benedetto dal Signore con le altezze interiori. Ora il Signore vuole illuminarlo con la conoscenza del cosmo, dove deve svolgere un ruolo consapevole.

Materia e spirito. Prakriti e Purusha. Il Campo e il Conoscitore del Campo. Il corpo è il Campo. L'Anima ne è il Conoscitore. La vera saggezza sta nel realizzare il Conoscitore Supremo e il Cosmo, conosciuto e rivelato.

Ci sono ventiquattro Tattva, i principi che vanno a formare il Campo. Il primo gruppo di grandi elementi o basi è terra, acqua, fuoco, aria ed etere. Il Campo ospita anche l'ego e la mente legata alla terra, l'intelletto; i cinque organi d'azione, mani, piedi, lingua e i due organi di eliminazione, anche gli organi di senso come naso, bocca, occhi, orecchie e così via. Le cinque sfere dei sensi sono: vista, olfatto, gusto, udito e tatto.

Solo una cosa deve essere conosciuta. Sapere che il Signore è dentro al Cosmo, fuori dal Cosmo e al di là del Cosmo è sapere tutto.

From:Sri Chinmoy,Commento alla Bhagavad Gita: Il canto dell’Anima Trascendente, Agni Press, 1971
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