Yama è l’autocontrollo e l’astinenza morale. Niyama è la stretta osservanza della condotta e del carattere. Asana sono le posizioni atte a calmare il corpo e a renderlo ricettivo. Pranayama è la respirazione sistematica per calmare e controllare la mente. Pratyahara è il ritiro dalla vita dei sensi. Dharana è la fissazione della coscienza in Dio. Dhyana è la meditazione e Samadhi è lo stato di trance, l’unione della coscienza individuale con la Coscienza Universale.
Non dobbiamo passare attraverso tutti gli stadi preliminari; quando si inizia ad aspirare consapevolmente, non dobbiamo praticare le asanas dell’Hata Yoga e il Pranayama, per poter meditare. L’autocontrollo, il ritiro dalla vita dei sensi, e la fissazione della coscienza su Dio, sono però passaggi necessari fino ad un certo grado, prima che possa iniziare un percorso di vera aspirazione. Quando l’aspirazione entra nella nostra vita umana non illuminata, il nostro viaggio ha avuto inizio. Se abbiamo aspirazione, possiamo iniziare con la concentrazione, la meditazione e la contemplazione.
Se vuoi praticare il Pratyahara, ritirando la tua energia in uscita, focalizzandoti su di un particolare aspetto del tuo vero essere e sulla tua coscienza, allora l’aspirazione è molto importante. Non devi passare necessariamente attraverso tutti gli altri stadi. Se entri davvero nel terreno dell’aspirazione, cercherai immediatamente di lasciar perdere le cose sbagliate, condurrai automaticamente una vita morale e controllata, smetterai di fare quelle cose che danneggiano la tua vita spirituale.
Il tuo anelito interiore, la tua aspirazione, ti spingeranno a praticare i primi due passi, e vedrai che il terzo ed il quarto passaggio non saranno necessari. Si dice che vince chi va adagio e con costanza, ed anche tu puoi procedere passo dopo passo, lentamente e regolarmente, ma vi è anche un sentiero, che è chiamato il sentiero illuminato dal sole. Tutte le strade conducono alla stessa meta, ma vi è una strada particolare che ti porta là, più velocemente delle altre, ed è la strada della concentrazione, della meditazione profonda e della contemplazione focalizzata.
Si può certamente praticare il Pratyahara senza passare per le altre discipline e, se lo si vuole evitare, e si vuole iniziare con Dharana o con Dhyana, lo si può fare.
Molti cercatori spirituali lo hanno fatto, ed hanno avuto successo nel loro cammino spirituale. Dipende dalla persona sentire o meno il bisogno di passare per un particolare stadio. Ho detto ai miei discepoli che non è necessario iniziare prima di Dhyana, la meditazione. Loro meditano con me e ricevono delle esperienze molto elevate e sublimi, senza praticare i precedenti stadi della disciplina spirituale.
Vi sono altri Maestri spirituali che chiedono ai loro studenti di passare attraverso gli altri stadi, ed io non ho nulla da dire in contrario, ognuno ha una sua propria via per realizzare la Verità e per offrirla agli altri.
Se sarai abbastanza sincero da seguire un sentiero spirituale fino alla fine, e se hai un Maestro spirituale, o degli amici molto avanzati nella vita spirituale, puoi farti aiutare da loro, ed ascoltare i loro suggerimenti per progredire velocemente.From:Sri Chinmoy,Il corpo: fortezza dell’umanità, Agni Press, 1974
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